Collaborazione più stretta con la Cina in ambito di sicurezza
In vista delle Olimpiadi del 2008, Svizzera e Cina vogliono intensificare le loro relazioni nel settore della lotta al terrorismo. L'ha confermato Christoph Blocher, in visita ufficiale a Pechino.
Il ministro della giustizia elvetica ha inoltre sottolineato l’importanza della protezione della proprietà intellettuale in Cina. Il tema del rispetto dei diritti umani è invece stato affrontato solo brevemente.
La visita di quattro giorni del consigliere federale Christoph Blocher nel Regno di mezzo “si è tenuta all’insegna dei tradizionali e stretti rapporti tra i due Stati”, si legge in un comunicato del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).
Da anni, la Cina è uno dei partner più importanti della Svizzera in Asia. La collaborazione tocca diversi ambiti, da quello commerciale, alla lotta contro il terrorismo, alla migrazione, fino alla metrologia.
Scambio di informazioni
Per discutere di problemi di sicurezza, il ministro elvetico ha incontrato Zhou Yongkang, membro del comitato permanente dell’Ufficio politico (Politburo) ed ex ministro della pubblica sicurezza.
Entrambi hanno rilevato l’importanza dello scambio di informazioni nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo.
Il consigliere federale Blocher ha pure informato il viceministro della pubblica sicurezza Meng Hongwei sulle misure di sicurezza adottate dalla Svizzera in vista degli Europei di calcio 2008, si legge in un comunicato del DFGP.
Diritti umani
La nota non accenna alla questione dei diritti umani, ma Livio Zanolari, portavoce del DFGP, assicura che se ne è discusso durante diversi incontri. “Il tema dei diritti umani affiora quando si parla di giustizia, sicurezza, tratta di esseri umani o lotta al terrorismo”, ha aggiunto Zanolari.
La Cina, secondo Amnesty International, ha accentuato la repressione dei dissidenti con l’approssimarsi delle Olimpiadi. Per l’organizzazione, Zhou Yongkang è uno dei promotori della “linea dura”.
Visti ai cinesi: bilancio positivo
Durante la visita, Blocher ha affrontato anche questioni legate alla sicurezza e alla migrazione con il ministro della pubblica sicurezza Meng Jianzhu e la ministra della giustizia Wu Aiying.
Si è discusso in particolare della concessione di visti a gruppi di turisti cinesi, resa più semplice dal memorandum d’intesa firmato nel giugno del 2004 dalla Svizzera. “Le prime esperienze dimostrano che tale regolamentazione è efficace”, afferma il comunicato aggiungendo che le autorità cinesi, dal canto loro, sono disposte a proseguire il dialogo per quanto riguardo alla riammissione degli immigrati illegali e il miglioramento della procedura d’identificazione.
Non si è però discusso di un’eventuale firma di un accordo di riammissione, precisa Zanolari.
Proprietà intellettuale e scambi commerciali
Blocher, che ha incontrato anche il direttore dell’ufficio della proprietà intellettuale Tian Lipu, ha lodato i notevoli sforzi profusi dalla Cina negli ultimi anni per adeguare la legislazione all’accordo sui diritti della proprietà intellettuale nel commercio.
L’applicazione delle leggi in Cina è però ancora insufficiente e ciò si ripercuote negativamente sugli scambi commerciali bilaterali e sulla disponibilità degli imprenditori svizzeri a investire nel paese asiatico, si puntualizza nella nota.
Per promuovere il dialogo, Cina e Svizzera hanno istituito uno speciale gruppo di lavoro. Il primo incontro è avvenuto lo scorso settembre a Pechino, sotto la direzione dell’Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI) e del Ministero del commercio cinese.
swissinfo e agenzie
La Svizzera fu uno dei primi paesi occidentali a riconoscere la Repubblica Popolare Cinese nel 1950.
Il primo leader cinese che visitò la Svizzera fu Zhou Enlai nel 1954.
Nel 1996 l’allora ministro dell’economia, Jean-Pascal Delamuraz, fu il primo membro del governo elvetico a visitare ufficialmente la Cina.
Nel 1999, la visita di Stato di Jiang Zemin in Svizzera creò alcune tensioni fra i due paesi. Il primo ministro cinese aveva infatti male accolto la manifestazione sulla Piazza federale di un gruppo di tibetani in esilio.
In seguito i seguenti ministri hanno visitato il paese del Regno di mezzo: Adolf Ogi, Pascal Couchepin, Samuel Schmid, Micheline Calmy-Rey e Doris Leuthard. Le relazioni fra Svizzera e Cina sono tornate serene.
La Cina è uno dei partner commerciali più importanti per la Svizzera in Asia.
Importazioni dalla Cina nel 2006: 3,9 miliardi di franchi (+16% rispetto al 2005).
Esportazioni: 4,1 miliardi di franchi (+18%).
L’industria delle macchine rappresenta quasi la metà delle esportazioni elvetiche. Gli altri grandi settori di esportazione sono quello della chimica (10%) e quello orologiero.
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