Colpo del secolo a Zurigo: una parte del bottino potrebbe restare in Italia

Nel gennaio 1998, la Guardia di Finanza italiana sequestrò una borsa contenente 1,8 milioni di franchi. Soldi provenienti dalla mega-rapina alla posta di Zurigo nel '97, secondo la magistratura zurighese. Ora la procura di Como ha però archiviato il caso.
La procura di Como ha confermato la decisione di non consegnare alla Posta svizzera i circa 1,8 milioni di franchi sequestrati nel gennaio del 1998 sull’autostrada Chiasso-Milano: il giudice delle indagini preliminari, Valeria Costi, ha respinto il ricorso della Posta svizzera contro l’archiviazione del procedimento per l’imputazione di concorso in rapina nei confronti di Valerio A., 40 anni, di Venosa (Potenza), che nel 1998, mentre era inseguito dalla Guardia di Finanza gettò da un ponte dell’«Autolaghi» una borsa contenente 1,28 milioni di franchi e 300mila dollari in contanti.
Secondo il giudice istruttore zurighese Rolf Jäger, i soldi provengono dal bottino del «colpo del secolo» messo a segno il primo settembre 1997 alla posta della «Fraumünster di Zurigo. La procura italiana ha stabilito invece che non ci sono prove in tal senso.
Non avendo ancora ricevuto la notifica della decisione, la Posta svizzera ritiene prematuro esprimersi sull’archiviazione. Secondo un legale del «gigante giallo», rimane da chiarire se ci siano ancora possibilità di ricorso contro la decisione italiana.
Più circostanziata invece la presa di Rolf Jäger, l’inquirente zurighese titolare dell’inchiesta sul colpo da 53 milioni di franchi (di cui circa la metà non ancora recuperati): «prendo atto della decisione, ma rimango della mia opinione». Jäger deplora la decisione di archiviazione della procura di Como.
In Svizzera Valerio A. rimane inquisito per riciclaggio di denaro e ricettazione· Contro di lui è stato spiccato un mandato d’arresto internazionale. Pur precisando che la magistratura elvetica non ha alcuna possibilità di interferire nella decisione italiana, Jäger giudica «inammissibile» restituire la somma al presunto complice dei rapinatori.
In base alla decisione italiana, Valerio A. potrà in effetti ritornare in possesso dei soldi sequestratigli, dopo il pagamento di una multa di 540 milioni di lire (circa 440’000 franchi) per la violazione valutaria di cui è ritenuto colpevole dalla giustizia italiana. La somma rimane per il momento bloccata presso il Ministero del tesoro italiano.
Nell’udienza davanti alla procura di Como, il legale della Posta svizzera aveva indicato tutta una serie di sospetti che graverebbero su Valerio A., considerato tra l’altro legato a uno degli autori materiali della rapina: Domenico Silano, 27 anni, pure originario di Venosa.
Silano è stato l’ultimo dei rapinatori ad essere arrestato il 4 dicembre 1998 a Miami (Florida), dove era riuscito a vivere per più di un anno sotto falso nome. Al processo d’appello è stato condannato a 5 anni e sei mesi di reclusione, mentre altri sei imputati si sono visti infliggere pene fra 2 anni e 3 mesi e 6 anni e mezzo.
swissinfo e agenzie

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