Combattere la scena aperta della droga con la distribuzione controllata dalla cocaina
Dopo la città di Berna anche Coira vorrebbe sperimentare la distribuzione controllata di sostanze a base di cocaina a persone con gravi dipendenze. Una proposta che si basa sull’esempio della distribuzione di eroina, vecchia di 30 anni, e della marijuana, dove le sperimentazioni sono in corso in diverse città elvetiche. La cocaina, però, non può essere paragonata né all’eroina né alla marijuana.
La cocaina una volta era confinata agli ambienti degli artisti, dei manager o dell’alta moda. Oggi è diventata una droga popolare. Il prezzo non è più un vero ostacolo. Il costo per una dose acquistata per strada si aggira intorno ai dieci franchi e con meno di 100 franchi è possibile acquistarne un grammo
Attualmente la disponibilità di questa sostanza è senza precedenti. Inoltre, la cocaina venduta per strada ha una purezza spesso tra il 70% e l’80%. in Svizzera ha preso il posto dell’eroina come droga pesante. Tale tendenza viene osservata anche in Germania, Francia, Italia.
“Un decennio fa – sottolinea Frank Zobel vicedirettore di Dipendenza Svizzera commentando il grafico – il tasso di purezza era intorno al 40-50% perché veniva tagliata con numerosi additivi. Negli ultimi 6-7 anni, si è verificato un netto aumento della purezza. Ciò significa che la cocaina contiene meno sostanze pericolose, ma anche che il suo effetto è più intenso. Una maggiore purezza comporta pure maggiori rischi per il sistema cardiovascolare”.
Nel servizio del TG, l’opinione di Anne Lévy, direttrice dell’Ufficio federale della sanità pubblica, scettica sulla distribuzione controllata di cocaina:
Perché Coira?
La città di Coira, capitale del Canton Grigioni con una popolazione di poco più di 40’000 persone , deve affrontare il problema della diffusione di cocaina e soprattutto del suo derivato, il crack, e il crescente spaccio in area pubblica. Una situazione che spinge i politici cittadini ad agire perché ne va della sicurezza pubblica.
Coira ha, in proporzione, una scena aperta tra le più grandi della Svizzera, situata nel parco cittadino, lo Stadtgarten, in pieno centro. Qui i reati sono aumentati del 23% in un anno in seguito dell’aumento dell’abuso di droghe. Per questo la popolazione ha detto sì in giugno al credito di 3,88 milioni di franchi per edificare una sala del consumo.
Patrik Degiacomi, responsabile del dipartimento della formazione, della società e della cultura della città retica, vuole fare un ulteriore passo in avanti: auspica che ai cocainomani con forte dipendenza venga offerta oltre a una sala per il consumo anche la somministrazione della droga in modo controllato.
Visti i dati poco incoraggianti pubblicati da Dipendenza Svizzera che situa la città di Coira al terzo posto per consumo di cocaina pro capite nella Confederazione, “l’intero municipio di Coira vede un grande potenziale nell’introduzione della distribuzione controllata di sostanze a base di cocaina a persone con gravi dipendenze”, ha affermato l’esponente socialista in dichiarazioni riportate dal SonntagsBlickCollegamento esterno.
Una soluzione simile, ricorda Degiacomi, viene sperimentata con successo da quasi 30 anni con l’eroina.
Si può paragonare questi due tipi di distribuzione controllata? Ci risponde Mirko Steiner, direttore del centro terapeutico Villa ArgentinaCollegamento esterno: “Non bisogna banalizzare. La cocaina e il crack sono molto diverse dall’eroina. Per trattare la dipendenza da quest’ultima si utilizza il metadone, uno strumento molto efficace. Per la cocaina o il crack non esiste una terapia sostitutiva”.
Distribuire in maniera controllata la cocaina può risultare molto problematico. Le persone dipendenti che partecipano alla distribuzione controllata di metadone devono presentarsi agli sportelli una o al massino due volte al giorno. “Con la cocaina la situazione è ben diversa, sottolinea Steiner. Le persone fortemente dipendenti devono assumerla anche fino 8-10 volte al giorno perché l’effetto svanisce presto. Diventa dunque complicato pensare a una sua distribuzione controllata”.
Vantaggi della distribuzione controllata di cocaina
La distribuzione controllata, secondo Steiner, ha però almeno due vantaggi: “meno spaccio illegale, con conseguente indebolimento del crimine organizzato e vendita di un prodotto controllato, il tutto a vantaggio della salute privata del singolo consumatore e della sicurezza pubblica”.
A differenza di altre droghe, infatti, la cocaina e il suo derivato che oggi va per la maggiore, ovvero il crack, inducono alla violenza. “Il crack è un agitante, una droga psicoanalettica – ricorda Steiner – che porta spesso a un aumento dell’aggressività. Bisogna quindi stare attenti ai casi di violenza domestica, aggressioni sessuali, rapine e furti. Una tendenza molto presente negli Stati Uniti, ma che si nota anche alle nostre latitudini”.
Altri sviluppi
Il crack è ormai ovunque in Svizzera
“Un tempo – aggiunge Steiner – i consumatori di eroina rubavano o si prostituivano per trovare i soldi per acquistare una dose. La distribuzione controllata di metadone era soprattutto una questione di salute pubblica. Oggi invece – continua Steiner – con l’utilizzo di cocaina a crack abbiamo un aumento della violenza e la criminalità. Ne va dunque anche della sicurezza pubblica”.
Una prima mondiale
La distribuzione mirata di cocaina ai tossicodipendenti sarebbe una novità mondiale. La via è stata tracciata da Berna lo scorso anno. Dopo l’avvio di un progetto pilota per la vendita di cannabis, la maggioranza del Consiglio comunale della capitale svizzera ha approvato a larga maggioranza un postulato della Sinistra alternativa che propone di compiere un ulteriore passo per la distribuzione controllata di cocaina.
La maggioranza dell’organo legislativo bernese ha ritenuto che la vendita controllata di questo stupefacente permetterebbe di semplificare gli sforzi in materia di prevenzione e di controllare meglio la sua diffusione, pur riconoscendo che la cocaina è dannosa per la salute del consumatore.
“Ogni anno – aggiunge Steiner – 10’000 persone muoiono a causa delle sigarette. Altre 3’000 a causa dell’alcol. Eppure, la loro distribuzione è legale e lo Stato ci guadagna pure sulle tasse. Dunque, è difficile giudicare se lo Stato faccia bene o male a distribuire sostanze nocive alla salute come la cocaina, l’eroina o la cannabis. La riflessione si fa più ampia e complessa”.
L’esempio della marijuana
Il progetto per la distribuzione di cocaina controllata si ispira a quello sviluppato per la canapa negli ultimi anni in diverse città svizzere, come Berna, Basilea, Zurigo e Lucerna. L’obiettivo di queste sperimentazioni è soprattutto quello di ridurre i rischi per il consumatore. L’attenzione scientifica di chi conduce la sperimentazione si concentra pure sulle conseguenze sociali ed economiche per chi prende parte al test. Ad esempio, si studierà se legalizzare la cannabis abbia un effetto positivo sulla salute e sull’istruzione. O al contrario, se un accesso facilitato rischia di aumentare il consumo, con ripercussioni negative.
“Proprio per questi motivi appena citati – conclude Steiner – sperimentare la distribuzione controllata di cocaina, come pure della marijuana, può avere un senso. Si può cioè valutare e misurare i benefici e gli svantaggi di questa soluzione, osservando nel contempo l’impatto sull’incolumità fisica della singola persona e gli effetti sulla famiglia e la società”.
Si può davvero fare un paragone con la distribuzione controllata di marijuana con quello della cocaina? “Un paragone si può sempre fare – ammette Steiner – ma la differenza è grande. La cannabis è depenalizzata per uso personale. Se non la si fuma prima di guidare o per esempio utilizzare macchinari sul lavoro, il pericolo resta delimitato alla salute del singolo utente. La cocaina, che crea una forte dipendenza psichica, come detto in precedenza, porta anche ad un aumento della violenza pubblica”.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.