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Crash di Überlingen: un dramma senza fine

All'inizio di luglio 71 persone sono morte nella collisione aerea sopra Überlingen Keystone

I parenti delle 71 vittime della collisione aerea di Überlingen intendono sporgere una denuncia collettiva negli Stati Uniti. L'obiettivo? Fare pressione su Skyguide.

I responsabili della ditta di sorveglianza aerea si dicono tranquilli.

Nella notte tra il primo e il due luglio 2002 un Tubolew russo con a bordo 69 persone, perlopiù bambini, si scontra con un cargo DHL nei cieli sopra il lago Bodamico. Tutte e 71 le persone coinvolte nel crash perdono la vita.

Chi è il responsabile dell’accaduto? Ben presto il dito viene puntato su Skyguide, la società di controllo aereo controllata per il 99% dalla Confederazione.

Denuncie collettive negli USA

Due avvocati tedeschi, Michael Witti e Gerrit Wilmans, hanno annunciato la loro intenzione di depositare delle denunce collettive negli Stati Uniti in nome di 40 persone che hanno perso i loro cari nel crash di Überlingen.

Nel mirino ci sono due aziende americane, ma il vero bersaglio è Skyguide.

La prima denuncia riguarda la ditta Honeywell, produttrice del sistema anticollisione che si trovava a bordo di entrambi i velivoli.

La seconda colpisce la DHL, proprietaria del cargo che è entrato in rotta di collisione col Tubolew della Bashkirian-Airlines.

Secondo l’avvocato Wilmans resta ancora da chiarire se i piloti della DHL abbiano o meno commesso degli errori.

In realtà le denunce mirano in prima linea alla ditta svizzera di sorveglianza aerea Skyguide, responsabile anche dei cieli della Germania del Sud, dove è avvenuta la collisione.
Se le denunce inoltrate oggi dovessero avere successo, le ditte colpite chiamerebbero in causa Skyguide, questa perlomeno è l’ipotesi illustrata da Witti.

Fondamentalmente a Witti non importa chi pagherà. Quello che gli preme è che i suoi mandanti ottengano il risarcimento cui hanno diritto, così come lo hanno ottenuto le vittime di altre tragedie simili.

Witti e Wilmans non hanno voluto fare dichiarazioni sulla somma richiesta come risarcimento. Ritengono che dichiarazioni del genere siano indice di poca serietà, in quanto potrebbero suscitare delle false aspettative.

Lacune legislative come opportunità

In caso di catastrofi del genere, inoltrare una denuncia negli Stati Uniti è diventato un procedimento standard. Il sistema americano rappresenta un rischio per gli accusati. In questo modo aumenta la possibilità di trovare degli accordi fuori dalle aule di tribunale.

Per Witti il comportamento di Skyguide è incomprensibile. La ditta svizzera starebbe tirando le cose per le lunghe e avrebbe rifiutato costantemente il dialogo con l’avvocato tedesco. Inoltre Skyguide starebbe tentando di scaricare le sue responsabilità sullo Stato tedesco.

Il problema è che il controllo di uno spazio aereo tedesco da parte di una ditta svizzera avviene senza una sufficiente base legale. La situazione potrebbe cambiare con la ratifica di un accordo bilaterale sul traffico aereo.

Per Witti questa base legale insufficiente è “altamente interessante”. In futuro si potrebbe pensare di chiamare alla sbarra degli imputati anche la Germania.

Witti e Wilmans hanno annunciato l’intenzione di allearsi con un altro avvocato tedesco, Elmar Giemulla, che già agli inizi di ottobre aveva inoltrato delle denunce volte ad ottenere dei risarcimenti per i parenti delle vittime del crash.

Skyguide aspetta nuovi sviluppi

L’annuncio delle denunce inoltrate negli Stati Uniti non ha scosso più di tanto gli animi dei responsabili di Skyguide.

Per fare davvero chiarezza sull’accaduto occorre aspettare il rapporto sull’incidente ed avere a disposizione diversi pareri legali.

Inoltre Skyguide respinge l’accusa formulata dagli avvocati tedeschi secondo la quale la ditta svizzera starebbe tentando di scaricare le proprie responsabilità sullo stato tedesco.

È vero però che la situazione è complicata e che per chiarire le responsabilità di Skyguide è necessario che dei giuristi studino a fondo il caso. Skyguide, infatti, controllava lo spazio aereo tedesco su incarico della Germania, e ci si può domandare se non sia quest’ultima a doversi assumere la responsabilità civile dell’accaduto.

Comunque vadano le cose, Skyguide è assicurata per una somma di 500 milioni di franchi, somma che dovrebbe permetterle di far fronte alle richieste di risarcimento, qualora un tribunale dovesse decidere che la ditta svizzera è responsabile della collisione.

swissinfo ed agenzie

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