Crisi in vista nelle prigioni sovraffollate
A Ginevra, le guardie carcerarie hanno minacciato di ridurre le loro prestazioni ai detenuti, fintanto che le autorità non adotteranno misure per far fronte al sovraffollamento del carcere di Champ-Dollon.
E il ministero di giustizia intravede il pericolo di una crisi anche sul piano nazionale.
«È un vero problema, e non intravediamo ancora nessun miglioramento», ha dichiarato mercoledì la portavoce del ministero di giustizia, Sabine Zaugg.
«Potremmo anche definirla crisi, ma è normale che il numero dei detenuti nelle prigioni aumenti e diminuisca, secondo un andamento ciclico», ha specificato la portavoce.
E di problemi di sovraffollamento, ammette la portavoce ministeriale, non ce ne sono soltanto nelle carceri di Ginevra, ma, tra l’altro, anche a Berna e a Zurigo.
Nel penitenziario ginevrino di Champ-Dollon, il sindacato che rappresenta i secondini chiede l’ampliamento urgente dello stabilimento, la compensazione delle ore di lavoro supplementari e un aumento degli effettivi.
Previsto per 270 detenuti, di recente il carcere ginevrino ne ha già ospitato fino a 461.
Aumenta la tensione
In un comunicato diramato mercoledì, Gerald Bolliger, rappresentante del sindacato dei secondini, ha denunciato «insopportabili condizioni di lavoro».
E la tensione aumenta anche tra i detenuti, che in certi casi sono in sette a occupare celle inizialmente previste per sole quattro persone.
Per garantire l’ordine, le guardie hanno dovuto fare gli straordinari, da 50 a 200 ore supplementari ciascuna, ha specificato il sindacalista.
Il prossimo 30 luglio, i sindacati si incontreranno con Micheline Spoerri, responsabile del dipartimento di giustizia e polizia del canton Ginevra.
Pur riconoscendo la legittimità delle rimostranze del personale carcerario, la ministra ha dichiarato a swissinfo di non capire la minaccia dei sindacati, di ridurre le loro prestazioni.
Micheline Spoerri afferma di essere rimasta «continuamente in contatto» con le guardie di Champ-Dollon, e di averne raccolto le preoccupazioni.
In particolare, fa notare la ministra, nel canton Ginevra è stato di recente aperto un nuovo centro di detenzione, che la scorsa settimana ha accolto 21 detenuti di Champ-Dollon, mentre altri 20 saranno provvisoriamente trasferiti nel penitenziario di Croisée, nel canton Vaud.
Rischio per la sicurezza
Il mese prossimo, d’altro canto, il parlamento cantonale dovrà dibattere su un credito per l’ampliamento di Champ-Dollon, ha ricordato Micheline Spoerri, e «per il 2005 chiederò che approvi anche l’aumento degli effettivi delle guardie carcerarie».
Dal canto loro, i secondini hanno minacciato di ridurre le loro prestazioni ai carcerati, se non dovesse cambiare niente.
Secondo Gerald Bolliger, con un numero così alto di carcerati, è più difficile controllarli, e questo comporta un grosso rischio per la sicurezza delle guardie.
Ma c’è anche chi fa osservare che, riducendo le prestazioni dei secondini, il rischio che nascano atti di violenza è ancora maggiore.
«È ovvio che più le guardie carcerarie sono attive, e più calma regna nelle prigioni», afferma Christoph Fricker, docente universitario bernese che ha esaminato le condizioni di detenzione in parecchi penitenziari svizzeri.
«Se ci sono troppi detenuti, devono rimanere in cella per la maggior parte della giornata e non sono contenti», afferma il professore bernese.
Popolazione straniera
Il problema del sovraffollamento delle prigioni ha parecchie cause. Per Fricker, il numero dei detenuti aumenta in relazione alla popolazione straniera.
E le statistiche confermano che circa il 60 percento dei carcerati sono stranieri.
Ma Sabine Zaugg ritiene che anche la chiusura di vecchi penitenziari, tra il 2000 e il 2003, ha pure contribuito al problema del sovraffollamento.
swissinfo, Elizabeth Meen
(traduzione dall’inglese: Fabio Mariani)
Il carcere ginevrino di Champ-Dollon è stato costruito per 270 detenuti, ma di recente ne ha ospitato fino a 461.
Nelle celle per 4 detenuti ne vengono collocati a volte fino a 7.
Il sindacato delle guardie carcerarie ginevrine chiede l’ampliamento del penitenziario, la compensazione delle ore supplementari e l’aumento degli effettivi.
Tra il 2000 e il 2002 sono stati chiusi alcuni vecchi penitenziari.
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