Cronometraggio elvetico per i mondiali di sci
Specializzate nel cronometraggio sportivo, alcune società svizzere si accaparrano regolarmente la copertura di grandi competizioni, specialmente di quelle sciistiche.
E i mondiali di St. Moritz non fanno eccezione.
Dal cancelletto di partenza in vetta al Piz Nair-Pitschen allo striscione del traguardo, le diverse piste dei mondiali di sci di St. Moritz sono disseminate di apparecchiature per la misurazione del tempo.
Come a Vail (1999) e a St. Anton (2001), la società di Neuchâtel TAG Heuer ha srotolato oltre 670 km di cavi, piazzando fotocellule nei punti strategici.
«Nello sci», precisa Jean Campiche, «i tempi sono indicati al centesimo di secondo, ma sono calcolati in millesimi».
Il responsabile del settore cronometraggio del produttore orologiero svizzero dirige le operazioni dalla cabina di cronometraggio, che sovrasta l’aerea del traguardo di Salastrains.
Tecnici italiani
Attiva nel cronometraggio delle gare sciistiche fin dal 1989, la società di Neuchâtel approfitta della ricaduta degli investimenti, effettuati da anni nel mondo della Formula 1.
«Per i campionati del mondo», afferma Jean Campiche, «dobbiamo lavorare con il massimo margine di sicurezza».
«Fin dalla partenza, tutti gli impulsi del sistema principale di calcolo sono effettuati in doppio. E abbiamo pure a disposizione un sistema d’emergenza.»
Un procedimento complesso che, in caso di problemi con un cavo o una fotocellula durante la corsa, permette di garantire la misurazione del tempo al millesimo di secondo.
Una prodezza realizzata grazie a programmi informatici e apparecchiature ultrasofisticate. Ma che è anche dovuta all’impegno dei 23 tecnici della Deltatre, la società italiana alla quale TAG Heuer ha subappaltato l’elaborazione dei dati.
Il controllo della FIS
La Federazione internazionale di sci (FIS), che si limita a sorvegliare lo svolgimento delle operazioni, ha ceduto i diritti di cronometraggio alla IMG, una società che organizza avvenimenti sportivi.
Tuttavia, in caso di divergenze, la competenza decisionale spetta unicamente al manager IT della FIS, Francesco Cattaneo. Perché nonostante tutte le precauzioni, non si possono mai escludere problemi. Specialmente nelle estreme condizioni meteorologiche nelle quali si svolgono le misurazioni del tempo.
«Non siamo poliziotti», precisa Francesco Cattaneo. «Vogliamo soltanto verificare che tutto si svolga in conformità con i nostri regolamenti».
In altre parole, bisogna che le installazioni e il trasferimento di dati siano eseguiti secondo le esigenze della FIS.
Un campo d’attività nel quale le società orologiere svizzere come TAG Heuer sono tuttora considerate le più affidabili e competitive.
swissinfo, Mathias Froidevaux a St. Moritz (traduzione: Fabio Mariani)
Per il cronometraggio a St. Moritz, TAG Heuer impiega 23 tecnici
e 678 km di cavi;
le fotocellule sulle piste sono tutte in doppio
e anche le misurazioni durante le gare sono effettuate in doppio,
parallelamente a un sistema d’emergenza, che pure effettua tutti i calcoli;
tutti i tempi, indicati in centesimi di secondo, sono misurati in millesimi.
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