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Difendere gli animali è una questione di umanità

Antoine F. Goetschel, avvocato degli animali del canton Zurigo dal 2007 swissinfo.ch

L’istituzione di un avvocato degli animali permette di colmare una lacuna nella protezione di questi esseri viventi e rappresenta un passo verso una società più umana. È quanto sostiene Antoine F. Goetschel, difensore degli animali del canton Zurigo, in vista della votazione federale su questo tema.

Il prossimo 7 marzo, il popolo è chiamato ad esprimersi, tra l’altro, su un’iniziativa popolare che propone di istituire in tutta la Svizzera un avvocato incaricato di difendere gli interessi degli animali maltrattati.

Finora soltanto il canton Zurigo si è dotato di un difensore degli animali. Questa carica viene assunta dal 2007 da Antoine F. Goetschel, autore di diverse pubblicazioni sull’animale nel diritto. Intervista.

swissinfo.ch: In Svizzera vi sono veterinari cantonali e numerose associazioni che si occupano della protezione degli animali. A cosa serve quindi un avvocato degli animali?

Antoine F. Goetschel: Nella maggior parte dei cantoni, dopo aver inoltrato una denuncia, né un’associazione animalista né il veterinario cantonale possono portare avanti una procedura penale per difendere un animale vittima di maltrattamenti. Vi è quindi una lacuna nel sistema di difesa degli animali, come si può d’altronde notare dando un’occhiata alle statistiche: in alcuni cantoni non vi sono praticamente condanne per maltrattamenti.

L’avvocato degli animali, come è il caso del canton Zurigo, permette di colmare questa lacuna, dal momento che il suo ruolo è proprio quello di intervenire nella procedura penale in difesa degli interessi dell’animale.

swissinfo.ch: In quali casi l’intervento dell’avvocato degli animali è particolarmente utile?

A.F.G.: Lo è soprattutto quando un atto di crudeltà contro un animale è commesso dal suo stesso proprietario. Se qualcuno fa del male al mio cane, posso infatti rivolgermi alla giustizia per farlo condannare.

Nella maggior parte dei casi, circa l’80%, gli atti di crudeltà sono però commessi dalla persona responsabile dell’animale. Ora questa persona ha il diritto di difendersi e di far ricorso ai servizi di un avvocato, mentre in questi casi gli interessi dell’animale non sono abbastanza protetti dalla legge.

swissinfo.ch: Come reagiscono gli autori di un atto di crudeltà contro gli animali, quando si ritrovano di fronte, in un procedimento penale, ad un avvocato che difende l’animale?

A.F.G.: A Zurigo, nei primi tempi dopo l’introduzione di questa carica pubblica, la presenza di un avvocato degli animali durante un processo suscitava un certo stupore perfino tra i giudici, i procuratori o gli avvocati. Si chiedevano: ma cosa vuole questa persona? Ora, a quanto sento dire, la gente si è ormai abituata all’intervento di un avvocato degli animali.

swissinfo.ch: L’autore di un atto di crudeltà nei confronti di un animale non dovrebbe trovarsi piuttosto dinnanzi ad uno psicologo che non ad un avvocato degli animali?

A.F.G.: In un certo modo è vero. Nella maggior parte dei casi non si tratta di crudeltà attive, ma piuttosto di trascuratezze. Vi sono molte persone che si ritrovano in situazioni di indigenza o di difficoltà dal profilo psichico e che non sono più in grado di assumere il compito di occuparsi dei loro animali, della loro fattoria o perfino della loro famiglia. In tali casi è spesso utile che uno psicologo o un assistente sociale possa assistere queste persone, consigliando loro di rinunciare ai loro animali.

D’altro canto va detto che si tratta di infrazioni alla legge e queste persone vanno quindi giudicate. Spetta poi al giudice decidere se devono essere punite o ricevere piuttosto un sostegno psicologico e sociale.

swissinfo.ch: Si può tracciare un profilo umano o sociale delle persone che maltrattano gli animali?

A.F.G.: Quando ero giovane pensavo che fosse semplice identificare delle persone che fanno del male agli animali, così come dei criminali o dei sadici. Ora, da quando mi occupo quasi quotidianamente di procedure penali, posso dire che capita molto raramente di incontrare persone guidate da intenzioni malevoli o sadiche.

Nella maggior parte dei casi, quando si ritrovano di fronte ad un giudice, i responsabili di maltrattamenti nei confronti di animali si rendono conto che avrebbero potuto agire diversamente. Pensiamo ad esempio a coloro che dimenticano il cane in un’automobile, senza pensare che la temperatura interna può salire facilmente fino a 60 gradi.

swissinfo.ch: Come valuta la legislazione svizzera sulla protezione degli animali, rispetto a quella degli altri paesi europei?

A.F.G.: Nell’insieme possiamo dire che abbiamo una legislazione abbastanza moderna. Disponiamo di norme molto avanzate soprattutto per quanto riguarda il trattamento degli animali da laboratorio e degli animali da compagnia.

Nella protezione degli animali da allevamento vi sono dei paesi ancora più severi di noi: penso ad esempio alla Svezia per quanto riguarda lo spazio vitale accordato ad ogni capo di bestiame. D’altra parte molti altri paesi sognano di avere anche in quest’ambito una legislazione come la nostra.

swissinfo.ch: Dal 1992 la dignità degli animali è protetta dalla Costituzione, dal 2003 gli animali non sono più considerati cose in Svizzera. In futuro potrebbero perfino essere difesi da un avvocato. Questi progressi sono un segno di civiltà?

A.F.G.: Sono convinto che i dibattiti sulla protezione degli animali vadano equiparati ai dibattiti sulla protezione dei bambini, delle donne maltrattate o di tutte le minoranze che non possono difendersi da sole. Impegnarsi per la difesa degli animali è una questione di umanità nei confronti di tutti gli esseri viventi più deboli. Ogni passo in avanti per proteggere i bambini, le minoranze o gli animali è un passo verso una legislazione e una società più umana.

Armando Mombelli, swissinfo.ch

1973: un articolo sulla protezione degli animali viene iscritto nella Costituzione federale.

1978: la responsabilità etica nei confronti degli animali viene introdotta nella legislazione.

1992: nella Costituzione federale viene ancorato anche il principio della protezione della dignità degli animali.

2003: un nuovo articolo del Codice civile svizzero stabilisce che gli “animali non sono cose”.

2008: la legge sulla protezione degli animali viene ulteriormente rafforzata con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni adottate dal parlamento.

2010: il popolo svizzero è chiamato ad esprimersi sull’iniziativa popolare “Contro il maltrattamento e per una migliore protezione giuridica degli animali”, depositata nel 2007 dalla Protezione svizzera degli animali.

In base al testo, i cantoni sono tenuti ad istituire la funzione di avvocato degli animali nei procedimenti penali in caso di maltrattamento o altre infrazioni alla Legge sulla protezione degli animali (LPAn). Più cantoni possono designare congiuntamente un avvocato.

Il governo e la maggioranza del parlamento invitano a respingere questa iniziativa, ritenendo sufficiente l’attuale legislazione sulla protezione degli animali, che mira a migliorare la prevenzione, a rafforzare i controlli e agevolare il perseguimento penale.

Nato nel 1958 a Zurigo, ha ottenuto nel 1986 la patente di avvocato e tre anni dopo ha conseguito un dottorato in giurisprudenza all’Università di Zurigo per una tesi consacrata ai diritti fondamentali e alla protezione degli animali.

Autore di diverse pubblicazioni su questi temi, Antoine F. Goetschel è stato membro e presidente di diverse associazioni che si battono in difesa degli animali. Nel 1994 ha creato la Fondazione per l’animale nel diritto (Tier im Recht).

Dal 1° novembre 2007, in margine alla sua attività di avvocato, ha assunto la funzione di difensore degli animali per il canton Zurigo. Una carica introdotta nel 1992 in questo cantone, su iniziativa tra l’altro dello stesso Goetschel.

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