Dottore, mi ascolti!
Affidarsi ciecamente alle cure dei medici non è più di moda. Quando si tratta di decidere, un numero sempre maggiore di pazienti vuole voce in capitolo.
Per la sanità in Svizzera si spende di più che altrove, ma i pazienti sono anche più soddisfatti della qualità dell’offerta.
I pazienti vogliono avere più voce in capitolo nella scelta del medico, dell’ospedale e della terapia cui sottoporsi. Lo rivela una ricerca delle università di Zurigo e Losanna effettuata nell’ambito di uno studio internazionale che ha coinvolto otto nazioni. Dal confronto emerge inoltre che nessuno spende a testa per la salute quanto gli svizzeri: 5250 franchi l’anno.
Presentata mercoledì in una conferenza stampa a Berna, l’indagine si è concentrata sul grado di soddisfazione in Germania, Italia, Spagna, Svezia, Gran Bretagna, Polonia, Slovenia e Svizzera. La raccolta dei dati si è svolta nel luglio del 2002. Il campione era composto da 1000 persone per nazione.
Richiesta maggiore informazione
È emerso in generale che i pazienti desiderano essere meglio informati e coinvolti nelle decisioni che li riguardano.
In Svizzera, ad esempio, il 91 per cento del campione desidera partecipare all’elaborazione della terapia, ma solo il 63 per cento vede questo desiderio soddisfatto, ha spiegato Jen Wang, uno dei ricercatori.
La maggioranza si è detta favorevole anche ad assumersi più responsabilità riguardo alla propria salute. Medici e farmacisti sembrano accorgersi di questa esigenza, ma non danno molta fiducia ai pazienti, ha aggiunto Wang.
Ruoli in mutamento
Il paziente è colui che sopporta, colui che tollera (un’etimologia non troppo misteriosa per chi parla italiano). Ma cosa deve sopportare il paziente? La malattia e il dolore, certo, ma in una concezione tradizionale del rapporto paziente – medico anche il fatto che quest’ultimo assuma una posizione di prestigio. Le decisioni spettano al medico, il paziente non ha voce in capitolo per le cure che lo riguardano.
In un dibattito pubblico avvenuto dopo la presentazione dello studio, Margrit Kessler, presidente dell’Organizzazione svizzera dei pazienti, si è detta convinta che in futuro il paziente dovrà essere trattato come un partner.
Il problema è che i malati sono soprattutto anziani e costoro sono legati ad un immagine del medico diversa rispetto al campione degli interpellati. Tendenzialmente gli anziani non vogliono assumersi responsabilità e lasciano fare i dottori.
Prevenzione? Solo se fa comodo
Le persone interrogate dalla ricerca affermano di dare molta importanza alla prevenzione. Ma gli esperti pensano al contrario che il tema interessi ben poco.
La gente accetta la prevenzione solo quando le fa comodo, ha detto il presidente dell’associazione dei medici zurighesi Urs Stoffel, è pronta a farsi pagare l’abbonamento a un centro fitness ma ben poco intenzionata a cambiare il proprio stile di vita.
Svizzera cara, ma pazienti soddisfatti
Lo studio «The European Patient of the Future» ha rivelato che con i suoi 5250 franchi pro capite spesi per la sanità la Svizzera è il paese, tra quelli presi in analisi, dove si spende di più.
Fanalino di coda è la Polonia (meno di 750 franchi). Forse per questo più della metà degli interrogati nella Confederazione ritiene di avere accesso a strutture sanitarie migliori di qualunque altro stato al mondo. Vi è anche in generale soddisfazione riguardo alla qualità delle cure.
In tutti i paesi il medico generico rimane la fonte di informazione privilegiata per i pazienti, seguita dai dottori specialisti. Altri canali – hotline telefoniche, giornali, televisione e internet – stanno però guadagnando popolarità.
swissinfo e agenzie
Germania, Italia, Spagna, Svezia, Gran Bretagna, Polonia, Slovenia e Svizzera: questi i paesi coinvolti nello studio
1000: le persone interrogate per ciascun paese
Il 91% degli svizzeri desidererebbe partecipare all’elaborazione della terapia
5250 franchi l’anno: la spesa sanitaria pro capite in Svizzera
Lo studio «The European Patient of the Future» ha analizzato l’attitudine dei pazienti nei confronti dei medici.
Sono stati coinvolti otto paesi europei tra i quali la Svizzera. Il risultato più significativo riguarda il desiderio – espresso da gran parte degli interrogati – di essere maggiormente coinvolti nei processi decisionali che li riguardano.
La Svizzera risulta essere il paese dove si spende di più per la salute. Un dato bilanciato dalla generale soddisfazione per la qualità delle infrastrutture a disposizione.
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