Fabian Cancellara, lo “Spartaco” elvetico
Assieme a Roger Federer, il ciclista bernese rappresenta la principale speranza per la Svizzera di ottenere una medaglia d'oro ai Giochi olimpici di Pechino. Dopo aver strappato il bronzo nella gara in linea, il 13 agosto Cancellara cercherà di superarsi nella cronometro.
“Sono quattro anni che aspetto impaziente questo momento! So benissimo che si tratta soltanto di una corsa a cronometro. Ma questa corsa è più importante delle altre e farò tutto il possibile per vincerla”, spiega entusiasta Fabian Cancellara.
Dopo aver conquistato venerdì la medaglia di bronzo nella gara in linea, il ciclista bernese è ancora più fiducioso: “Ho già una medaglia in tasca e sono quindi molto più rilassato per affrontare la prova a cronometro”.
Quest’anno, Cancellara ha messo a segno un inizio stagione a dir poco brillante, con la vittoria strappata alla Tirreno Adriatico e alla Milano-Sanremo. Il bernese si è nuovamente distinto nel Tour de Suisse, mentre nel Tour de France, il fuoriclasse svizzero non ha raggiunto i brillanti risultati dell’anno scorso.
Nel 2007, Fabian Cancellara era infatti riuscito nell’impresa di conservare la maglia gialla, quale primo classificato nella graduatoria provvisoria, per ben sette giorni, dopo aver conquistato il cronoprologo di Londra e la terza tappa (Waregem-Compiegne).
Guerriero della strada
Autentico guerriero della strada dal fisico da gladiatore e dalla mente d’acciaio, il bernese si è visto affibbiare il soprannome di “Spartaco” dai suo compagni di squadra. Come il ribelle romano, Cancellara sta raccogliendo una vittoria dietro l’altra. La sua fama va crescendo nell’ambiente ciclistico e i due titoli di campione del mondo a cronometro conquistati nel 2006 e 2007 fanno di lui il maggiore pretendente al titolo olimpico in questa disciplina.
Già lo scorso anno, Yvan Girard, allenatore della squadra nazionale junior dal 1997 al 2005, aveva riconosciuto nel giovane Cancellara un ciclista sopra la media nella cronometro. Le sue qualità sportive gli hanno inoltre permesso di imporsi in numerose classiche come la Milano-San Remo o la Parigi-Roubaix, diventando così il secondo svizzero a trionfare nell’inferno del Nord, 83 anni dopo Heiri Suter.
Pechino, obiettivo prioritario
Il riconoscimento più importante della sua carriera, senza contare naturalmente un’eventuale vittoria in gare più rinomate come il Tour de France o il Giro d’Italia, Fabian Cancellara andrà a cercarlo in Cina, in occasione delle Olimpiadi.
Da tempo ormai il bernese ha segnato sul suo calendario la data del 13 agosto 2008. In veste di favorito, si sta preparando meticolosamente per questo appuntamento e ha ottenuto il diritto di farsi accompagnare da un massaggiatore e un meccanico della sua squadra.
“So per esperienza di non poter lavorare in modo ottimale con persone che non conosco bene e che non sanno ciò di cui ho bisogno. La presenza dei miei collaboratori in Cina mi rassicura, anche perché riusciamo a lavorare con un certo automatismo “, spiega Cancellara.
La pressione, un’energia positiva
E quasi ad autoconvincersi delle sue potenzialità, Cancellara ribadisce di aver ormai raggiunto un livello di esperienza tale da permettergli di gestire al meglio una corsa a cronometro, anche se questa riveste un’importanza unica per la sua carriera.
“Nel corso degli anni ho imparato a sfruttare la carica positiva che si cela dietro a un avvenimento così importante, nonostante le numerose pressioni che possono sorgere. Se ci si lascia consumare da questo peso, si ha perso in partenza. Ma non sarà di certo il mio caso…..”
swissinfo, Mathias Froidevaux
(Traduzione e adattamento di Stefania Summermatter)
Fabian Cancellara è nato a Wohlen, nei pressi di Berna, nel 1981. Nel mondo ciclistico viene amichevolmente soprannominato Spartaco, come il gladiatore romano.
Campione del mondo della cronometro, l’ex apprendista elettricista si dà al professionismo nel 2001 con la squadra Mapei. Tra il 2003 e il 2005, corre per il gruppo Fassa Bortolo e, nel 2006, raggiunge la danese CSC.
Atleta da 186cm per 80kg, si distingue in particolar modo nella cronometro (due volte campione del mondo), nelle classiche di un giorno e nelle volate, dove riesce a staccare gli avversari lanciati a gran velocità.
Già vincitore quest’anno della Tirreno-Adriatico e della Milano-San Remo, è giunto secondo alla Parigi-Roubaix (corsa che si è aggiudicato nel 2007).
Campione del mondo a cronometro nel 2006 e 2007, si è pure aggiudicato diverse tappe del Tour de France, portando la maglia gialla per ben sette giorni nel 2007.
Venerdì scorso ha conquistao la medaglia di bronzo nella gara in linea di ciclismo su strada dei Giochi Olimpici di Pechino.
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