Fondi Suharto: l’Indonesia sollecita l’aiuto della Svizzera
Le autorità indonesiane invitano la Confederazione a intensificare gli sforzi per rintracciare i fondi trafugati dall'ex-presidente Suharto. Una richiesta di assistenza giudiziaria era già stata inoltrata nell'ottobre scorso.
Il procuratore generale dell’Indonesia, Marzuki Darusman, ha chiesto nuovamente alle autorità elvetiche di fornire ogni informazione destinata ad accertare la presenza di conti aperti in Svizzera dall’ex-presidente indonesiano Suharto. Secondo fonti giornalistiche, l’ex-dittatore, destituito nel 1998, avrebbe trasferito all’estero oltre 9 miliardi di dollari. Da parte sua, Suharto ha sempre negato di aver nascosto fondi all’estero durante i suoi 32 anni di permanenza al potere.
In risposta alla nuova richiesta indonesiana, il Dipartimento federale di giustizia e polizia ha dichiarato di attendere tuttora indicazioni precise da parte di Giakarta sulla procedura aperta nei confronti di Suharto. In virtù delle leggi svizzere, un’assistenza giudiziaria può essere accordata ad altri paesi soltanto in caso di apertura di una procedura penale da parte loro.
Il Ministero pubblico della Confederazione, incaricato di occuparsi del caso, desidera inoltre ottenere dati più precisi in merito alla localizzazione di eventuali conti aperti in Svizzera. Secondo il portavoce del Dipartimento federale di giustizia e polizia, Folco Galli, queste indicazioni non sono pervenute finora a Berna.
La settimana scorsa, un tribunale indonesiano aveva deciso di autorizzare la confisca dei fondi di Suharto. All’ex-presidente era già stato vietato inoltre di recarsi all’estero, per evitare ogni tentativo di fuga. Nel maggio del 1999, il ministro della giustizia indonesiano era giunto in visita a Berna, allo scopo di sollecitare la collaborazione svizzera e d’informarsi in merito alle condizioni necessarie per l’ottenimento dell’assistenza giudiaria da parte della Confederazione.
swissinfo e agenzie
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