Gli animali non sono cose
Lo riconosce anche il Consiglio federale, che appoggia le proposte di modifiche legislative avanzate dalla commissione del Consiglio degli Stati.
Oggetto spesso di questioni legali, dalle cause di divorzio alle volontà testamentarie, gli animali, in particolare quelli domestici, non dovranno più essere trattati in futuro alla stregua di un qualsiasi mobile di casa o valore patrimoniale.
Il Consiglio federali si è detto convinto infatti che la sensibilità della popolazione nei confronti di cani, gatti, canarini e altri animali da compagnia sia cambiata e che il loro statuto giuridico deve essere migliorato.
Appoggio a modifiche legali
Le diverse modifiche legislative elaborate in questo senso dalla Commissione per gli affari giuridici (CAG) del Consiglio degli Stati trova perciò il pieno sostegno del governo. In linea di principio la revisione prevede che gli animali siano trattati al pari delle cose soltanto, se non esistono disposizioni contrarie e contemporaneamente introduce nuove norme per situazioni particolari.
Nel diritto civile, in caso di separazione dei coniugi il giudice potrebbe affidare l’animale alla parte che sarà in grado offrire le migliori condizioni di vita. Novità sono previste anche nel diritto successorio. Se Fufi sarà menzionato nelle ultime volontà del suo padrone, gli eredi avranno l’obbligo di prendersi cura dell’animale nel modo più appropriato.
Trovatelli e riparazioni
Le modifiche rivolgono particolare attenzione anche agli animali abbandonati. Se il padrone di un trovatello non verrà identificato entro due mesi, l’animale potrà essere affidato alla persona che l’ha trovato. Attualmente, invece, il periodo di attesa è di cinque anni.
Il Consiglio federale approva inoltre le nuove regole in materia di riparazioni finanziarie. Se l’animale viene ucciso o ferito, il giudice dovrà così tenere in considerazione anche il valore affettivo per il padrone nel calcolo dei danni. E se l’animale sopravvive il rimborso per le spese di cura potranno superare anche il valore dell’animale stesso.
In caso di fallimento gli animali domestici non potranno essere pignorati, una norma che probabilmente non verrà applicata vista la difficoltà di trovare un nuovo proprietario nelle procedure di liquidazione.
Controprogetto a due iniziative
La revisione messa a punto dalla CAG è il risultato di un’iniziativa parlamentare del consigliere agli Stati Dick Marty (PLR/TI). Le proposte fungeranno inoltre da controprogetto alle iniziative “per un migliore statuto giuridico degli animali” e “Gli animali non sono cose” che chiedevano di ancorare questi principi nella Costituzione quale reazione al rifiuto ad una proposta analoga a quella di Marty da parte del Consiglio nazionale.
La questione tornerà ora sui banchi degli Stati nella sessione di marzo.
Luca Hoderas
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