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Gli svizzeri manifestano contro la pedocriminalità

Palloncini bianchi in segno di solidarietà con le piccole vittime Keystone

In tredici città svizzere si è svolta sabato la terza edizione della Marcia bianca. Migliaia di cittadini sono scesi nelle strade per manifestare contro la pedocriminalità.

I manifestanti hanno denunciato la passività delle autorità chiedendo un intervento più deciso contro il fenomeno.

L’edizione 2003 della Marche Blanche si è svolta a Delémont, Friburgo, Ginevra, Losanna, Sion, Basilea, Lucerna, Glarona, San Gallo, Soletta, Stans, Appenzello e Bellinzona.

Una testimonianza della preoccupazione dei cittadini impegnati a proteggere i bambini.

In varie città centinaia di motociclisti hanno aperto la marcia, alla quale hanno fatto seguito discorsi e lanci di palloncini.

A San Gallo è intervenuta anche la consigliera federale Ruth Metzler che ha invitato la popolazione a non ignorare i delitti contro i bambini e ha ringraziato i cittadini che sono scesi nelle strade per manifestare contro la pedocriminalità.

Secondo la ministra le persone che hanno partecipato alla Marcia bianca contribuiscono a rompere un tabù.

A Losanna ha preso invece la parola il presidente del Consiglio nazionale Yves Christen mentre a Basilea è intervenuta la consigliera nazionale Lucrezia Meier-Schatz.

L’anno scorso, secondo le stime degli organizzatori, 7’000 persone in tutti i cantoni avevano “marciato” contro la pedocriminalità.

Un impegno politico e civile

Ogni giorno migliaia di immagini di bambini violentati circolano su internet. Lo sfruttamento e il commercio di ragazzini è un’attività lucrativa che porta ingenti somme di denaro a una nuova mafia internazionale, scrive l’associazione Marche Blanche in un comunicato.

Dal 2001 l’azione di Marche Blanche ha contribuito a sensibilizzare l’attenzione di diversi parlamentari federali – dichiara soddisfatta l’associazione – facendo un bilancio dei suoi due anni di attività.

Quasi 60 deputati si sono impegnati in particolare con interpellanze e mozioni.

In questo contesto l’associazione invita a votare il 19 ottobre proprio per i candidati che si mobilitano concretamente contro questo fenomeno.

La lotta alla pedocriminalità deve diventare la priorità assoluta delle autorità federali, afferma Marche Blanche, che richiede soprattutto un maggior numero di agenti per combattere questa piaga su internet.

Infatti, secondo i calcoli dell’associazione, solo una persona su otto si occupa di pedocriminalità nel nuovo Servizio nazionale di coordinazione della lotta contro la criminalità su internet, entrato in funzione nel gennaio di quest’anno.

Le rivendicazioni di Marche Blanche

L’associazione si batte anche per l’imprescrittibilità di qualsiasi atto di pedocriminalità e per pene conformi ai reati commessi.

Marche Blanche chiede pure statistiche nazionali sull’impatto e l’estensione della pedofilia, la creazione di un Ufficio federale della famiglia e l’aumento di mezzi per prevenire e reprimere gli abusi sessuali sui bambini.

Frattanto, da un recente sondaggio effettuato dall’istituto Link per conto del settimanale “Cooperazione”, risulta che il 65% dei cittadini interpellati chiede un maggiore intervento dei poliziotti nella lotta contro la pedofilia.

L’iniziativa della Microsoft

A livello internazionale va segnalata la decisione di Microsoft di chiudere tutte le sue “chat room”, le “stanze di conversazione virtuali”, gestite dal suo provider MSN in 34 Paesi.

L’annuncio del gigante americano del software segue l’arresto negli Stati Uniti di un cittadino britannico di 51 anni che aveva trascorso varie notti in un albergo con una 14enne americana, conosciuta proprio attraverso una “chat-room”.

La Microsoft chiuderà la maggior parte delle sue “stanze di conversazione virtuali” il prossimo 14 ottobre.

Quelle europee saranno tutte spente. A quelle americane, canadesi e giapponesi si potrà accedere solo tramite abbonamento.

Il portavoce della Microsoft, Gillian Kent, ha comunque precisato che solo un piccolo numero di persone abusa del servizio delle “chat room”, ma è un abuso veramente serio.

swissinfo e agenzie

La Marcia bianca è nata nel 2001 sotto l’impulso di numerosi genitori, che si battono contro la pedocriminalità.

Si è ispirata ad un’analoga iniziativa organizzata in Belgio dopo lo scandalo legato al pedofilo Marc Dutroux.

In Svizzera l’associazione Marche blanche invita i cittadini a votare alle elezioni federali di ottobre per i candidati che si impegnano concretamente per combattere il fenomeno.

Terza edizione della Marcia bianca
Hanno aderito alla protesta 13 città svizzere
Assenti le grandi città di Zurigo e Berna

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