Gli svizzeri sono arrivati a Cipro
Partito da Beirut, il battello noleggiato da Berna è arrivato a Larnaca domenica mattina con bordo 336 svizzeri, 20 svedesi e 4 tedeschi.
Cipro, l’isola da cui vengono rimpatriati, è ormai sommersa da sfollati stranieri in fuga dai combattimenti tra Israele e gli Hezbollah, che hanno già provocato più di 300 morti tra i civili.
Berna ha previsto tre aerei per rimpatriare i suoi cittadini al più tardi entro lunedì all’aeroporto di Zurigo. I primo è atteso alle 22:00 di domenica.
Il “Fast Arrow”, il traghetto noleggiato da Berna e salpato ieri sera da Beirut per permettere agli svizzeri di lasciare il Libano è arrivato nelle prime ore di domenica al porto di Larnaca a Cipro.
Durante il viaggio non vi sono stati problemi e le persone sono giunte in condizioni migliori di quanto si potesse pensare. Tuttavia alcuni passeggeri soffrono di disturbi psicologici, stress e affaticamento.
Tra le persone evacuate si trovano anche una quarantina di neonati e quattro donne incinte, ha detto all’ATS Fabienne Wiedler del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA), aggiungendo che sul “Fast Arrow” ha viaggiato anche personale consolare e medico.
Tutti i passeggeri sono stati trasportati in bus e poi alloggiati in attesa di rientrare in Svizzera.
Intanto, al dodicesimo giorno del conflitto proseguono gli scontri, con i blindati israeliani che avanzano sul territorio libanese, e i razzi Hezbollah che nonostante i massicci bombardamenti israeliani dei giorni scorsi, continuano a cadere sullo Stato ebraico.
Sabato Israele ha aperto un corridoio umanitario. Il corridoio, richiesto nei giorni scorsi da diversi paesi, serve alle navi e agli aerei impiegati nell’evacuazione degli stranieri e al passaggio di aiuti umanitari verso il Libano.
Ma un attacco israeliano anche via terra sembra ormai inevitabile: gli abitanti dei villaggi del Sud del Libano sono stati invitati ad andarsene tramite volantini.
Libano meridionale
In totale 90 cittadini elvetici che si trovavano nel sud del Libano hanno potuto lasciare la regione: 25 di questi con il traghetto di sabato, ha precisato all’ATS Daniel Beyler, del CSA, raggiunto telefonicamente a Beirut.
Finora sono stati evacuati in totale circa 850 svizzeri dal Libano, residenti o vacanzieri. I rappresentanti elvetici in loco proseguono intanto gli sforzi per sostenere i 47 cittadini elvetici ancora bloccati nel sud del Paese.
Al momento non hanno alcuna possibilità di lasciare la zona, proprio mentre la situazione sul piano della sicurezza e della crisi umanitaria sembra destinata a peggiorare ulteriormente nei prossimi giorni. Già un quarto della popolazione libanese è in fuga.
Per questo motivo il governo di Beirut ha chiesto alla Svizzera di pianificare insieme a partner locali la sistemazione degli sfollati. Attualmente il CSA sta valutando quanti possano essere collocati presso privati. È inoltre immaginabile l’installazione di tende.
Nella notte tra giovedì e venerdì, inoltre, il CSA ha inviato da Cipro a Beirut 800 kg di medicinali. In collaborazione con il ministero della sanità libanese dovrebbero venir raccolti in loco altri farmaci per 200’000 franchi.
Marcia silenziosa a Ginevra
Circa 500 persone hanno preso parte a una marcia silenziosa, sabato a Ginevra, per denunciare l’intervento israeliano in Libano e a Gaza. Il corteo era aperto da una bara che rappresentava “la morte della coscienza delle Nazioni Unite”.
La protesta era sostenuta da numerose associazioni e da partiti politici, fra cui quello socialista ginevrino. I manifestanti hanno rivendicato il rispetto del diritto internazionale umanitario e di tutte le risoluzioni dell’Onu sul Medio Oriente.
I dimostranti hanno ringraziato la ministra degli affari esteri elvetica Micheline Calmy-Rey per le sue affermazioni “coraggiose” sulla situazione in Medio Oriente. Hanno però chiesto che la Svizzera cessi immediatamente qualsiasi vendita di armi e collaborazione militare con lo Stato ebraico.
swissinfo e agenzie
Più di 33’000 stranieri hanno già lasciato il Libano e secondo un diplomatico cipriota altre 60’000, 70’000 persone dovrebbero essere evacuate via Cipro.
838 cittadini elvetici vivevano in Libano prima dell’intervento israeliano contro Hezbollah.
713 hanno la doppia cittadinanza libanese e svizzera.
Chi è senza notizia dei propri parenti svizzeri in Libano può rivolgersi al servizio di protezione consolare: +41 31 324 98 08 (dalle 8 alle 18, compresi sabato e domenica).
Domenica un nuovo gruppo di esperti della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) è arrivato in Libano per sostenere le autorità libanesi nella coordinazione degli aiuti internazionali e per la messa in opera di misure urgenti.
Il delegato all’aiuto umanitario, Toni Frisch, si reca lunedì in Libano per valutare la situazione, in particolare nel settore della sicurezza e dell’accesso alle vittime.
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