Gli svizzeri vogliono ancora crederci
All'indomani della sconfitta contro la Cechia, i giocatori svizzeri si sono allenati domenica a Freienbach di fronte ad un folto pubblico. Nonostante la brutta piega assunta dagli eventi, la Nazionale rifiuta di lasciarsi andare e continua a credere nelle proprie possibilità.
Come il Portogallo contro la Grecia quattro anni fa, la Svizzera – paese ospitante dell’Europeo di calcio – ha perso sabato la sua prima partita contro la Repubblica ceca.
La Svizzera saprà comunque trovare le risorse necessarie per sublimarsi e proseguire il suo percorso fino alla finale della “sua” competizione, proprio come fece il Portogallo nel 2004?
All’indomani di una sconfitta frustrante e di una notte un po’ agitata, numerosi giocatori elvetici – soprattutto gli infortunati e le riserve – si sono allenati sul campo di Freinebach, a pochi chilometri dal ritiro elvetico di Feusisberg, in un’atmosfera tutto sommato distesa.
Parecchi i tifosi vestiti dei colori della nazionale rossocrociata accorsi nella località svittese. Tra i più ricercati dai fan, il portiere di riserva Pascal Zuberbühler e l’allenatore Köbi Kuhn.
Questa piccola seduta mattutina e il ritorno del sole fanno quasi dimenticare che la Svizzera ha perso una partita attesa da due anni e che le possibilità di qualificazione per i quarti di finale del torneo sono ridotte.
Rimanere positivi
Nemmeno all’hotel della squadra svizzera aleggia un eccessivo sconforto. Le parole di Kuhn si vogliono rassicuranti: «I giocatori non hanno il morale a terra e mercoledì si faranno trovare pronti».
«La notte è stata difficile e siamo tutti molto delusi», afferma il difensore Gelson Fernandes. «Chiaro, non abbiamo conquistato alcun punto, ma secondo i miei calcoli non siamo ancora eliminati; dobbiamo continuare a lavorare».
«Nonostante la sconfitta – prosegue – abbiamo offerto una buona prestazione contro la Cechia. Dobbiamo basarci su questa considerazione per la nostra prossima sfida contro la Turchia, che per noi rappresenta già una finale dal momento che sarà obbligatorio vincere. Se vinciamo le nostre partite possiamo ancora qualificarci».
«Dobbiamo assolutamente guardare in avanti e non indietro», ribadisce il difensore Stephan Liechtsteiner.
«Il football di alto livello è esattamente così: anche se si domina e si crea il maggior numero di occasioni, si può perdere. Se non si segna ci si espone immancabilmente a questo tipo di ribaltamenti nel finale di partita».
Giocare senza Alexander Frei
Vero e proprio pilastro della difesa elvetica sabato sera allo stadio St. Jackob, Patrick Müller condivide le analisi dei suoi giovani compagni di squadra: «Siamo molto delusi siccome avremmo evidentemente voluto iniziare questo torneo con una vittoria. I cechi hanno avuto due occasioni e hanno segnato un goal: basta per aggiudicarsi i tre punti».
«Nonostante la sconfitta dobbiamo rimanere sereni e continuare a credere in questo gruppo», aggiunge il giocatore dell’Olympic Lione. «L’infortunio di Alexander Frei non ci aiuta sicuramente, ma altri giocatori sono pronti per sostituirlo e segnare delle reti».
Costretto a un riposo di 6-7 settimane, il capitano della Nazionale si farà curare direttamente a Feusisberg: Frei non intende lasciare i suoi compagni di squadra.
«Alex è un leader e sono felice che abbia deciso di rimanere tra noi», sottolinea Köbi Kuhn.
Un goal per i vent’anni?
Kuhn dovrà ora trovare la formula vincente per imporsi contro la Turchia e, soprattutto, per trovare l’uomo che sostituirà Frei. Molto probabilmente dovrebbe trattarsi di Eren Derdiyok.
Il basilese – il più giovane giocatore della Svizzera e dell’intero torneo – festeggerà il suo ventesimo compleanno il giorno dopo l’incontro con la Turchia, ovvero la nazionale che ha visto diventar grandi i suoi genitori. Una coincidenza di buon auspicio?
swissinfo, Mathias Froidevaux, Feusisberg
(traduzione dal francese: Luigi Jorio)
Infortunatosi alla fine del primo tempo della partita inaugurale dell’Euro 2008, Alexander Frei soffre di uno strappo parziale dei legamenti interni del ginocchio sinistro.
Uscito dal campo in lacrime, il capitano della Nazionale svizzera può già considerare concluso il suo torneo. L’infortunio dovrebbe tenerlo lontano dalle competizioni per 6-7 settimane.
A causa di un’operazione all’anca nel maggio 2007 e di due strappi muscolari alla fine dell’estate scorsa, Frei non ha potuto giocare né per il suo club di Dortmund né per la Nazionale fino all’inizio del 2008.
Altri feriti del match d’apertura di Basilea sono l’attaccante Marco Streller (che soffre dei postumi di una pubalgia) e Valon Behrami (contrazione alla coscia).
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