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Gran Premio di Monza: emozione, storia e tradizione

swissinfo.ch

Grande entusiasmo fin dal primo giorno delle prove libere di Monza dove sono accorsi oltre 10mila appassionati per seguire l'80° Gp d'Italia. Numerosi i sostenitori svizzeri che hanno raggiunto la Brianza, come da tradizione consolidata.

E’ tutto pronto per l’80esima edizione del Gran premio d’Italia di Formula Uno, che si disputa questo fine settimana nel capoluogo della verde Brianza, all’interno dello storico parco arciducale, il più grande parco urbano cintato di tutta Europa. I motori hanno iniziato a rombare e tutte le aree attorno al circuito si sono colorate del rosso di bandiere, magliette e cappellini dei tifosi.

La simbiosi fra Monza e la Ferrari è forte, quasi un marchio di fabbrica. E la gara, che arriva sempre nel momento clou del campionato mondiale, a poche prove dalla conclusione, è spesso determinante per l’assegnazione del titolo iridato.

Grande attesa per Fisichella

Quest’anno le attese del popolo ferrarista sono quasi tutte per il debutto di Giancarlo Fisichella al volante della monoposto del Cavallino, l’occasione che lui aspetta da una vita e che ogni pilota italiano sogna un giorno di poter avere.

Del resto non sono molti i casi di piloti tricolori alternatisi al volante delle rosse. Basta dare un’occhiata agli almanacchi. Enzo Ferrari una volta disse: «E’ meglio avere al volante dei corridori stranieri, danno meno problemi». E così per la prima volta, dopo una carriera lunga tredici anni, con duecentoventisei Gran Premi disputati, a trentasei anni Fisichella rompe il digiuno per provare a fare il miracolo: vincere un gran premio a bordo della Rossa. L’ultimo italiano c’era riuscito ben 33 anni fa, il fortissimo Ludovico Scarfiotti entrato ormai nella storia della Formula Uno.

Quello di questa stagione è un campionato anomalo che vede Jenson Button leader del mondiale dopo le sei vittorie nei primi sette Grand Prix. Tuttavia, in un momento di grande incertezza sportiva in cui Button non ritrova più il feeling con la sua monoposto e i suoi avversari mancano di continuità, ai tifosi rimane la suggestione di veder sfrecciare i propri idoli e battere l’attuale record del circuito, stabilito nelle prove ufficiali del GP del 2004 dal brasiliano Rubens Barrichello alla media di 260,395 km/h.

Record e ricordi

Ma è in un filo sottilissimo che unisce il passato al presente che si legano le passioni dei tifosi di tutte le età.

Passato che nei pressi dell’autodromo viene vissuto con il pellegrinaggio al “muretto degli eroi” – un monumento che si trova all’altezza dell’ingresso al parco di Santa Maria alle Selve – che richiama i tempi in cui i piloti saltavano il muro di recinzione penetrando all’interno del parco anche il martedì antecedente la corsa.

Erano altri tempi. Indubbiamente. Eppure è proprio nella celebrazione dei luoghi che traspare l’emozione della folla per le imprese di Nuvolari, Prost, Senna, Regazzoni, Hill, Schumacher – tanto per citarne alcuni – rappresentati con immagini raffiguranti le loro vittorie, dipinte su piastrelle con il fondo a scacchiera, come la bandiera d’arrivo.

L’indimenticato Clay

Ci avviciniamo al muretto mentre una coppia di pensionati svizzeri che abita a Meride, nel canton Ticino, commenta la vittoria di Clay Regazzoni a Monza nel 1970. «Noi siamo di Mendrisio e da più di trent’anni veniamo al Gp di Monza con negli occhi l’esordio di Clay con la Ferrari».

«Sia io che mia moglie non dimenticheremo mai la vittoria di Regazzoni alla quinta corsa di quell’anno al volante della Rossa. Eravamo come adesso, avvolti nella bandiera della Ferrari insieme a 200 mila spettatori. E quel giorno dalla Svizzera vennero ben 40mila persone per tifare Gian-Claudio Giuseppe detto “Clay”».

Una tradizione consolidata

Passano i minuti e si scaldano i motori. Tra i tifosi scatta la corsa ad occupare il posto più vicino alla pista. Tra le mani degli appassionati spuntano i cronometri, gli almanacchi, le bandiere lise e decennali di Schumacher.

Qua e là si notano le tende a tema con le bandiere di ogni nazionalità esposte come trofei e le immancabili casse di birra. Dal flusso continuo di gente ci dirigiamo al campeggio dell’autodromo, un regno a parte rispetto a tutto il contesto della manifestazione.

Ed è qui che troviamo il prototipo del tifoso organizzato – in gran parte si tratta di svizzeri, tedeschi, olandesi, italiani, inglesi, spagnoli – che da anni come una grande famiglia prenota la stessa piazzola per gustarsi il Gp dal tetto del proprio camper. Senza contare la fantasia del fai-da-te che regna sovrana: sedie di fortuna attaccate alla reti di recinzione per migliorare la prospettiva, scale di ogni misura e genere, trabattelli fabbricati con i rami degli alberi, piccole tribune di legno per centellinare ogni curva – dalle due di Lesmo, alla prima variante, alla variante Ascari, alla Parabolica- come se fosse vino pregiato.

«E’ vero, i tifosi svizzeri sono organizzati – ci racconta Davide Bellini, presidente del club Ferrari di Riva san Vitale – e ci tengono a vivere la gara ma anche il senso della comunità. Noi siamo il primo club Ferrari nato in Svizzera nel 1972 e contiamo 250 soci. In Svizzera la passione per la Ferrari e la formula uno è molto sentita. Quest’anno tifiamo Sebastian Buemi della Toro Rosso e speriamo che riesca a ripetere i successi che ha già ottenuto in Formula 2. Buemi è giovane ha solo vent’anni, ma perché non provarci?». Sognare non è proibito, del resto solo un anno fa, su questa pista con l’asfalto bagnato, si mise in luce grazie alla sua bravura, Sebastian Vettel con cui si regalò la prima vittoria della carriera, a soli 21 anni e settantatre giorni.

Ambra Craighero, Monza , swissinfo.ch

L’Autodromo Nazionale di Monza è un circuito automobilistico internazionale situato all’interno del Parco di Monza.

Il primo Gp d’Italia si svolse il 9 settembre del 1923.

Il primo pilota a vincere a Monza dopo 80 giri del circuito interno di 10 km è stato Carlo Salamano sulla sua Fiat 805.

Il circuito è situato all’interno del Parco di Monza ed è il più vecchio tra quelli che ospitano una gara del Mondiale di F1 o di Superbike, secondo solo ad Indianapolis.

I più grandi piloti di Formula 1 hanno tutti trionfato a Monza:

Alberto Ascari vincerà nel ’51 e nel ’52, Juan Manuel Fangio dal 1953 al 1955, Stirling Moss nel 1956, 1957 e 1959, Niki Lauda nel 1978 e nel 1984, Nelson Piquet nel 1983, 1986 e 1987, Alain Prost nel 1981, 1985 e 1989.

In tempi più recenti Ayrton Senna ha vinto nel 1990 e 1992, Rubens Barrichello nel 2002 e 2004, mentre Michael Schumacher detiene il record di vittorie nel circuito con cinque successi: 1996, 1998, 2000, 2003 e 2006.

L’ultimo italiano vittorioso è stato Ludovico Scarfiotti, nel 1966, a bordo di una Ferrari 312.

Nel 2008 ha vinto Sebastian Vettel su Toro Rosso diventando così, di fatto, il pilota più giovane a vincere una gara di Formula 1.

Tra le scuderie, quella che ha vinto di più sulle strade di Monza è stata proprio la Ferrari , che ha collezionato ben 18 vittorie.

Il club Ferrari Riva San Vitale è stato fondato nel 1972 da alcuni appassionati del ” cavallino rampante”.

Tra tutti i club del mondo che omaggiano la Rossa di Maranello, il club San Vitale è iscritto nel registro degli esteri della Ferrari con il numero 40.

Nel 1996 ci fu la prima cena ufficiale con un Clay Regazzoni e i soci del club.

Oggi il club annovera 250 soci ed è presieduto da Davide Bellini.

Il Ferrari club switzerland è stato fondato nel 2001 e attualmente conta 600 soci .

È uno dei più grandi al mondo in rapporto al numero di abitanti della Svizzera.

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