I cronisti francesi lo avevano soprannominato "Pédaleur de charme"
per la sua classe ed eleganza (al termine di ogni gara si sistemava i capelli con un colpo di pettine), gli italiani “Il Falco biondo” per la sua infinita bravura.
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Giro d'onore di Koblet in dolce compagnia dopo la vittoria al Gran Premio di Basilea, nel 1950. (foto-net)
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La sua prima partecipazione al Giro di Francia nel 1951 sfocia in un grande trionfo. Koblet sbaraglia gli avversari, vince cinque tappe ed entra a Parigi da vincitore con un vantaggio sensazionale di 22 minuti. (EQ Images)
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Giro di Francia, 1951. Per gli autografi, Koblet trova sempre tempo. (EQ Images)
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Appassionato di auto, eccolo al volante della sua Studebakers; Koblet raggiunge la partenza delle corse con l'auto, mentre i compagni di squadra si spostano in treno. (W. Schweiwiller)
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Due atleti, come l'acqua e il fuoco. Ferdy Kübler (a destra) e Hugo Koblet al Giro d'Italia 1952. Il duello dei due K divenne tra il 1947 e il 1955 un appuntamento classico del ciclismo. (foto-net)
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Un'immagina rara: Koblet, esausto, dopo la tappa conclusiva del Giro di Svizzera 1951 a Zurigo. (EQ Images)
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Giro di Francia 1951: Koblet riprende forze tra due tappe. Durante il massaggio ascolta musica Jazz alla radio e studia gli avversari sulla base di foto. (EQ Images)
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Dopo una brutta caduta, il Giro di Francia 1953 di Koblet finisce all'ospedale. (EQ Images)
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La sfortuna lo perseguita: anche nell'edizione 1954 del Giro di Francia Hugo Koblet deve abbandonare dopo due brutte cadute. Il direttore della corsa cerca di convincerlo a ripartire. (EQ Images)
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2 novembre 1964: Koblet si schianta con la sua Alfa Romeo bianca contro un albero. Quattro giorni dopo soccombe alle ferite. Nonostante una sua lettera di addio, la morte del "James Dean del ciclismo" resta ancora oggi per certi versi misteriosa. (RDB)
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Hugo Koblet, come resta nel ricordo dei suoi avversari e del mondo del ciclismo. (EQ Images)
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Il "falco biondo" che fece sognare la Svizzera e il mondo.
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Vincitore del Giro d’Italia e di Francia, “bon viveur” e una morte prematura: Hugo Koblet può essere definito il James Dean della bicicletta. La rapida traiettoria di questo figlio di panettiere cresciuto in un quartiere popolare di Zurigo scatenò negli anni ’50 in Svizzera una passione per il ciclismo mai vista prima. Le sue vittorie nelle principali gare lo fecero diventare la prima grande star internazionale dello sport svizzero. Il fascino e l’eleganza in sella alla bicicletta erano i suoi segni distintivi. Nel 1964, Koblet si schiantò in auto contro un albero, quando aveva solo 39 anni.
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