I difensori degli animali ripartono al fronte
La Protezione svizzera degli animali (PSA) ha deciso di lanciare una nuova iniziativa popolare che prevede l'istituzione di un avvocato delle bestie.
L’associazione, che ha inoltre deciso di ritirare una sua vecchia iniziativa, non è soddisfatta della nuova legge sulla protezione degli animali adottata recentemente dal Parlamento.
La nuova normativa sulla protezione degli animali accolta una settima fa dal Parlamento accorda un migliore statuto alle bestie e riprende alcune delle esigenze degli animalisti.
Ciononostante il testo non soddisfa assolutamente la Protezione svizzera degli animali (PSA).
L’associazione ha quindi comunicato martedì di voler lanciare una nuova iniziativa popolare e nello stesso tempo di voler ritirare quella denominata «Per una protezione degli animali al passo con i tempi (Sì alla protezione degli animali!)».
I dibattiti hanno mostrato che se quest’ultima iniziativa fosse stata sottoposta al giudizio del popolo sarebbe stata combattuta dall’industria farmaceutica e dal mondo agricolo, ha in sostanza affermato il direttore della PSA Hansueli Huber. Inoltre nessun grande partito avrebbe appoggiato il testo.
Legge minimalista
La nuova legge non contempla però dei punti importanti che avrebbero potuto migliorare il destino di milioni di animali, ha deplorato il presidente dell’associazione Heinz Lienhard.
Il Parlamento – ha aggiunto – ha messo nero su bianco solo quanto oggi è politicamente realizzabile.
Il ritiro dell’iniziativa non significa però che la PSA rimarrà inattiva e si accontenterà del testo di legge adottato dal Legislativo, ha dichiarato Lienhard. L’associazione continuerà a battersi affinché siano realizzate altre rivendicazioni.
A riprova di quanto affermato da Lienhard, la PSA ha appunto annunciato di voler lanciare una nuova iniziativa popolare, la cui raccolta di firme inizierà nell’aprile del prossimo anno.
Nuova iniziativa
Il nuovo testo contempla in particolare l’introduzione di «un avvocato degli animali», figura che la nuova legge federale non prevede.
La PSA intende così colmare una lacuna legislativa che giudica fondamentale.
Secondo l’auspicio della PSA, il legale degli animali dovrà intervenire solo se sono constatate pecche nella procedura d’inchiesta o nella valutazione di questioni giuridiche. Finora vi è uno squilibrio evidente nei processi: quando un animale è maltrattato o torturato nessuno difende i suoi interessi, ha sottolineato Lukas Berger, dei servizi giuridici della PSA.
La figura dell’avvocato esiste già in alcuni cantoni. In altri si discute della sua introduzione.
Nei cantoni di Zurigo e di San Gallo – hanno osservato i responsabili della PSA – l’esperienza è positiva. Tra il 1999 e il 2003, il difensore degli animali zurighese ha statuito in media su 47 casi per 100’000 abitanti, mentre quello sangallese su 75.
swissinfo e agenzie
In Svizzera si stima che vi siano 17 milioni di animali, tra cui oltre 7 milioni di animali di compagnia.
Vi sono 1,3 milioni di gatti e 400’000 cani.
Circa 475’000 animali sono utilizzati a scopi scientifici.
Durante la sessione invernale, il Parlamento ha in particolare deciso di:
– punire gli autori di maltrattamenti, le persone che abbandonano un animale e coloro che portano pregiudizio alla sua dignità
– limitare la durata del trasporto di animali a sei ore
– vietare l’importazione di pelli di gatto o di cane
– vietare la castrazione senza anestesia dei maialini
– ammettere gli esperimenti su animali solo se le sofferenze e i danni causati non sono disproporzionati rispetto ai benefici
– infine la macellazione rituale rimarrà vietata, anche se l’importazione di carne casher e halal resterà autorizzata per rispondere ai bisogni delle comunità musulmana e ebraica.
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