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I disertori non potranno più ottenere l’asilo

Christoph Blocher ha stilato un bilancio positivo dell'evoluzione in materia d'asilo Keystone

Il governo svizzero prepara un nuovo inasprimento del diritto d'asilo: i disertori e gli obiettori di coscienza non dovrebbero più poter ottenere lo statuto di rifugiato.

È quanto comunicato mercoledì da Christoph Blocher presentando un bilancio della sua azione in materia d’asilo e stranieri. Il ministro di giustizia e polizia non ha però voluto commentare le elezioni di domenica.

Il Consiglio federale ha approvato mercoledì le ordinanze di esecuzione relative alla nuova legge sull’asilo – di cui alcune parti sono già valide dal 1° gennaio 2007 – e ha fissato al 1° gennaio 2008 l’entrata in vigore completa della legge sugli stranieri e di quella sull’asilo.

L’obiettivo di questa modifica della legge sull’asilo – ha sottolineato il direttore dell’Ufficio federale della migrazione (UFM) Eduard Gnesa – è quello di rendere la Svizzera meno attrattiva per i richiedenti l’asilo.

Ciò non impedirà comunque di accogliere provvisoriamente le persone in condizione di necessità, fino al miglioramento della situazione nel paese di origine, oppure di riconoscerle per altri motivi – per esempio politici – quali rifugiati, hanno affermato il ministro della giustizia Christoph Blocher e Gnesa.

Giro di vite

La seconda parte della revisione della legge sull’asilo prevede in particolare l’estensione della soppressione dell’aiuto sociale a tutti i richiedenti l’asilo la cui domanda è stata definitivamente respinta.

Dall’inizio del 2008, la soppressione dell’aiuto sociale – in vigore dall’aprile 2004 per i richiedenti d’asilo colpiti da una decisione di non entrata nel merito – sarà quindi estesa a tutti i richiedenti la cui domanda è stata respinta. A partire da tale data, i cantoni riceveranno un importo forfettario di 6’000 franchi per caso, destinati all’aiuto d’urgenza, invece dei 1’800 attuali.

Migliorare l’integrazione

La nuova legge sugli stranieri mira segnatamente a regolare l’arrivo in Svizzera di lavoratori qualificati originari di Stati esterni all’Unione Europea. La disposizioni che entreranno in vigore nel 2008 riguardano in particolare l’integrazione degli stranieri.

Il miglioramento dell’integrazione delle persone che rimangono in Svizzera sarà perseguito, ad esempio, tramite disposizioni relative ai diritti e ai doveri delle persone straniere, al ricongiungimento tempestivo dei figli nonché alla promozione e all’esigenza dell’integrazione.

La lotta agli abusi si concretizzerà nel rifiuto di celebrare matrimoni di compiacenza, nell’inasprimento generale delle sanzioni penali e nella possibilità di revocare il permesso di soggiorno a chi commette reati o in caso di mancata integrazione.

Questione eritrea

Riferendosi all’aumentato numero di richieste d’asilo provenienti da cittadini eritrei, il ministro di giustizia Christoph Blocher ha affermato che disertori o gli obiettori di coscienza non devono poter ottenere d’ufficio lo statuto di rifugiato.

Secondo una decisione di principio della Commissione di ricorso in materia d’asilo (oggi Tribunale amministrativo federale), infatti, i disertori e i renitenti al servizio militare vanno riconosciuti come rifugiati, poiché in Eritrea tale scelta comporta il rischio di rappresaglie e violenze.

Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) preparerà quindi un decreto federale urgente per modificare la legge sull’asilo affinché i disertori e i renitenti al servizio militare non siano più generalmente riconosciuti come rifugiati, e non ottengano l’asilo. Nei casi specifici in cui l’allontanamento si dovesse dimostrare impossibile, inammissibile e non ragionevolmente esigibile potrà essere ordinata, a titolo sostitutivo, l’ammissione provvisoria.

Dal canto suo, l’associazione Aiuto svizzero ai rifugiati ha criticato la decisione, sottolineando che alla base del verdetto della Commissione vi era proprio il rischio di violenze, e non la renitenza al servizio in sé.

Blocher soddisfatto

Il consigliere federale Blocher – che non ha voluto commentare il risultato delle elezioni di domenica scorsa – ha sfruttato l’occasione per stilare un bilancio della politica svolta dal DFGP da quando ne ha assunto la direzione, nel 2004.

Negli ultimi cinque anni – ha affermato – il numero dei richiedenti l’asilo è dimezzato, scenendo a 10’000. La proporzione delle domande non motivate è scesa dal 90% all’80%. La quota di ammissioni è invece raddoppiata: dal 10% al 20%. Secondo il ministro, l’ideale sarebbe una quota d’ammissione del 100%: «ciò significherebbe che in Svizzera sono accolte soltanto le persone veramente bisognose».

swissinfo e agenzie

Nel settembre del 2006, il 68% dei cittadini svizzeri recatisi alle urne ha approvato un inasprimento della legge sull’asilo, che è stata così rivista per la nona volta dal 1984, e una nuova legge sugli stranieri.

Le nuove disposizioni prevedono un periodo più lungo di detenzione per i richiedenti l’asilo in attesa di rimpatrio; i richiedenti colpiti da una decisione di non entrata in merito non hanno diritto all’assistenza sociale; le persone che non presentano documenti d’identità sono escluse d’ufficio dalla procedura. Parte dei provvedimenti contenuti nella modifica di legge sono entrati in vigore il primo gennaio 2007. Dal prossimo primo gennaio entreranno in vigore le rimanenti disposizioni, tra cui l’estensione del blocco degli aiuti sociali a tutti i richiedenti respinti.

La nuova legge federale sugli stranieri privilegia i cittadini provenienti dall’Unione europea, mentre limita l’immigrazione degli extracomunitari ai soli lavoratori qualificati. Le disposizioni per la concessione dei permessi di lavoro e per il ricongiungimento famigliare sono state inasprite.

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