I libri utili di Ulrico Hoepli
La famiglia svizzera Hoepli è a Milano dal 1870. Segno indelebile di questa presenza è l'omonima casa editrice, che da cinque generazioni porta avanti l'ideale del capostipite Ulrico, ovvero proporre libri che facciano anche crescere chi li legge.
Incontriamo il presidente Ulrico Carlo Hoepli, classe 1935, e la figlia Barbara – responsabile della comunicazione – presso la sede dell’azienda in Via Ulrico Hoepli 5, nel centro di Milano. Alle nostre spalle pareti colme di libri, gli stessi che da oltre 140 anni simboleggiano l’attività della famiglia.
È proprio Ulrico Carlo Hoepli a parlarci dell’illustre antenato e fondatore della casa editrice: «Ulrico Hoepli proveniva da una famiglia di contadini benestanti del villaggio di Tuttwil, nel canton Turgovia. Da lì Ulrico Hoepli è partito per fare l’apprendistato di libraio, dapprima a Zurigo, in seguito a Magonza, Breslavia, al Cairo e a Trieste», prima di giungere a Milano nel 1870.
Infatti, scrive lo storico Enrico Decleva nella pubblicazione Ulrico Hoepli – editore e libraio (Hoepli, 1992), in quel periodo «il processo di crescita di Milano, iniziato al principio del secolo in età napoleonica, grazie al più libero clima politico del nuovo Stato unitario, registrava un’ulteriore e continua ascesa. E in costante ascesa si presentava anche la produzione della carta stampata, libri o giornali che fossero: nel capoluogo l’industria tipografico-editoriale rappresentava il 15% di quella nazionale».
Ulrico Carlo Hoepli completa la spiegazione: «Il nostro fondatore aveva capito che il futuro per l’editoria in lingua italiana era proprio in questa città. Grazie alla sua lungimiranza, io e i miei figli continuiamo a poter svolgere ancora oggi il nostro mestiere».
Dagli handbook ai manuali, e non solo
Da subito, la scelta di Hoepli fu quella di concentrarsi principalmente su una nicchia: i manuali. «Ulrico Hoepli era rimasto affascinato dagli handbook in lingua inglese. Essendosi reso conto che l’editoria scientifico-tecnica in italiano era scarsamente sviluppata, decise dunque di puntare con convinzione in questa direzione, anche per rispondere alla crescente richiesta di maggiori competenze da parte della società», evidenzia l’attuale presidente.
Detto, fatto. Nel 1871 viene pubblicato il primo titolo della Casa Editrice Libraria Ulrico Hoepli – Primi elementi di lingua francese – seguito, quattro anni più tardi dall’inizio della collana di manualistica: si parte con il Manuale del tintore e il Manuale dell’ingegnere civile e industriale (1877), la cui versione aggiornata è tutt’oggi in catalogo.
Il lavoro di Hoepli è ben presto coronato dal successo: dall’unico volume pubblicato nel 1871 si arriva – in un triennio – a oltre venti titoli l’anno. Nei decenni seguenti la crescita è altrettanto importante, al punto che nel 1925 il catalogo annovera circa 5’000 titoli. 2’000 di questi sono manuali, gli altri opere varie.
Annota Decleva: «Un eclettismo di fondo guidava […] la scelta dei titoli. A prestigiose opere specialistiche di carattere strettamente scientifico, giuridico, economico e tecnico, si affiancarono testi di arte, di storia e di letteratura».
Senza aiuti e senza neppure un’approfondita conoscenza della cultura, della lingua e della letteratura italiana, Hoepli «riuscì tuttavia a rappresentare, nel volgere di poco tempo, un saldo punto di riferimento della colta borghesia milanese. Infatti nella sua bottega […] oltre a essere reperibile un’ingente quantità di libri di letteratura, di scienze e di belle arti in tutte le lingue […], confluivano anche […] gli uomini di cultura del momento, letterati e soprattutto scienziati».
Più forti della guerra
Ulrico Hoepli muore il 24 gennaio 1935 a Milano, all’età di 88 anni. Cinque anni prima il fondatore aveva voluto regalare, in segno di riconoscenza, un planetario alla città. Il messaggio agli eredi fu chiaro: «Hier habe ich mein Leben und meine Arbeit gefuden – Ihr habt die Arbeit, ihr sollt schaffen!» [qui ho trovato la mia vita e il mio lavoro – voi avete il lavoro e dovete lavorare!], racconta Ulrico Carlo.
La serietà della Hoepli aveva convinto persino Mussolini, alla ricerca di un editore per i suoi scritti: «Tutti gli proposero contratti mirabolanti, mentre Hoepli offrì il contratto standard, ovvero il 10% dei proventi su ogni copia venduta. E Mussolini decise di fidarsi, aggiungendo: “Inoltre lei è svizzero”», rievoca l’attuale presidente. Alla fine della guerra il duce convocò persino Hoepli a Salò, chiedendogli di intercedere presso Berna al fine di ottenere rifugio per la sua famiglia.
Alla scomparsa del fondatore la direzione della Hoepli passa al nipote Carlo, con il quale collaborano i figli Ulrico e Gianni. «La linea editoriale tracciata dal fondatore rimase peraltro immutata», evidenzia Decleva.
La Hoepli è però colpita duramente dalla Seconda Guerra Mondiale: «Vennero i bombardamenti che, il 24 ottobre 1942 e il 13 agosto 1943, distrussero […] un intero patrimonio di libri, documenti e clichés». Insomma: «Il lavoro di ben tre generazioni si ridusse a un mucchio di cenere».
La famiglia Hoepli non si perde però d’animo. Dopo la fine del conflitto trova una nuova sede e continua a puntare su opere tecnico-scientifiche da immettere nel mercato scolastico. Da quel momento la crescita è continua, anche grazie al boom economico degli anni Sessanta. Nel 1958 la libreria Hoepli si trasferisce in una via dedicata al fondatore, vicino al Duomo, e diventa negli anni una delle più grandi d’Europa: 6 piani, 300’000 libri esposti, 175’000 titoli in catalogo, 2’500 clienti fisici al giorno e 500’000 iscritti su hoepli.it, la terza più importante libreria elettronica d’Italia.
Verso il futuro
Ora che l’azienda è alla sua quinta generazione, cos’è rimasto dello spirito originario? «Noi siamo un po’ pestalozziani. Non vogliamo quindi produrre unicamente dei libri che si vendono bene e in fretta, ma delle opere che facciano crescere l’individuo e la società», afferma Ulrico Carlo Hoepli.
Gli fa eco la figlia Barbara – la prima donna ai vertici della casa editrice! – che con i fratelli Matteo e Giovanni rappresenta già il futuro: «Il concetto del libro utile è sempre presente, basti pensare ai manuali di lingue, che servono anche all’integrazione con gli immigrati. E poi anche il rigore dei nostri volumi è rimasto tale. Insomma, un sano pragmatismo alla svizzera».
A questo proposito, Ulrico Carlo Hoepli conclude: «Noi rimaniamo svizzeri, turgoviesi di Tuttwil [ora Wängi dopo una fusione comunale]: checché se ne dica, la Svizzera gode ancora di un’ottima reputazione, che ci facilita i contatti con autori ed editori».
1847 – Ulrico Hoepli nasce a Tuttwil (canton Turgovia)
1870 – U.H. giunge a Milano e rileva la libreria di Theodor Laengner in galleria De Cristoforis
1875 – il Manuale del tintore è il primo titolo della collana
1880 – l’Atlante geografico universale è il primo volume hoepliano a raggiungere le 100’000 copie vendute
1885 – U.H. viene nominato libraio-editore della Real Casa di Savoia
1907 – Pubblicato Il cinematografo e i suoi accessori, «un manuale che denota l’attenzione della case editrice verso la rapida evoluzione tecnologica nel periodo che precede la Grande Guerra»
1911 – Hoepli istituisce a Zurigo la Fondazione omonima allo scopo di «venire in aiuto ai bisognosi delle Scienze, Lettere ed Arti»
1923 – U.H. designa quali successori i nipoti Carlo Hoepli ed Erardo Aeschlimann
1930 – U.H. dona alla città di Milano il planetario presso i giardini di Porta Venezia
1933 – Hoepli pubblica l’edizione definitiva degli Scritti e discorsi di Mussolini.
1935 – U.H. muore a Milano all’età di 88 anni
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