I matrimoni di convenienza devono essere resi più difficili
In futuro solo dei partner che risiedono legalmente in Svizzera dovrebbero potersi sposare. È quanto prevede un progetto di revisione di legge per lottare contro i matrimoni fittizi.
I partiti borghesi e gli ufficiali di stato civile sostengono i provvedimenti, mentre i socialisti e gli ecologisti sono scettici.
Ha raccolto pareri contrastanti il progetto di una nuova regolamentazione da iscrivere nel codice civile e nella legge sull’unione domestica registrata (unioni tra coppie omosessuali) per lottare contro i cosiddetti ‘matrimoni bianchi’, la cui procedura di consultazione si è chiusa a metà ottobre.
La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (Camera bassa) intende rifiutare il diritto di unione ai clandestini e prolungare il termine di annullamento della naturalizzazione ottenuta attraverso il matrimonio.
Nato da un’iniziativa del parlamentare dell’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice) Toni Brunner, il progetto prevede inoltre di obbligare i fidanzati stranieri a provare che risiedono legalmente in Svizzera.
L’UDC sostiene “logicamente” il progetto, ha indicato il partito nella sua risposta, ma chiede l’applicazione di ulteriori misure per “risolvere realmente questo problema”.
Dal canto suo, il Partito popolare democratico (PPD, centro) spera che, con questo inasprimento, meno persone saranno tentate di legalizzare il proprio soggiorno in Svizzera ricorrendo a un matrimonio di comodo.
Anche il Partito liberale radicale (PLR, centro destra) sostiene questa misura. Essa dovrà però essere applicata in modo da preservare il diritto al matrimonio e il diritto al rispetto della vita privata e della vita famigliare, sostengono i radicali.
Denuncia
Secondo il progetto, gli ufficiali di stato civile dovranno denunciare alla polizia degli stranieri ogni futuro sposo che risiede illegalmente in Svizzera. L’Associazione svizzera degli ufficiali di stato civile saluta espressamente questo punto. Essa spera così che si possa “finalmente” instaurare una migliore collaborazione con la polizia degli stranieri.
I cantoni sono pure favorevoli all’inasprimento del diritto matrimoniale. Tuttavia, se la Confederazione intende delegare ai cantoni il compito di chiarire la situazione delle persone che intendono sposarsi, la Conferenza delle autorità cantonali di vigilanza sullo stato civile chiede che i cantoni siano indennizzati.
I partiti di sinistra sono invece scettici: il Partito socialista (PS) ed i Verdi ritengono che i diritti fondamentali del matrimonio e della famiglia saranno ristretti. Inoltre, dal loro punto di vista, non è sicuro che il progetto sia compatibile con i principi elementari del diritto nazionale e internazionale.
Annullamento della naturalizzazione
Socialisti e verdi sono anche ostili al secondo progetto messo in consultazione, che prevede di portare il termine di annullamento della naturalizzazione da cinque a otto anni.
Questa misura è stata proposta dal consigliere nazionale Ruedi Lustenberger (PPD). Se andasse in porto, PS e Verdi temono per la certezza del diritto e ritengono che, tenendo conto del numero poco elevato di casi interessati, un allungamento di questo termine non si giustifichi.
Da parte loro, le autorità cantonali di vigilanza sono favorevoli, ma sottolineano che assumere più personale nelle sezioni competenti dell’Ufficio federale della migrazione (UFM) costituirebbe una misura ancora più efficace.
Gli ufficiali di stato civile e i partiti borghesi sostengono la possibilità di togliere la nazionalità svizzera. L’UDC vorrebbe spingersi ancora oltre ed evoca un termine che può andare fino a 10 anni.
swissinfo e agenzie
In Svizzera lo scorso anno sono stati celebrati 40’300 matrimoni, 200 in più rispetto al 2005.
Nel 2006 è aumentato pure il numero di divorzi: 21’400, 100 in più rispetto all’anno prima.
Negli ultimi anni il numero di matrimoni è rimasto più o meno costante, circa 40’000 all’anno, mentre il numero di divorzi è aumentato massicciamente. Nel 1970 il 12% delle unioni si concludeva con un divorzio. Nel 2006 la percentuale era superiore al 40%.
Cifre precise sui matrimoni di convenienza non esistono. Le autorità stimano che ogni anno vi sono tra 500 e 1’000 casi sospetti. Il Tribunale federale tratta ogni anno circa 100 ricorsi inerenti matrimoni fittizi.
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