I milioni di Abacha possono tornare in Nigeria
Il Tribunale federale ha respinto tutti i ricorsi volti ad evitare il ritorno dei fondi dell'ex-dittatore Sani Abacha al suo paese.
La corte ha sbloccato i 500 milioni di dollari depositati su conti elvetici. Con questo atto si conclude una procedura che dura dal 1999.
Luce verde per le autorità giudiziarie svizzere: il Tribunale federale ha respinto i tentativi del clan Abacha di rientrare in possesso dei fondi depositati su conti svizzeri. Dopo la restituzione di una prima tranche, rimanevano ancora bloccati ben 500 milioni di dollari, pari a 610 milioni di franchi.
Il Tribunale ritiene che questi soldi siano stati sottratti illegalmente al patrimonio del paese fra il 1993 e il 1998, quando il generale Sani Abacha era al potere. Già in una precedente sentenza, la corte federale aveva ritenuto legittima l’azione delle autorità giudiziarie che avevano proceduto al sequestro dei fondi depositati.
Si stima che in Svizzera sia arrivato poco meno di un terzo del totale dei miliardi trafugati dall’ex-dittatore nel suo paese.
La sentenza di Losanna
I ricorsi erano stati avanzati dai due figli dell’ex-dittatore nigeriano, Abba e Mohammed. Uno dei due, Abba Abacha, si trova in prigione in Germania da dicembre in attesa di estradizione.
La cattura è avvenuta su richiesta degli inquirenti svizzeri. Fra le accuse, sollevate dal procuratore di Ginevra Daniel Dumartheray, figurano riciclaggio di danaro sporco, truffa e partecipazione a banda criminale.
Con il ricorso alla massima istanza giudiziaria, gli eredi di Abacha volevano bloccare la restituzione, almeno fino alla fine del procedimento contro Abba. Ma il Tribunale federale non ha ritenuto necessario attendere una sentenza definitiva a carico di Abba Abacha – titolare dei fondi – per autorizzare la restituzione del denaro alla Nigeria.
Secondo i giudici di Losanna, la procedura in corso, durerà ancora a lungo e non è direttamente legata alla provenienza illecita dei fondi. Anche se si dovesse arrivare ad un’assoluzione del figlio di Sani Abacha, il patrimonio dell’ex-dittatore va restituito alla Nigeria.
Procedure internazionali
I tentativi del nuovo governo nigeriano di riavere i fondi stornati da Abacha su conti esteri dura ormai da anni. Il congelamento dei fondi è avvenuto in base ad una rogatoria internazionale nel 1999.
Dopo aver restituito una prima parte di 250 milioni di dollari, nell’agosto del 2004, l’Ufficio federale di giustizia ha deciso di restituire anche l’ultima parte del montante.
Con la decisione dei giudici di Losanna, tutto il capitale di Abacha, cumulato in Svizzera, tornerà nei prossimi mesi al legittimo proprietario. Rimangono comunque ancora alcuni problemi da risolvere: l’attuale amministrazione nigeriana deve offrire le necessarie garanzie per un utilizzo appropriato dei fondi.
swissinfo e agenzie
Tra il 1993 e il 1998, Sani Abacha avrebbe sottratto circa 3 miliardi di franchi alla Nigeria; 870 milioni sono finiti in Svizzera.
Dopo aver già restituito 250 milioni di franchi, la giustizia elvetica intende ritornare anche i rimanenti fondi tuttora congelati.
Martedì 8 febbraio, il Tribunale federale ha respinto i vari ricorsi pendenti, dando luce verde alla restituzione.
Con l’arresto del figlio Abba Abacha, avvenuto in dicembre in Germania, la giustizia svizzera spera di fare inoltre chiarezza sulle attività finanziarie svolte dagli eredi del dittatore.
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