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I musulmani non devono essere i capri espiatori

La discriminazione a causa della religione è un dato di fatto: nella foto la grande moschea di Petit-Sacconex a Ginevra Keystone

La Commissione federale contro il razzismo (CFR) lancia un appello alla tolleranza nei confronti dei 340'000 musulmani che vivono in Svizzera.

In una presa di posizione pubblicata venerdì a Berna la CFR denuncia la discriminazione che subiscono le persone di confessione islamica e chiede un impegno attivo contro i pregiudizi.

Stando al censimento nazionale del 2000, in Svizzera vivono più di 300’000 musulmani. La maggior parte di loro proviene dai Balcani e dalla Turchia.

La Commissione federale contro il razzismo (CFR) è preoccupata per l'”islamofobia” latente nei loro confronti e perciò invita la popolazione e le autorità ad una maggiore tolleranza e uguaglianza di trattamento.

Secondo la commissione, “la discriminazione a causa della confessione musulmana è un dato di fatto”. La situazione politica mondiale ha fatto dei musulmani di Svizzera “i nuovi capri espiatori nel dibattito pubblico”.

Tutti diversi, tutti uguali

La CFR critica il fatto che si continui a “ricordare in modo stucchevole” la mancanza d’integrazione o che si confonda il velo islamico con l’estremismo.

La commissione nella sua presa di posizione mostra i diversi meccanismi di discriminazione dei musulmani nella vita quotidiana. L’analisi è accompagnata da raccomandazioni che rispecchiano lo slogan “tutti diversi – tutti uguali”.

Oltre a un impegno attivo contro i pregiudizi, il rispetto degli obblighi legali e il riconoscimento giuridico delle comunità musulmane, si chiedono miglioramenti in settori specifici come quello delle costruzioni.

Minareti

Per la commissione, nessun’altra minoranza gode di così poca comprensione per le proprie necessità in materia di luoghi di culto. Ne è un esempio la vertenza sul minareto di Wangen, nel cantone di Soletta.

In questo senso, il regolamento edilizio e i piani direttori vanno interpretati con “elasticità”, per permettere la creazione di centri religiosi ed edifici di culto. In questo contesto, la commissione ne approfitta per incoraggiare le autorità a “non indietreggiare di fronte alla pressione populista”.

Dal canto loro, i regolamenti sui cimiteri devono essere modificati in modo che i musulmani possano essere sepolti nei cimiteri pubblici nel rispetto dei loro riti religiosi. Va pure discussa la loro apertura anche alle necessità di altre minoranze religiose.

Insegnamento e tirocinio

La commissione federale contro il razzismo è inoltre favorevole all’istituzione nelle università pubbliche di cattedre d’insegnamento delle scienze religiose islamiche.

In generale, la scolarizzazione dev’essere adattata alla realtà multireligiosa, ciò che può interessare l’organizzazione della scuola, l’insegnamento, i programmi, i mezzi didattici e la concezione delle discipline.

Occorre incoraggiare senza discriminazione l’insegnamento religioso nei locali scolastici, prevedendo la necessaria infrastruttura. L’uguaglianza di trattamento di tutte le religioni dev’essere garantita.

La CFR rileva ancora che per la loro appartenenza religiosa i musulmani incontrano difficoltà nell’ottenimento della cittadinanza svizzera.

A causa dei pregiudizi antimusulmani i giovani faticano a trovare un posto di tirocinio. Per combattere queste discriminazioni, la CFR rivolge una serie di raccomandazioni a tutte le persone coinvolte nei processi decisionali di tutti i livelli istituzionali, ai datori di lavoro e alla società civile.

Anche i mezzi d’informazione sono nel mirino della commissione. Essa li invita a evitare gli stereotipi e le formulazioni che possono risvegliare un sospetto collettivo nei confronti dei musulmani.

swissinfo e agenzie

All’inizio degli anni ’90 la Svizzera ha modificato il codice penale per poter aderire alla Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale.

Nel 1994 il referendum lanciato dagli oppositori alla modifica di legge è stato respinto dal 55% dei votanti.

Dal 1995 il Codice penale vieta la discriminazione e ogni offesa alla dignità personale o di un gruppo in ragione dell’appartenenza razziale, etnica o religiosa, e punisce il revisionismo storico della Shoah.

Una nuova revisione della legge è in preparazione. Mira ad una lotta più efficace contro l’hooliganismo e la propaganda che incita alla violenza.

La Commissione federale contro il razzismo (CFR) è stata creata nel 1995.
È l’espressione concreta dell’impegno del governo (Consiglio federale) nella lotta contro il razzismo, l’antisemitismo, la xenofobia e l’estremismo politico.

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