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I tifosi che non vogliono leggi speciali

Alcuni tifosi sportivi non vogliono leggi speciali sulla sicurezza interna, anche se solo fino al 2009 Keystone

In Svizzera nei prossimi anni si terranno importanti avvenimenti sportivi. Per tenere lontani dagli stadi i tifosi violenti è stata preparata una legge anti-hooligan.

La modifica legislativa non accontenta però tutti quanti. Alcuni tifosi vi si oppongono e, a differenza di altri paesi, potrebbero anche bloccare la legge: con un referendum popolare.

La Svizzera ospiterà nel 2008 i campionati europei di calcio e un anno più tardi i campionati del mondo di hockey su ghiaccio. La Confederazione ha dovuto dunque pensare anche a qualche misura contro i tifosi violenti.

Quasi tutti i cantoni hanno ricevuto delle disposizioni federali in merito. Ma il problema di sapere se la Confederazione può permettersi di scavalcare l’autorità di polizia dei cantoni, ordinando l’applicazione della legge, non è stato del tutto risolto.

Visto che il tempo stringe, il parlamento ha semplicemente approvato l’applicazione limitata nel tempo, fino al 2009, di una normativa della Legge federale sulle misure per la salvaguardia della sicurezza interna (LMSI), ispirandosi a ciò che ha fatto ad esempio la Germania.

Grazie alla normativa, i poliziotti potranno agire in modo più celere e efficace contro i tifosi violenti.

I tifosi non ci stanno

A differenza di paesi come la Germania, in Svizzera, almeno in teoria, un voto popolare può impedire l’applicazione di una legge speciale.

Per indire un referendum, chi è contrario ad una legge, deve raccogliere 50 000 firme. Ed è ciò che sta cercando di fare un gruppo di persone.

Il comitato referendario è composto da diversi tifosi di squadre di calcio e di hockey svizzere. Gruppi che finora non si erano mostrati molto attivi politicamente.

“Già ora noi tifosi dobbiamo sopportare un alto grado di arbitrarietà su decisioni come ad esempio chi può entrare nello stadio e chi no. E ora questa legge! L’arbitrarietà viene legalizzata al massimo”, dice Ruben Schönenberger, portavoce del comitato referendario, e tifoso della squadra di calcio del San Gallo.

Fermo preventivo, senza giudice

La legge prevede una “banca dati degli hooligan” e misure individuali come il fermo preventivo, per un massimo di 24 ore.

Christoph Vögeli è specialista di hooligan della polizia municipale di Zurigo ed è l’ideatore della banca dati anti-hooligan. In un’intervista al quotidiano svizzerotedesco Tagesanzeiger spiega che oggi la polizia può intervenire solo quando viene accertata una contravvenzione. Secondo lui, senza la controversa banca dati, non si riuscirà a risolvere il problema degli hooligan.

“A noi dà fastidio il paragrafo su ciò che è considerato un atto violento”, ribatte Schönenberger.

Per determinare un comportamento violento, passibile d’arresto, basta infatti una semplice constatazione della polizia, senza intervento giudiziario. La polizia può agire anche nei confronti di qualcuno che un club sportivo definisce come violento.

“Il giudice non viene interpellato per provare l’innocenza della persona, come è abituale in uno stato di diritto come la Svizzera. La situazione viene ora capovolta: sono colpevole finché non riesco a provare la mia innocenza”, spiega Schönenberger. “Una situazione inaccettabile, e per questo ci appelliamo al referendum”.

Nessuno dà una mano

Nella raccolta di firme i tifosi devono far tutto da soli. Persino i socialisti (PS) e i verdi, che si erano opposti alla legge in parlamento, non appoggiano il comitato referendario.
“La partecipazione di questi partiti ci avrebbe fatto piacere, ma avevano già fatto sapere di avere molti altri impegni”, sottolinea Schönenberger.

Ma quanti hooligan ci sono in Svizzera? Vögeli parla del 10% dei tifosi possibilmente violenti. Secondo Schönenberger si tratterebbe di circa un migliaio di persone, e secondo lui per controllare queste persone, che nessun gruppo di tifosi vuole al suo interno, basta la legge attuale.

Nemmeno i club sportivi si sono attivati particolarmente: “Abbiamo comunque il permesso di raccogliere firme davanti agli stadi”, dice Schönenberger.

Il tifoso del San Gallo si chiede però se i club sportivi non siano diventati così prudenti perché sono in gioco grossi interessi economici: “Il calcio diventa sempre più commerciale. Ci domandiamo se i club vogliono un po’ di atmosfera negli stadi o se si interessano solo ai soldi.”

swissinfo, Urs Maurer

Viene definito hooligan chi mostra comportamenti violenti, soprattutto in occasione di avvenimenti sportivi.
Si calcola che gli hooligan “militanti” in Svizzera siano circa 400, 600 i “fiancheggiatori”.
Negli ultimi anni si è manifestato anche in Svizzera il fenomeno dell’hooliganismo in occasione di incontri di calcio e di hockey.
Perciò anche la Svizzera, come altri stati europei, ha varato misure legislative ad hoc contro gli hooligan.

Le misure speciali proposte dalla legge, in occasione degli europei di calcio del 2008 e dei mondiali di hockey su ghiaccio nel 2009, sono il sequestro e la confisca di materiale di propaganda che incita alla violenza.
L’apertura di una banca dati nazionale sulla tifoseria violenta.
Il divieto di accesso agli stadi o di entrata sul territorio svizzero per gli hooligan.
L’obbligo di presentarsi in polizia e possibilità di fermo preventivo (massimo 24 ore).

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