Il boom della telemedicina
Le teleconsultazioni mediche sono sempre più richieste: il principale fornitore del servizio, Medgate con sede a Basilea, riceve fino a un migliaio di telefonate al giorno.
Secondo le casse malattia che hanno concluso un contratto con Medgate, i pazienti sono molto soddisfatti. La Federazione dei medici svizzeri (FMH) e l’Organizzazione svizzera dei pazienti (OSP) avanzano tuttavia qualche riserva.
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Assicurazione malattia di base
Se il servizio di consultazioni telefoniche può evitare una visita dal medico per qualsiasi dolorino è una buona cosa, dice la farmacista Anne-Marie Bollier, delegata romanda dell’OSP. “Ma è un’illusione totale credere che sia possibile una buona medicina senza mai vedere il paziente”. La delegata aggiunge che le farmacie già svolgono una selezione gratuita per la collettività e mette in dubbio la necessità di un servizio che le casse malattia “sussidiano a spese degli assicurati”.
Sgravare i medici di guardia
Il presidente della FMH Jacques de Haller controbatte su questo punto: “Un farmacista non ha la formazione di un medico” e il paziente non è sempre in grado di recarsi in una farmacia. Egli segue però la delegata dell’OSP su un altro aspetto: “Mancando un rapporto tra il medico e il paziente, è impossibile fare della medicina per telefono”.
Il sistema presenta nondimeno anche aspetti positivi: le teleconsultazioni permettono di sgravare i medici di guardia e gli “urgentisti”, settore che soffre di una mancanza di effettivi, rileva de Haller.
Le casse malattia sperano, dal canto loro, di ridurre i costi limitando le consultazioni per i casi da nulla. Una decina di assicuratori ha perciò concluso un contratto con il Centro svizzero di telemedicina Medgate. I loro clienti, circa 2,5 milioni di persone, possono beneficiare gratuitamente dei consigli dispensati da una quarantina di medici.
Questo servizio costa alla cassa malati CPT meno di 50 centesimi al mese per assicurato, spiega Etienne Habegger, membro della direzione. Come altre casse, la CPT propone un ribasso dei premi a chi si impegna a ricorrere sempre a Medgate prima di rivolgersi eventualmente a un medico, salvo naturalmente i casi d’emergenza.
Attualmente fa capo a questo servizio quasi un quarto dei suoi assicurati. La cassa versa al centro basilese una cifra forfettaria annuale per assicurato “ben al di sotto del prezzo delle consultazioni”.
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Santésuisse
Più della metà delle chiamate ha evitato una visita medica
Medgate ha effettuato uno studio da cui risulta che il 55% delle chiamate ha permesso di evitare la visita medica, con una conseguente riduzione delle spese sanitarie. Manca tuttavia ancora un’indagine scientifica sull’incidenza del sistema sui costi sanitari.
Lo scopo non è di sopprimere, né di sostituire le consultazioni dal medico, precisa Nello Castelli, portavoce dell’associazione degli assicuratori Santésuisse. Le centrali come Medgate esercitano semplicemente il ruolo di filtro. Secondo Habegger, non effettuano diagnosi per telefono. Anne-Marie Bollie dell’OSP sostiene tuttavia di aver già ricevuto nella sua farmacia prescrizioni spedite per fax da una centrale di telemedicina. Pecche per fortuna rare, commenta il presidente della FMH de Haller, ricordando che le ricette mediche rilasciate senza aver visitato il paziente sono illegali.
Presso Medgate, il medico capo Jan von Overbeck insiste sulla qualità della consultazione telefonica. I pazienti – afferma – si lamentano spesso della mancanza di ascolto da parte dei dottori nella medicina ambulatoriale.
Il sistema attrae sempre di più le casse malati: Medgate non riesce ad aumentare i propri effettivi con sufficiente rapidità per rispondere alle richieste di nuovi assicuratori che si rivolgono al centro, rileva von Overbeck.
Attualmente, Medgate impiega 90 persone a Basilea, tra cui una quarantina di medici a tempo pieno o parziale: soprattutto generalisti, internisti e pediatri. Non riuscendo a reclutare medici romandi a sufficienza, aprirà una filiale a Losanna l’anno prossimo. I ticinesi rappresentano al momento solo l’1% delle chiamate.
swissinfo e agenzie
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Assicurazione malattia di base
La Svizzera destina l’11,5% del prodotto interno lordo alla sanità.
Nei paesi dell’OCSE la media è dell’8,8%.
Tra il 1990 e il 2004, in Svizzera i costi sono aumentati in media del 2,4%.
Negli altri paesi dell’OCSE dell’1,5%.
Nel 2003, i costi in Svizzera hanno superato i 49 miliardi di franchi.
Secondo un recente studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) il sistema sanitario svizzero è troppo caro.
Mostra inoltre carenze in materia di prevenzione ed è troppo frammentato nei 26 diversi sistemi cantonali. Manca una visione globale.
La revisione in corso della legge sull’assicurazione malattie (LAMal) è centrata proprio sui meccanismi di finanziamento di ospedali e centri di cura e sul contenimento generale dei costi.
In Svizzera non è vi è un sistema sanitario nazionale o pubblico. Ogni residente ha l’obbligo di sottoscrivere individualmente un’assicurazione malattia di base, offerta da una pluralità di casse malati in concorrenza fra loro. Questa copre un determinato catalogo di prestazioni.
Le tariffe variano in funzione dei cantoni e cambiano da una cassa malati all’altra. Dal 1996 al 2007 si è registrato un aumento annuo medio dei premi del 5,57%.
I premi del 2007 saranno in media superiori dell’80,9% rispetto a quelli del 1996.
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