Il CEO di Swissfirst Thomas Matter getta la spugna
Il direttore operativo di Swissfirst ha reso noto lunedì di aver rinunciato con effetto immediato al suo incarico presso la banca zurighese.
La decisione di Thomas Matter fa seguito alle critiche emerse dopo la fusione tra le banche Swissfirst e Bellevue, durante la quale sarebbero avvenute operazioni insider.
“In seguito alla lunga e crescente intensità della campagna lanciata contro di me, ho deciso, dopo approfondita riflessione, di rinunciare con effetto immediato all’incarico di direttore operativo di Swissfirst”: con queste parole Thomas Matter ha annunciato lunedì la sua decisione di abbandonare la guida della banca zurighese.
La settimana scorsa, il ministero pubblico del canton Zurigo aveva comunicato l’apertura di un’inchiesta nei confronti di Thomas Matter, sospettato di amministrazione infedele e operazioni insider in relazione alla fusione tra la banche Swissfirst e Bellevue, avvenuta nel settembre 2005.
In una nota trasmessa ai media, Matter ha ribadito di “essere profondamente convinto di aver portato a termine la fusione nel rispetto di tutte le norme legali”. Le sue dimissioni sarebbero motivate unicamente dalla volontà di calmare le acque e di permettere al gruppo Swissfirst di “proseguire le attività senza il peso di un procedimento penale e di polemiche legate alla sua persona”.
Quale successore del CEO dimissionario è già stato nominato Jürg Schäppi, già direttore operativo della banca Bellevue.
Operazioni insider
Il caso Swissfirst è stato portato alla luce nelle ultime settimane dalla stampa svizzera, secondo la quale alcune irregolarità si sarebbero prodotte nell’ambito della fusione tra i due istituti bancari.
Subito dopo questa operazione, il valore delle azioni di Swissfirst era esploso, registrando un aumento di oltre il 50%. Nelle ultime settimane era emerso il dubbio che la transazione fosse stata macchiata da reati insider.
Pochi giorni prima delle fusione, sei casse pensioni e due compagnie di assicurazioni avevano accettato di vendere i loro pacchetti di azioni Swissfirst. A detta della stampa, sarebbe stato lo stesso Matter a convincere i gerenti delle casse pensioni a cedere i loro titoli.
Questa vendita ha permesso ai dirigenti di Swissfirst di realizzare la fusione senza un aumento del capitale. Da parte loro, le casse pensioni si sono invece lasciate sfuggire potenziali guadagni per diversi milioni di franchi. I loro gerenti avrebbero infatti dovuto sapere che il valore delle azioni sarebbe fortemente aumentato dopo la fusione.
Inchieste a Zurigo e Zugo
La procura di Zurigo ha aperto un’inchiesta anche nei confronti di alcuni gerenti delle casse pensioni, allo scopo di accertare se non hanno danneggiato intenzionalmente gli interessi delle loro istituzioni. Gli indagati sono sospettati di aver condotto questa operazione a scopo di lucro personale.
Il procedimento penale nei confronti di Thomas Matter fa seguito alla denuncia inoltrata dall’azionista di Swissfirst Rumen Hranow, che afferma di essere stato praticamente forzato da Matter a cedere il suo pacchetto di titoli della banca zurighese e a rinunciare quindi a cospicui guadagni.
Giovedì scorso la procura di Zurigo ha perquisito diverse filiali di Swissfirst in relazione all’inchiesta aperta per verificare presunte operazioni insider nel corso della fusione con la banca Bellevue.
Gli agenti delle polizie cantonali di Zurigo e Zugo hanno sequestrato numerosi documenti, senza tuttavia fornire informazioni sull’esito delle perquisizioni per non intralciare le indagini.
swissinfo e agenzie
Subito dopo la fusione con la banca Bellevue nel settembre 2005, le quotazioni dei titoli Swissfirst avevano registrato un forte balzo, facendo nascere dei sospetti su eventuali operazioni insider.
Il direttore operativo di Swissfirst, Thomas Matter, avrebbe chiesto personalmente ai gerenti di alcune casse pensioni di vendere i loro pacchetti di azioni della banca zurighese per rendere possibile la fusione senza un aumento del capitale.
Mentre le casse pensioni hanno perso così guadagni per diversi milioni di franchi, i dirigenti delle due banche hanno visto aumentare in pochi giorni il valore delle loro azioni.
In seguito al caso Swissfirst, il ministro delle finanze Hans-Rudolf Merz intende accelerare la revisione delle norme penali in caso di operazioni insider. Nuove proposte sono attese per l’autunno prossimo.
Grazie alla fusione con la banca Bellevue, nel primo semestre del 2006 Swissfirst ha quasi raddoppiato il suo utile, raggiungendo 41,2 milioni di franchi, contro 21,9 nello stesso periodo dell’anno scorso.
Swissfirst aveva rilevato l’anno scorso tutte le attività della banca Bellevue, cedendo ai dirigenti, al personale e al consiglio di ammninistrazione di questa banca il 47% delle proprie azioni, per un valore di circa 300 milioni di franchi.
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