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Il CICR e i morti della guerra in Iraq

Soldati americani aiutano la Mezza Luna rossa Keystone

Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) tenta di coordinare la ricerca dei morti e dei dispersi del conflitto iracheno.

A questo proposito l’organizzazione umanitaria chiede il sostegno delle forze anglo-americane.

“La nostra priorità è quella di proteggere e identificare i morti iracheni di questa guerra”, afferma Nada Doumani, portavoce del CICR a Bagdad.

Il CICR fornisce un sostegno logistico alla Mezza Luna rossa irachena che deve occuparsi del problema dei cadaveri sepolti in tutta fretta durante i combattimenti delle scorse settimane.

Dal canto suo, Washington sembra prendere la cosa sul serio. Secondo Nada Doumani, l’amministrazione civile americana in Iraq ha nominato una responsabile per occuparsi di questo dossier particolarmente sensibile.

Proteggere le fosse comuni

Secondo il CICR le forze della coalizione hanno pure cominciato a proteggere le fosse comuni che vengono continuamente alla luce. “Vogliamo evitare una ricerca caotica dei cadaveri. Nuocerebbe alla loro identificazione”, spiega Nada Doumani.

Un lavoro essenziale: “Ogni giorno centinaia di iracheni vengono a chiederci notizie su parenti morti, dispersi o prigionieri”, sottolinea la portavoce.

Per il momento l’organizzazione umanitaria non vuole fare un bilancio delle vittime del conflitto. “Nella sola Bagdad abbiamo già reperito una dozzina di fosse comuni, di grandezza diversa”, dice Nada Doumani.

“Sappiamo che ci sono molti morti nel perimetro dell’aeroporto di Bagdad. In quella zona i combattimenti sono stati molto violenti”, spiega la portavoce. “Ci sono però fosse comuni anche in alcuni quartieri residenziali o nei cortili dietro agli ospedali”.

Crimini di guerra

Niente lascia comunque supporre, almeno per il momento, che dietro a queste fosse comuni si nascondano crimini di guerra.

“Durante i combattimenti gli iracheni o le forze della coalizione hanno seppellito in fretta e furia i cadaveri, per evitare che scoppiassero delle epidemie. Il rischio infatti era grande, soprattutto se si pensa alle elevate temperature che si misurano in Iraq”, dichiara Nada Doumani.

Il CICR ricorda comunque che le Convenzioni di Ginevra impongono ai belligeranti di permettere, nella misura del possibile, l’identificazione delle vittime nonché una sepoltura dignitosa.

L’esperienza del passato

L’organizzazione vuole ugualmente evitare il ripetersi di quanto avvenuto durante altre guerre: “Migliaia di persone risultano tutt’ora disperse in seguito alla guerra nei Balcani”, ricorda la portavoce del CICR.

Lo scorso febbraio il CICR ha d’altronde organizzato una conferenza internazionale su questa dolorosa problematica.

“Questa riunione – una prima – ha permesso di stabilire una serie di raccomandazioni che stiamo tentando di mettere in pratica in Iraq”, precisa Florian Westphal, portavoce del CICR a Ginevra.

Una cosa è certa. Questo lavoro sarà lungo e difficile. “Dovrebbe comunque permettere, a breve termine, di capire che cosa è veramente successo durante questa guerra”, conclude Nada Doumani.

swissinfo, Anna Nelson e Fédéric Burnand, Ginevra
(traduzione e adattamento Elena Altenburger)

Il CICR chiede alle forze d’occupazione alleate di proteggere le fosse comuni di Bagdad.

La Croce Rossa internazionale vuole anche un’identificazione rapida delle vittime e una lista precisa degli scomparsi.

Secondo le Convenzioni di Ginevra, che rappresentano la base del Diritto umanitario internazionale, le truppe d’occupazione sono obbligate a proteggere le vittime per consentire delle esequie dignitose.

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