Il CICR rimane in Iraq
Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) continua l’assistenza umanitaria al popolo iracheno, pur evacuando il personale straniero.
La decisione fa seguito all’attentato terroristico di lunedì mattina davanti al quartier generale di Bagdad dell’organizzazione umanitaria.
Nel confermare che non si piegherà al terrorismo e che proseguirà con le proprie attività umanitarie in Iraq, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha anche annunciato l’intenzione di ridurre il numero dei dipendenti non iracheni.
La decisione è stata resa nota a Ginevra dal CICR e fa seguito all’attentato di lunedì davanti alla sua sede di Baghdad, attentato che ha provocato la morte di oltre 40 persone e più di 200 feriti.
Il personale internazionale
In Iraq sono attivi circa 600 operatori iracheni dell’organizzazione umanitaria. Il CICR ha precisato che il loro lavoro continuerà. I dipendenti internazionali sono attualmente una trentina.
L’organizzazione non ha fornito particolari sul numero di dipendenti che saranno evacuati.
Il direttore delle operazioni del CICR, Pierre Krähenbühl, si è limitato a confermare l’intenzione di «ridurre il personale internazionale».
Il lunedì nero di Bagdad
Quella di lunedì è stata una delle giornate più nere per Baghdad dalla fine della guerra, lo scorso 1° maggio.
La guerriglia è riuscita a mettere a segno cinque attentati simultanei all’autobomba che hanno provocato una vera e propria carneficina.
La sola ambulanza imbottita di tritolo fatta saltare in aria da un kamikaze davanti alla sede del CICR ha provocato dodici morti, tra i quali due dipendenti dell’organizzazione umanitaria, ed oltre 20 feriti.
L’unica opzione
«Non abbiamo scelta, dobbiamo adattarci e rivedere il nostro modo di operare in Iraq», ha ammesso Krähenbühl.
«Questo non significa però che ci ritiriamo: ridurremo il nostro personale internazionale e rafforzeremo le misure di sicurezza».
«La nostra responsabilità ed il nostro ruolo c’impongono di continuare ad assistere la popolazione irachena», conclude il direttore delle operazioni del Comitato Internazionale della Croce Rossa.
swissinfo e agenzie
Il Comitato internazionale della Croce Rossa non alza bandiera bianca dopo l’attentato terroristico di lunedì mattina davanti al suo quartiere generale di Bagdad.
Nonostante le proibitive condizioni, l’organizzazione umanitaria internazionale proseguirà la propria missione di sostegno al popolo iracheno.
Un nuovo concetto di sicurezza e l’evacuazione del personale straniero, le misure adottate per consentire il proseguimento dell’attività umanitaria.
I dipendenti stranieri del CICR che saranno evacuati dall’Iraq sono una trentina
Oltre 600 i dipendenti locali impiegati dal CICR nella missione in Iraq
Approvvigionamento idrico, distribuzione di medicinali e monitoring dell’applicazione della quarta Convenzione di Ginevra in situazione di occupazione sono le attività del CICR in Iraq, dove è presente ininiterrottamente da 23 anni
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