Il parlamento all’insegna dei costi della salute
Da lunedì, le due camere del parlamento svizzero sono riunite durante tre settimane per la consueta sessione d’autunno. Fra i temi principali di deputati e senatori figura la revisione della legge sull’assicurazione malattia.
Anche in Svizzera, risulta sempre più difficile controllare i costi della sanità.
Secondo i desideri del ministro degli interni Pascal Couchepin, le Camere riprenderanno nelle prossime tre settimane il dossier dell’assicurazione malattia (LAMal). Il parlamento ha comunque deciso di frenare gli ardori di Couchepin, rinviando a un secondo tempo lo spinoso problema della soppressione dell’obbligo per le casse malattia di rimborsare, nell’assicurazione di base, le prestazioni dell’insieme dei medici. Di conseguenza, dovrà anche essere prorogata la moratoria per l’apertura di nuovi studi medici.
I dibattiti si concentreranno sulla riduzione dei premi
L’idea del governo di limitare i contributi degli assicurati ad una proporzione compresa tra il 2 per cento e il 12 per cento del reddito è contestata. Al posto di questo sistema, le Camere potrebbero privilegiare un sostegno ai premi dei figli.
La Camera alta deve pure pronunciarsi sull’aumento dal 10 per cento al 20 per cento della parte dei costi a carico degli assicurati. Dal canto suo, la commissione della Camera del popolo propone al plenum di rinviare questo aspetto. Tra le misure meno controverse figurano la proroga del sistema di compensazione dei rischi e l’introduzione di una carta per assicurato.
A chi andranno i 20 miliardi dell’oro?
Ci sarà molto da discutere anche sulla sorte delle riserve d’oro in esubero della Banca nazionale svizzera (BNS). Alla Camera bassa, un’insolita maggioranza tra l’Unione democratica di centro (UDC, destra) e i socialisti ha scelto in giugno di suddividere gli utili annui e il ricavato della vendita delle riserve di oro in esubero (circa 20 miliardi) tra sistema pensionistico e i cantoni. La commissione del Senato propone invece al plenum di restare allo status quo (2/3 ai cantoni e 1/3 alla Confederazione).
La stessa commissione si oppone inoltre al Consiglio federale, rifiutando di mantenere intatto il capitale della vendita delle 1300 tonnellate di oro in esubero e di distribuire solo gli interessi maturati. Di conseguenza, i 20 miliardi dovrebbero essere distribuiti direttamente, a breve e medio termine.
L’esercito
La Camera dei Cantoni potrebbe pure non seguire ciecamente il governo sul programma d’armamento 2004. La commissione vuole infatti escludere provvisoriamente l’acquisto di 12 carri armati per le truppe del genio e per lo sminamento (129 milioni). Prima di pronunciarsi su questa spesa, la commissione vuole tenere una discussione di fondo sulle missioni dell’esercito.
La commissione ha invece accolto l’acquisto di due aerei da trasporto, per complessivi 109 milioni di franchi. Dovrebbe essere approvata facilmente la proroga delle missioni di sostegno dell’esercito ai cantoni, come la sorveglianza delle ambasciate.
Crediti
A parte la LAMal, la Camera bassa registrerà scontri anche sui crediti a Svizzera Turismo. Mentre il Senato ha optato per 230 milioni per gli anni 2005-2009, la commissione del Nazionale propone di stanziare soltanto 120 milioni fino al 2007. Prima di allargare i cordoni della borsa, chiede un esame delle sinergie nella promozione turistica.
Per contro, i deputati dovrebbero seguire i colleghi degli Stati per quanto riguarda l’aiuto all’Europa dell’Est. Al posto di 800 milioni per il periodo 2005-2008, il credito-quadro sarebbe limitato a 400 milioni su due anni, nell’attesa di vederci chiaro sul contributo della Svizzera alla coesione dell’UE.
swissinfo e agenzie
Tre settimane di lavori sotto la cupola di Palazzo federale per discutere dei costi della salute e della missione dell’esercito.
All’esame anche l’attribuzione dell’oro in esubero della Banca nazionale. Venti miliardi che fanno gola a molti.
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