Il trattato contro il fumo dovrà attendere
La Svizzera dovrà adattare le sue leggi prima di poter ratificare la Convenzione mondiale anti-tabacco entrata in vigore domenica.
Per l’Organizzazione mondiale della sanità, si tratta di una tappa storica nella lotta contro il fumo, che ogni anno causa il decesso di quasi 5 milioni di persone.
La Convenzione contro il fumo dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è entrata in vigore domenica.
La Svizzera, che ha firmato il testo nel giugno del 2004, deve però ancora modificare le sue leggi prima di poterlo ratificare.
Ratifica al più presto nel 2010
Affinché la Convenzione possa essere applicata in Svizzera sono necessari degli adattamenti legislativi, ad esempio per quanto concerne la pubblicità, la vendita di sigarette ai minorenni e la protezione contro il fumo passivo, ha indicato Philippe Vallat, responsabile del programma nazionale di prevenzione del tabagismo all’Ufficio federale della sanità pubblica.
La procedura di consultazione per la revisione della legge sulle derrate alimentari, necessaria per poter conformarsi alle disposizioni del trattato in materia di pubblicità e di vendita ai minorenni, avverrà nel corso del 2006.
Tenuto conto delle inevitabili resistenze, la modifica della legge potrebbe procedere a rilento. “È difficile prevedere una data, ma la ratifica della Convenzione dovrebbe essere possibile entro il 2010-2012”, osserve Philippe Vallat.
Un primo passo per adeguarsi a quanto stabilito dal trattato è però già stato compiuto. Con l’entrata in vigore lo scorso primo novembre della revisione dell’ordinanza sul tabacco, sui pacchetti di sigarette è ormai proscritta l’indicazione “light”.
Per quanto concerne la protezione contro il fumo passivo, il Consiglio federale invierà al Parlamento un rapporto verso la metà di quest’anno.
“Tappa storica, ma nessuna rivoluzione”
Il trattato è stato finora ratificato da 57 paesi, pari ad un totale di 2,3 miliardi di persone. Il documento era stato adottato all’unanimità nel maggio del 2003 dai 192 paesi membri dell’OMS.
Gli Stati aderenti hanno l’obbligo di trasformare le direttive internazionali in leggi nazionali.
Ad esempio, entro tre anni dovranno munire i pacchetti di sigarette di giganteschi avvertimenti sui rischi per la salute ed entro cinque dovranno vietare (o in taluni casi severamente limitare) la pubblicità e la promozione delle sigarette.
La Convenzione prevede inoltre norme sul prezzo, sugli incrementi di tasse, sul contrabbando e sul fumo passivo. Banditi pure dolciumi, come le sigarette al cioccolato, e giocattoli che evocano prodotti legati al tabacco.
Secondo l’OMS, quella odierna è una “tappa storica per la salute pubblica”. Il trattato non avrà comunque effetti rivoluzionari, per lo meno a breve termine: “Bisognerà aspettare 30-40 anni prima che la domanda diminuisca, ha dichiarato Vera Luiza da Costa, direttrice del programma contro il tabacco dell’OMS.
swissinfo e agenzie
Secondo l’OMS il fumo è la seconda causa evitabile di morte al mondo
Ogni anno 4,9 milioni di persone muoiono di malattie legate al tabagismo.
Entro il 2020 le sigarette uccideranno prematuramente 10 milioni di persone ogni anno.
Si calcola che dei 1,3 miliardi di fumatori nel mondo, circa 650 milioni moriranno per via del fumo.
Se l’attuale tendenza persiste, nel 2020 7 decessi su 10 si verificheranno nei paesi in via di sviluppo.
In Svizzera i decessi prematuri sono 8’300 all’anno.
Uno svizzero su tre di età compresa tra i 14 e i 65 anni fuma.
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