Influenza aviaria: Berna adotta misure
Come l'Unione europea, la Svizzera ha esteso venerdì a Russia e Kazakistan il blocco delle importazioni di uccelli e prodotti avicoli.
Inoltre, Berna si doterà di 100’000 dosi di vaccino nell’eventualità di un aumento dei casi di persone colpite dall’influenza aviaria.
L’Ufficio federale di veterinaria (UFV) ha esteso anche alla Russia e al Kazakistan il blocco delle importazioni di prodotti aviari emesso circa un anno e mezzo fa a causa dell’esistenza, in Asia, del virus dei polli, malattia che ha finora ucciso una cinquantina di persone.
In questi paesi si è manifestato lo stesso germe patogeno dell’influenza aviaria già presente negli altri paesi asiatici. Il blocco delle importazioni è solamente una formalità poiché la Svizzera non importa né dalla Russia né dal Kazakistan prodotti che potrebbero veicolare il virus, sottolinea comunque un comunicato diffuso venerdì dall’UFV.
Da oggi è quindi vietato – sia per i traffici commerciali che per i privati – importare uccelli e prodotti avicoli come uova, carne o piume non trattate provenienti da Russia, Kazakistan, Corea del Nord, Indonesia, Cambogia, Laos, Malaysia, Pakistan, Thailandia, Vietnam e Repubblica popolare cinese (compresa Hong Kong).
Rischio contenuto
Secondo gli esperti, il rischio che la peste aviaria raggiunga il pollame svizzero è però molto contenuto. Si è comunque deciso di lanciare un appello affinché dai paesi colpiti dal virus dei polli non vengano introdotti illegalmente in Svizzera uccelli o prodotti aviari, a volte importati come souvenir.
La migliore forma di prevenzione – ricorda l’UFV – è l’attenzione prestata dai proprietari di allevamenti, che sono tenuti a informare immediatamente un veterinario in caso di sospettata peste aviaria.
Gli esperti non escludono completamente neppure un contagio da parte degli uccelli migratori provenienti da Russia e Kazakstan, come gli origlioni e le morette che svernano sui grandi laghi svizzeri.
Un contatto dei migratori con gli allevamenti di pollame è tuttavia poco probabile, e di conseguenza è pure molto basso il rischio di un contagio.
Scorta di vaccini
Inoltre, sebbene sia molto raro che un virus venga trasmesso dal pollame agli esseri umani, la Svizzera si prepara anche ad affrontare una pandemia: Berna ha quindi deciso di acquistare 100’000 dosi di vaccino che permetteranno di costituire una riserva di sicurezza in caso di aumento del numero di persone malate di influenza aviaria.
Lo ha indicato venerdì l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), precisando che se il virus asiatico diventasse facilmente trasmissibile da persona a persona, l’uso di questa riserva, combinato alle scorte di medicinali antivirali, permetterebbe di proteggere le persone particolarmente esposte.
swissinfo e agenzie
La variante H5N1 dell’influenza aviaria ha causato la morte di almeno 50 persone nel sud-est aviatico, contagiate dopo il contatto con volatili malati.
Episodi simili si sono verificati recentemente in Russia e Kazakistan, ma resta ancora da stabilire se si tratta dall’agente patogeno H5N1.
I 13 Paesi da cui è vietato importare uccelli e prodotti avicoli sono: Russia, Kazakistan, Corea del Nord, Indonesia, Cambogia, Laos, Malaysia, Pakistan, Thailandia, Vietnam e Repubblica popolare cinese (compresa Hong Kong).
Anche le importazioni provenienti dal Sudafrica e dal Canada sono sospese, ma a causa di un altro tipo di virus.
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