In ricordo di una leggenda svizzera della Formula 1
Joseph Siffert – Seppi come era soprannominato da molti suoi compatrioti – è entrato a far parte della storia dei motori, ispirando film e attori come Steve McQueen. Meno conosciuta è invece la sua amicizia con l’artista Jean Tinguely, tema di una nuova esposizione.
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Jean-Claude Fontana
Nato ottant’anni fa a Friburgo, Jo Siffert ha preso parte a 100 Grand Prix, trionfando a due riprese. È morto tragicamente all’età di 35 anni, durante una gara di F1 non valida per il Campionato mondiale. A causa della rottura di una sospensione, ha perso il controllo del suo bolide, che si è schiantato e ha preso fuoco.
Cresciuto in una famiglia povera, ha iniziato a guidare l’auto del padre quando aveva solo 11 anni, manifestando presto la sua passione per la velocità.
La sua vita è stata oggetto di un documentario uscito nel 2006 e intitolato “Jo Siffert: Live Fast Die Young”. Steve McQueen pare inoltre si sia ispirato al pilota friburghese per il film “Le Mans”.
Le fotografie scattate da Jean-Claude Fontana mostrano la vita di Jo Siffert e un aspetto forse meno conosciuto dai non-friburghesi: l’amicizia che legava il pilota e l’artista Jean Tinguely. La mostra “Ti chiamavo Seppi” è presentata alla Biblioteca cantonale e universitaria di Friburgo fino al 9 settembre.
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