«L’Altro Davos» bandito dal centro di Berna
La conferenza internazionale «L'Altro Davos» non si terrà nel centro di Berna come previsto, ma in un luogo più periferico della capitale federale.
La città ha imposto il «trasloco» per motivi di sicurezza: gli organizzatori dell’incontro si dicono scandalizzati.
Per il movimento no-global Attac, organizzatore dell’incontro, la decisione di spostare la conferenza alternativa al Forum economico mondiale (WEF) di Davos «costituisce un fatto senza precedenti» ed è «un segno supplementare della volontà dell’esecutivo cittadino di vietare la libera espressione nel centro città».
Lo ha detto alla stampa il segretario della sezione svizzera, Alessandro Pelizzari. A suo avviso, è cinico parlare di sicurezza visto che «L’Altro Davos» costituisce un luogo pacifico di scambi intellettuali da sei anni.
Troppe uscite da controllare
Per rispetto verso i partecipanti, Attac ha comunque deciso di accettare la proposta dell’esecutivo di organizzare la conferenza alla Dampfzentrale, un edificio vicino al fiume, fuori dalla città vecchia. Sono ancora in corso trattative per un eventuale risarcimento, ha precisato Pelizzari.
La decisione di spostare il forum è sicuramente la migliore soluzione, ha invece dichiarato Katrien Reist, del centro culturale «Progr», dove avrebbe dovuto tenersi la conferenza.
La questione della sicurezza è stata decisiva. Il centro «Progr» dispone di molte uscite e entrate e per garantire la sicurezza ci sarebbero voluti notevoli mezzi. Per quanto riguarda l’infrastruttura la Dampfzentrale è avvantaggiata.
Nessun problema di sicurezza in Brasile
Katrien Reist ha assicurato che la decisione riguardo alla conferenza non è in relazione con la scelta fatta dal Municipio di Berna, che ha autorizzato gli altermondialisti a manifestare contro il WEF il 22 gennaio, ma solo entro il perimetro della Piazza federale. Il corteo è stato invece vietato nelle vie del centro.
Il consigliere nazionale ecologista Josef Lang, che partecipa al Forum sociale di Porto Alegre, ha sottolineato come la riunione in Brasile non abbia mai creato problemi di sicurezza.
A suo avviso, le autorità svizzere combattono più duramente i no-global che altri movimenti.
Dal canto loro gli organizzatori della manifestazione dovrebbero lanciare un esplicito appello alla non violenza perché «gli scontri nuociono al contenuto» della protesta, ha detto Lang.
La sera del 22 gennaio
«L’altro Davos» si svolgerà la sera del 22 gennaio. Da 300 a 400 partecipanti provenienti dalla Svizzera e dall’estero discuteranno di mondializzazione e di modelli alternativi.
Per Jacques-Chal Chomthondgi, oratore thailandese, è imperativo che i no-global ottengano uno spazio per dibattere di un’alternativa alla mondializzazione difesa dal WEF, che mira solo al massimo profitto.
La conferenza è appoggiata dai sindacati, dalle organizzazioni non governative e dalle associazioni no-global.
swissinfo e agenzie
1999: prima manifestazione contro il WEF a Davos.
2000: a Ginevra, lancio del Forum Sociale Mondiale. Prima edizione, l’anno successivo in Brasile.
2001: Genova, enorme manifestazione in occasione del vertice G8. Muore il primo manifestante anti-globalizzazione.
2002: primo Forum Sociale Europeo a Firenze.
2003: più di 10mila persone sfilano contro il G8 di Evian. Ginevra e
Losanna sono teatro di scontri violenti fra la polizia e una parte dei manifestanti.
2004: la maggior parte degli anti-global rinuncia ad una manifestazione contro il WEF a Davos.
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