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L’«angelo della morte» alla sbarra a Lucerna

La casa di riposo di Sarnen, dove sono state constatate 12 morti sospette Keystone Archive

Si apre venerdì a Lucerna il processo contro un infermiere, incriminato per l'omicidio di 24 anziani pazienti.

Il 36.enne è accusato di aver ucciso le vittime in case per anziani nella Svizzera centrale tra il 1995 ed il 2001.

Uno dei fatti di cronaca nera che più hanno scosso la Svizzera negli ultimi anni conoscerà il suo epilogo giudiziario a partire da venerdì.

Ad Emmenbrücke, nella periferia di Lucerna, si apre infatti il processo di un infermiere di 36 anni, arrestato nel giugno del 2001 con l’accusa di aver ucciso 24 suoi pazienti e di aver attentato alla vita di altri tre. Il Ministero pubblico chiede 17 anni di reclusione. La sentenza è attesa per il 2 febbraio.

Le vittime – 23 donne e quattro uomini – erano di età compresa tra i 66 ed i 95 anni. Gli inquirenti non sono riusciti a stabilire se l’uomo, soprannominato l’«angelo della morte», era direttamente responsabile in altri tre casi di pazienti morti

Gli anziani sono stati uccisi per soffocamento o per overdose di tranquillanti. Si tratta dell’unico caso conosciuto di «serial killer» di pazienti in Svizzera.

L’arresto dopo diversi casi sospetti

Il 36.enne è stato arrestato dopo che diverse morti sospette erano state segnalate in una casa per anziani di Lucerna, dove aveva lavorato per sei mesi.

Dopo la sua cattura, gli investigatori hanno esteso le loro indagini agli altri istituti dove l’infermiere aveva esercitato, in particolare nei cantoni di Obvaldo e Svitto. Per provare i delitti, i medici legali hanno controllato 142 dossier medici e riesumato cinque cadaveri.

L’imputato ha dichiarato di aver agito soprattutto per «compassione», ma anche come reazione all’eccessivo carico di lavoro, suo e dei colleghi.

Una perizia psichiatrica ha stabilito che l’accusato era pienamente in grado di intendere e di volere e dunque responsabile dei suoi atti.

«Nulla a che vedere con il suicidio assistito»

Dopo che questo caso è venuto alla luce, le autorità sono corse ai ripari. Ruedi Meier, direttore dei servizi sociali della città di Lucerna, ha indicato a swissinfo che i controlli nelle case per anziani sono stati aumentati.

Inoltre, la formazione del personale è stata migliorata e il carico di lavoro ridotto grazie all’assunzione di nuovi dipendenti.

«Il personale era veramente scioccato. Nessuno avrebbe mai potuto pensare che un cosiddetto ‘angelo della morte’ lavorava in una delle loro casa per anziani», afferma Meier.

«Ciò non ha nulla a che vedere con il suicidio assistito; sono stati omicidi», aggiunge.

Il dibattito sull’eutanasia

Il processo giunge in un momento in cui il dibattito sul tema dell’eutanasia è molto vivace, sia in Svizzera che all’estero.

L’eutanasia attiva è fuorilegge in Svizzera, ma i pazienti che vogliono mettere fine alla loro vita possono chiedere consigli ad alcune associazioni di accompagnamento alla morte.

Studi recenti hanno mostrato che in Svizzera vi è il più alto numero di casi di suicidio assistito in Europa.

Un rapporto del 2003 dell’Università di Zurigo ha mostrato che i pazienti in fase terminale in sette casi su 10 pongono fine alle loro sofferenze attraverso diversi tipi d’eutanasia.

Lo scorso anno, l’Accademia svizzera delle scienze mediche aveva dal canto suo fatto sapere ai medici di stimare legittimo che in determinate circostanze forniscano aiuto ai pazienti a morire.

swissinfo e agenzie

L’infermiere di 36 anni è incriminato per cinque assassinii, 19 omicidi intenzionali e tre tentati omicidi.
Le uccisioni sono avvenute tra il 1995 e il 2001.
L’uomo è stato arrestato nel giugno del 2001.

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