La Svizzera non è l’unico paese in cui si trovano città chiamate Berna, Zurigo o Lugano. Nel corso dei secoli, gli emigranti elvetici si sono insediati ai quattro angoli del pianeta e spesso hanno dato alla loro nuova patria il nome di quella antica.
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La giornalista Petra Koci ha percorso il pianeta in lungo e in largo alla ricerca delle città e dei villaggi che portano un nome svizzero. La sua ricerca è sfociata in un libro pubblicato di recente: “L’atlante mondiale dei luoghi svizzeri”.
La loro storia non potrebbe essere più diversa. Se in alcuni luoghi le origini svizzere sono ricordate con fierezza, in altri sono ormai andate perdute.
Nello Stato americano dell’Indiana, la città di Berna ha perfino cercato di riprodurre lo Zytglogge, la famosa torre dell’orologio, emblema della capitale elvetica.
Anche le città ticinesi hanno messo radici oltreoceano. Locarno Springs è parte di un insediamento rurale in Australia, dove vivono ancora molti discendenti di migranti. A Villa Lugano – quartiere popolare alla periferia di Buenos Aires – l’unico ricordo della Svizzera è una stazione costruita in stile alpino.
Petra Koci ha fatto tappa anche in Africa. In Algeria il villaggio che una volta si chiamava St. Maurice, oggi ha cambiato nome e soltanto pochi edifici rammentano la presenza svizzera.
Anche i borghi lungo il Volga hanno perso i loro nomi elvetici, ma qualche traccia la si ritrova ancora. Basilea è diventata Vasilyevka (Vasiliy è il nome russo di Basil), mentre il “canton” Unterwalden (in italiano Untervaldo) oggi è registrato come Podlesnoye, entrambi significano “sotto il bosco”.
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