L’inverno di cristallo di Carlo Janka e Simon Ammann
Conquistando la Coppa del mondo di sci alpino e di salto con gli sci, Carlo Janka e Simon Ammann hanno scritto una delle più belle pagine della storia svizzera degli sport invernali.
«We are the champions», titola il quotidiano popolare Blick, che dopo aver alimentato per mesi la rivalità con il vicino (o sarebbe più giusto dire nemico?) austriaco, può esultare per il doppio trionfo degli «dei della neve».
Venerdì, nello spazio di poche ore, Carlo Janka e Simon Ammann hanno sancito con un’ennesima vittoria la loro superiorità nelle rispettive discipline. «La Svizzera ha vissuto una giornata memorabile. A poche ore di distanza, due dei suoi campioni più grandi hanno alzato una Coppa del mondo. Una cosa mai vista», scrive 24 Heures.
Vincendo il gigante nelle finali di Coppa del mondo a Garmisch, Carlo Janka, 23 anni, è diventato il primo svizzero a conquistare il globo di cristallo dopo Paul Accola nel 1992. «Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: di sciatori come Carlo Janka se ne vedono solo ogni vent’anni», commenta La Liberté, facendo riferimento alla sua «tecnica perfetta sugli sci» e alla sua forza mentale.
In poco più di un anno, il grigionese ha dimostrato di essere il degno successore di Pirmin Zurbriggen, vincitore della Coppa del mondo a quattro riprese negli anni ’80. «A soli 23 anni – sottolinea la Basler Zeitung – ha già conquistato i titoli più prestigiosi che uno sciatore può sognare: campione del mondo, campione olimpico e vincitore della Coppa del mondo». «Il grande Pirmin – rammenta il giornale renano – vi è riuscito soltanto all’età di 25 anni».
Stagione da incorniciare
Quest’inverno, Carlo Janka – soprannominato Iceman – è salito dieci volte sul podio di Coppa del mondo, di cui sei sul gradino più alto. Alle Olimpiadi di Vancouver ha vinto l’oro nel gigante, esattamente un anno dopo essersi laureato campione del mondo nella stessa disciplina a Val d’Isère.
La stagione 2009-2010 non è stata prolifica soltanto per Janka, ma pure per lo sci alpino svizzero in generale. Oltre che da Didier Défago (oro olimpico nello slalom gigante), le soddisfazioni sono venute anche da Silvan Zurbriggen, Ambrosi Hoffman, Tobias Gruenenfelder e dal giovane Patrick Kueng. Complessivamente, la squadra maschile è terminata 25 volte sul podio (undici vittorie), un risultato che non si vedeva da oltre due decenni.
L’altra colonna portante del team maschile è stata, ancora una volta, Didier Cuche. L’inverno del neocastellano è stato coronato da cinque vittorie e dalla coppa di cristallo in discesa, la terza in carriera. Unica grande delusione: le prestazioni alle Olimpiadi.
Tra le atlete femminili, l’assenza della ticinese Lara Gut, infortunatasi prima dell’inizio della stagione, ha pesato come un macigno. Uscita a mani vuote dall’appuntamento di Vancouver, la squadra rossocrociata ha comunque raccolto qualche buon risultato durante la stagione di Coppa del mondo.
Il bilancio: nove podi e due vittorie (Fränzi Aufdenblatten e Dominique Gisin), ma nessun successo nelle discipline più tecniche (slalom e gigante), che rimangono il tallone di Achille delle sciatrici elvetiche.
Volo nella storia
La squadra austriaca, grande favorita della stagione, è stata battuta non soltanto nello sci alpino.
Dal trampolino, un Simon Ammann stellare ha relegato nell’ombra le prestazioni dei vari Gregor Schlierenzauer, Andreas Kofler o Tomas Morgenstern, costretti a inclinarsi di fronte al dominio dell’elvetico.
Doppio vincitore della medaglia d’oro a Vancouver (salto individuale dal piccolo e dal grande trampolino), Ammann ha proseguito il suo volo verso il titolo iridato, diventando il primo atleta svizzero ad aggiudicarsi la classifica generale di Coppa del mondo.
Sullo slancio di questo risultato storico, Ammann potrebbe anche prendersi un’ultima soddisfazione ai Campionati del mondo di volo con gli sci, in programma dal 20 al 22 marzo in Slovenia.
Il ritorno di Albrecht
Forte dei successi conseguiti quest’inverno, la squadra elvetica di sci può guardare al futuro con giustificato ottimismo. La prossima stagione dovrebbe segnare il ritorno alle competizioni di Daniel Albrecht, costretto ad una lunga pausa dopo la spettacolare caduta di Kitzbühel, nel febbraio dell’anno scorso.
A completare i ranghi della selezione femminile ci sarà invece Lara Gut, classe 1991, desiderosa di ritrovare le competizioni e mostrare il suo talento.
Samuel Jaberg, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento di Luigi Jorio)
Janka, originario di Obersaxen nei Grigioni, ha fatto il suo debutto in Coppa del mondo nel dicembre 2005. È salito per la prima volta sul podio nel novembre 2008 a Lake Louise (2. in discesa).
Nel febbraio 2009 ha conquistato la medaglia di bronzo in discesa ai Campionati del mondo in Val d’Isère, prima di laurearsi campione del mondo nello slalom gigante.
La passata stagione si è chiusa con la conquista della Coppa del mondo di specialità nella supercombinata.
Alle recenti Olimpiadi di Vancouver, Janka si è imposto nel gigante, offrendo alla Svizzera la seconda medaglia d’oro nello sci alpino dopo la vittoria in discesa di Didier Défago.
Il 12 marzo 2010 è diventato il primo svizzero dopo Paul Accola (1992) a conquistare la Coppa del mondo di sci alpino.
Il sangallese è nato il 25 giugno 1981. È alto un metro e settantadue centimetri e pesa meno di 60 chili.
Alle Olimpiadi, Simon Ammann ha conquistato due medaglie d’oro a Salt Lake City nel 2002 (salto individuale dal piccolo e dal grande trampolino) e due a Vancouver nel 2010 nelle stesse disciplime.
Ai campionati del mondo, il saltatore svizzero ha vinto una medaglia d’oro (grande trampolino) e una d’argento (piccolo trampolino) nel 2007 a Sapporo, oltre che un bronzo nel 2009 a Liberec sul piccolo trampolino.
Coppa del mondo: vincitore della stagione 2009-2010.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.