La concorrenza fiscale tra cantoni è pagante
Da quando il piccolo cantone di Obvaldo, nella Svizzera centrale, è diventato un paradiso fiscale per i ricchi, il numero di nuove società è quasi raddoppiato.
La competizione fiscale tra i cantoni si estende ora anche ad altre regioni della Svizzera tedesca, con la benedizione del governo federale.
Il cantone di Obvaldo si dimostra una calamita per le società. Il numero di persone giuridiche che nel periodo da inizio anno al 20 marzo hanno chiesto di essere iscritte al registro di commercio sono infatti passate a 97, contro le 39 dello scorso anno.
La nuova legge tributaria, approvata lo scorso 11 dicembre a schiacciante maggioranza dai cittadini del semi cantone della Svizzera centrale, prevede una riduzione delle imposte per i redditi superiori a 300’000 franchi e per i patrimoni al di sopra di 5 milioni di franchi.
Da allora, la mappa della fiscalità della Svizzera centrale e dell’est è cambiata: insieme a Zugo, Svitto e Nidvaldo, Obvaldo è entrato nella rosa dei cantoni che offrono un’imposizione al di sotto della media elvetica. Una tendenza che sembra accentuarsi negli ultimi mesi.
Imposta regressiva
In febbraio, i cittadini del cantone di Svitto (Svizzera centrale) avevano votato in favore di una diminuzione delle imposte per il capitale e la fortuna. Lunedì scorso, anche il governo del piccolo cantone di Appenzello esterno (est) ha accolto una revisione legislativa che prevede un trattamento fiscale di favore per gli alti redditi.
Anche il cantone di Zugo (Svizzera centrale), già conosciuto come un paradiso fiscale, prevede altri tagli alle imposte e la sinistra minaccia il referendum contro la nuova proposta, che per ora si trova ancora in parlamento.
In gennaio, anche il governo dei Grigioni aveva presentato un progetto per una nuova legge fiscale, che, tra l’altro, prevede una diminuzione dell’imposizione sugli utili delle aziende. In questo modo, i Grigioni migliorerebbero notevolmente la loro posizione tra i cantoni fiscalmente vantaggiosi.
Nella stessa direzione vuole andare anche Lucerna, che vorrebbe raggiungere il plotone di testa dei cantoni della Svizzera centrale. Anche Basilea campagna e Argovia stanno pensando di alleviare il carico fiscale.
Controversa riduzione fiscale
Con la sua decisione, i cittadini del canton Obvaldo non hanno però solo stimolato la concorrenza fiscale, ma hanno anche scatenato la controversia.
Il consigliere nazionale del canton Vaud Josef Zisyadis, esponente del Partito del lavoro (estrema sinistra), ha trasferito il suo domicilio ad Obvaldo per poter presentare ricorso contro la nuova legge fiscale regressiva. In questo modo vuole portare il caso fino davanti al Tribunale federale, la corte suprema elvetica.
Alla fine della scorsa settimana, il Consiglio federale aveva appoggiato il principio della concorrenza fiscale tra cantoni. Stando al Governo, i principi stabiliti dalla Costituzione non permettono di «desumere un determinato modo di imposizione».
Per quanto concerne l’imposta federale diretta – l’unica imposta diretta che i cittadini svizzeri pagano direttamente alla Confederazione – il Governo ha però escluso categoricamente di applicare il principio regressivo.
Critiche dall’UE
I paradisi fiscali svizzeri non suscitano polemiche però solo in Svizzera, ma anche in seno all’Unione Europea (UE).
Già in settembre e successivamente in dicembre Bruxelles aveva chiesto informazioni dettagliate sulle pratiche fiscali cantonali, citando esplicitamente i cantoni di Zugo e Svitto.
Secondo la Commissione europea infatti, le politiche fiscali in vigore in alcuni cantoni elvetici, violano l’accordo di libero scambio concluso fra Svizzera e UE nel 1972.
In risposta a queste critiche, Berna ha trasmesso all’UE un documento di dieci pagine in cui si spiegano il punto di vista svizzero e le relative basi giuridiche. Si attende ora una presa di posizione da parte di Bruxelles.
swissinfo e agenzie
Alcuni cantoni della Svizzera centrale sono conosciuti da tempo per essere dei paradisi fiscali.
Il cantone di Obvaldo ha introdotto recentemente una controversa disposizione fiscale degressiva: più si guadagna, meno tasse si pagano.
Questa politica, avallata anche dal popolo in votazione, sembra piacere alle ditte, che fanno ora la coda per farsi registrare nel piccolo cantone alpino.
Ma questa competizione tra i cantoni, che il governo federale considera positivamente, sembra ora estendersi ad altre regioni della Svizzera tedesca.
L’Unione europea non vede invece di buon occhio questa competizione fiscale. Per Bruxelles, si tratta di sovvenzioni che falsano il libero mercato.
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