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La corruzione preoccupa anche il governo

I regali di un valore superiore a 100 franchi devono essere rimessi ai servizi dell'amministrazione pubblica Keystone

Un rapporto, presentato al governo, propone un pacchetto di provvedimenti per prevenire ogni abuso nell’amministrazione pubblica.

Tra l’altro, i funzionari non dovrebbero accettare in nessun caso regali superiori ai 100 franchi.

La corruzione nell’amministrazione pubblica viene già oggi combattuta con numerose misure: è quanto emerge da un rapporto pubblicato lunedì, che traccia un quadro della situazione a livello federale e cantonale.

Il rapporto, preso in esame dal Consiglio federale, elenca inoltre una serie di dispositivi adeguati per migliorare la prevenzione contro gli abusi da parte dei funzionari.

Il documento fa seguito ad un postulato presentato nel 1999 dalla commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale.

Alla sua elaborazione hanno partecipato gli uffici federali di diversi dipartimenti, come pure anche alcuni organi cantonali che hanno apportato i loro suggerimenti.

“Anche alcuni rappresentanti delle autorità cantonali intendono esaminare misure anticorruzione, sulla base delle proposte contenute nel rapporto” rileva Ulrich Schneider dell’Ufficio federale del personale.

Codice di comportamento già in vigore

Secondo il codice di comportamento interno all’amministrazione federale, in vigore da tre anni, gli impiegati della Confederazione non possono accettare in principio regali.

Tuttavia, è prevista un’eccezione, ossia quando si tratta di vantaggi di scarsa o nulla importanza, conformi agli usi sociali. Per il rapporto si tratta di una soluzione che lascia un certo margine di manovra e si presta a venir applicato in tutte le situazioni in cui un funzionario si potrebbe trovare.

Per non scottarsi le dita, il personale della Confederazione dovrebbe rifiutare regali di un valore superiore a un centinaio di franchi al massimo. E, in ogni caso, non dovrebbe accettare doni che hanno come scopo di ottenere qualsiasi tipo di favore.

Doppio controllo

Il testo consegnato al Consiglio federale fa pure notare che si stanno generalizzando dei sistemi di doppio controllo, in particolare nelle amministrazioni dove vengono prese decisioni di portata finanziaria notevole.

Gli estensori delle raccomandazioni – un gruppo interdipartimentale di lavoro sotto l’egida dell’Uffico federale del personale – raccomandano inoltre di istituire corsi ad hoc sui pericoli della corruzione per tutti gli impiegati e i quadri che lavorano in posti considerati “sensibili”.

Benché rimangano ancora piuttosto limitati rispetto ad altri paesi europei, casi di corruzione sono emersi anche in Svizzera negli ultimi anni, sia a livello federale che cantonale.

Tra coloro che denunciano regolarmente il problema figura la sezione svizzera di Transparency International, che ha chiesto a più riprese al Consiglio federale di adottare misure più incisive per lottare contro gli abusi.

Nel suo ultimo rapporto, l’organizzazione non governativa pone la Svizzera al 12 posto tra i paesi meno corrotti del mondo.

swissinfo e agenzie

La corruzione è un fenomeno che non risparma neppure la Confederazione.

Secondo l’organizzazione non governativa Transparency International, la Svizzera figura comunque tra i 12 paesi meno corrotti a livello mondiale.

Nel 1999, una commissione parlamentare ha chiesto al Consiglio federale di rafforzare le misure anticorruzione.

L’anno dopo, sono entrate in vigore nuove norme penali contro i reati di corruzione e l’amministrazione pubblica ha adottato un nuovo codice di comportamento per i funzionari.

Un rapporto interdipartimentale propone ora di esaminare un vasto catalogo di misure supplementari per prevenire ogni abuso.

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