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La Croce Rossa, un «ideale di umanità»

La Svizzera è uno dei principali contribuenti del CICR, ha ricordato Micheline Calmy-Rey swissinfo.ch

I responsabili delle torture praticate nella prigione statunitense di Guantanamo dovrebbero rispondere dei loro atti di fronte alla giustizia, ritiene la ministra elvetica degli affari esteri Micheline Calmy-Rey. Intervista di swissinfo.

Interrogata in occasione del 150. anniversario del Movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, la consigliera federale illustra le grandi sfide alle quali è confrontata la difesa del diritto umanitario internazionale.

La Confederazione, conferma Calmy-Rey, è disposta ad accogliere «uno o due» ex detenuti del campo eretto dagli Stati Uniti sull’isola di Cuba.

swissinfo.ch: Cosa rappresenta per Lei il Movimento della Croce Rossa?

Micheline Calmy-Rey: Per me rappresenta un ideale di umanità. È sinonimo d’impegno in favore delle vittime e delle popolazioni civili. Henry Dunant [fondatore della Croce Rossa, ndr] simbolizza questo ideale. Il Movimento della Croce Rossa rappresenta innanzitutto la solidarietà verso tutte le persone che hanno bisogno della sua protezione ed assistenza.

swissinfo.ch: Come definisce i legami tra la Svizzera e il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR)?

M. C.-R.: Il CICR è un’organizzazione neutra e indipendente. La Svizzera, con la sua lunga tradizione umanitaria, condivide gli stessi principi ideologici del CICR, di cui la Confederazione è uno dei principali contribuenti. Da 60 anni la Svizzera assume il ruolo di Stato depositario delle Convenzioni di Ginevra. Svolge così un ruolo di “notaio”, ma pure di “guardiano morale” di questi testi.

swissinfo.ch: Si definisce un’ambasciatrice delle Convenzioni di Ginevra?

M. C.-R.: La Svizzera ha i medesimi obblighi di tutti gli Stati parti delle Convenzioni: è tenuta a far rispettare il diritto umano internazionale. Ci sentiamo comunque maggiormente implicati dal punto di vista morale siccome, ribadisco, le regole delle Convenzioni di Ginevra sono i principi centrali della politica estera elvetica.

swissinfo.ch: Alla luce degli abusi constatati nella guerra contro il terrorismo o delle vittime civili degli ultimi conflitti, Lei ritiene che il diritto umanitario sia rimesso in questione?

M. C.-R.: Le violazioni del diritto umanitario internazionale, come quelle osservate in tutte le parti in conflitto nello Sri Lanka, non rimettono in questione la pertinenza delle regole delle Convenzioni di Ginevra. Ci sono ad ogni modo dei problemi di interpretazione e di messa in atto di queste regole. A questo proposito è necessaria una discussione, come si è appena iniziato a fare.

swissinfo.ch: La Svizzera ha contribuito alla creazione del Cristallo Rosso, l’emblema sussidiario della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. Se guardiamo la situazione a Gaza, il nuovo emblema non sembra aver favorito reali progressi sul terreno…

M. C.-R.: Questa adozione ha permesso al movimento di volgersi verso l’universalità, consentendo ai soccorsi israeliani e palestinesi di aderire al movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. Ciò ha pure migliorato le possibilità di cooperazione tra il Magen David Adom israeliano e la Mezzaluna Rossa palestinese. Delle ambulanze palestinesi hanno così potuto rendersi a Gerusalemme Est, ciò che rappresenta un progresso importante.

swissinfo.ch: In quanto ministra degli affari esteri Lei deve promuovere il diritto umanitario, ma ugualmente difendere gli interessi economici del paese. Come concilia questi due compiti a volte contradditori?

M. C.-R.: Non c’è alcuna contraddizione di principio tra questi due compiti. Oggi sappiamo che la violazione del diritto umanitario internazionale o il non rispetto dei diritti umani comportano dei rischi d’instabilità, di conflitto, che sono un veleno per l’economia.

swissinfo.ch: Le aziende svizzere capiscono effettivamente questo messaggio?

M. C.-R.: Non solo lo capiscono, ma se ne interessano. Le aziende si rendono conto che se vogliono un quadro politico e giuridico stabile, devono anche curarsi dei diritti umani.

swissinfo.ch: Barack Obama ha annunciato la chiusura di Guantanamo e ha condannato la pratica della tortura. In seguito ha però dato segnali contradditori, rinunciando in particolare ad esigere che i responsabili di queste pratiche compaiano di fronte alla giustizia. Come valuta l’azione del presidente statunitense in questo dossier?

M. C.-R.: La Svizzera non ha mai preteso che gli Stati Uniti conducano una politica estera idealista! E qui gli Stati Uniti sono come tutti gli altri Stati, Svizzera inclusa: difendono i propri interessi.

Nel caso di Guantanamo, intendiamo partecipare allo sforzo accogliendo uno o due ex detenuti. La questione è al vaglio di un gruppo interdipartimentale che sta esaminando i dossier delle persone interessate.

swissinfo.ch: Non è sconvolgente che dei paesi siano portati ad accogliere dei detenuti di Guantanamo, quando non sono responsabili della creazione di questa prigione?

M. C.-R.: Guantanamo è una triste realtà. È quindi logico che la comunità internazionale si mobiliti per far sì che questo tipo di luogo sparisca.

Federico Bragagnini e Andreas Keiser, swissinfo.ch
(traduzione dal francese: Luigi Jorio)

Anche si tratta di un’organizzazione privata e indipendente, il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha dei legami stretti con la Confederazione. L’istituzione con sede a Ginevra è il principale partner della Svizzera nel campo dell’aiuto umanitario internazionale.

La Svizzera è il terzo maggior contribuente del CICR dopo Stati Uniti e Gran Bretagna. Nel 2008 ha versato 101,05 milioni di franchi, di cui 70 milioni per la sede e 31,05 milioni per i programmi d’aiuto. Per il 2009 la Confederazione si è impegnata a versare una somma totale di 105 milioni di franchi.

Il Consiglio federale è poi depositario delle Convenzioni di Ginevra, i trattati fondamentali del diritto umanitario internazionale di cui il CICR è guardiano.

I membri dell’Assemblea del CICR (l’organo supremo dell’organizzazione, formato da 15 a 25 persone) sono tutti di cittadinanza svizzera. Sono scelti per cooptazione. Il reclutamento dei collaboratori si effettua invece su base internazionale.

Il CICR è presidiato dallo svizzero Jakob Kellenberger, 64 anni, ex segretario di Stato al Dipartimento federale degli affari esteri.

Le spese del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) hanno raggiunto l’anno scorso un nuovo primato. Per fronteggiare una situazione umanitaria in deterioramento in diversi paesi, sono stati necessari fondi per oltre un miliardo di franchi.

Ad aver sollecitato maggiormente il CICR è stato il Sudan (109 milioni), seguito dalla Somalia (102), l’Iraq (95), l’Afghanistan (70), Israele e i territori palestinesi (62 milioni).

Oltre 121’000 tonnellate di viveri, ovvero oltre il doppio rispetto al 2007, sono state distribuite a 2,79 milioni di persone. I progetti legati all’acqua, al risanamento e alla costruzione hanno permesso di assistere più di 15 milioni di persone, mentre le istallazioni sanitarie sostenute dall’istituzione hanno fornito cure a 3,5 milioni di pazienti. Il CICR ha inoltre visitato mezzo milione di detenuti in 83 paesi.

L’organizzazione impiega 11’000 persone nel mondo, di cui 1’323 espatriati e 816 collaboratori a Ginevra.

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