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La designazione “svizzera” va protetta meglio

Le regole sull'utilizzazione dello stemma svizzero vengono spesso violate Keystone

Il marchio "svizzera" e la croce bianca su sfondo rosso non sono sufficientemente protetti di fronte al moltiplicarsi degli abusi, ritiene il governo elvetico.

In un rapporto pubblicato mercoledì, il Consiglio federale propone una revisione dell’arsenale giuridico attuale, allo scopo di rafforzare la protezione e la trasparenza.

Il governo vuole scendere in campo contro gli abusi nell’utilizzazione della designazione “svizzera” e della croce federale, sia in patria che all’estero.

Per i consumatori, lo stemma svizzero è sinonimo di qualità, ha affermato il ministro di giustizia e polizia Christoph Blocher, nel corso di una conferenza stampa tenuta mercoledì a Berna. Non a caso, la metà delle aziende svizzere ricorrono alla designazione “svizzera” per contrassegnare i loro prodotti sui mercati nazionali ed esteri.

In seguito alla crescita degli abusi, la regolamentazione attuale non può più essere considerata “soddisfacente” per proteggere adeguatamente il marchio elvetico, sostiene il governo svizzero.

Ad eccezione degli orologi, le condizioni per l’utilizzazione della designazione “svizzera” sono da ritenersi troppo vaghe. L’esecutivo giudica tra l’altro infondato il fatto che la croce bianca possa essere utilizzata per un servizio, ma non per un prodotto.

E infine, gli abusi non possono essere perseguiti in modo abbastanza severo, né nella Confederazione, né all’estero.

Quattro misure principali

Per colmare queste lacune, il Consiglio federale propone quattro misure in un rapporto pubblicato mercoledì, in risposta a due postulati parlamentari, che chiedevano di intervenire, anche in campo giuridico, per meglio tutelare i simboli nazionali.

In primo luogo il rapporto raccomanda una revisione della legge per la protezione degli stemmi pubblici, che autorizzi l’utilizzazione della croce svizzera anche per i prodotti fabbricati all’interno del paese.

In questo modo il governo segnala il suo accordo ad elaborare, su richiesta delle categorie professionali, delle ordinanze “swiss made” che regolino l’utilizzo della designazione per uno o più settori economici specifici.

Il Consiglio federale auspica inoltre il rafforzamento della protezione della designazione “svizzera” e della croce entro i confini nazionali. I colpevoli di abusi vanno informati della violazione in modo più sistematico e, nei casi di reato grave, vi deve essere un’azione penale.

Il rapporto prevede infine di intensificare il monitoraggio dei marchi all’estero per evitare che la designazione “svizzera” e la croce federale siano illecitamente registrate come marchi o come parti di un marchio. Per una protezione più efficace all’estero sono al vaglio anche altre misure.

Abusi in Svizzera e all’estero

Per principio, una società commerciale non ha il diritto di utilizzare lo stemma nazionale per mostrare che i suoi prodotti sono stati fabbricati in Svizzera. Eppure, molte imprese, come Emmi o Victorinox, ricorrono a questo marchio già da diversi anni.

Altre aziende non esitano ad usare la designazione “svizzera” perfino per dei prodotti fabbricati all’estero. Ad esempio, la società Juvena vende i suoi cosmetici, il cui contenuto è prodotto in Germania, con l’indicazione “of Switzerland”. Le pentole Sigg, fabbricate in Cina, vengono poste sul mercato con la croce bianca elvetica.

Negli ultimi anni si sono inoltre moltiplicati gli abusi anche all’estero, da parte di aziende che non hanno nessun legame con la Svizzera. Il fenomeno ha assunto dimensioni particolarmente preoccupanti in Asia.

swissinfo e agenzie

“Alla mente dei consumatori svizzeri e stranieri, la ‘svizzerità’ richiama essenzialmente e in grandi linee un mondo sano, ordinato, efficace, che evoca a sua volta le nozioni di precisione, esattezza, affidabilità e solidità”, sostiene il rapporto pubblicato mercoledì dal governo.

La ‘svizzerità’ è sinonimo di innovazione, di prodotti esclusivi e di servizi eccellenti. Questa designazione, indica il Consiglio federale, vuol far riferimento ad un paese “ricco di culture, cosmopolita e aperto al mondo”.

In altre parole, il marchio ‘svizzera’ ha effetti positivi per il marketing e il commercio. Per tale motivo, la metà delle aziende svizzere ricorrono a questa designazione o allo stemma nazionale per contrassegnare i loro prodotti.

Attualmente, lo stemma svizzero non può essere registrato quale marchio commerciale, né essere affisso su prodotti commerciali. Questo marchio può essere impiegato, a determinate condizioni, nel settore dei servizi.

L’utilizzazione delle designazioni “svizzera” o “swiss made” è essenzialmente limitata dalla giurisprudenza. Finora il governo ha fissato regole chiare soltanto per gli orologi.

Negli ultimi anni queste regole sono state però frequentemente violate. In mancanza di una designazione “svizzera” protetta dalla legge, questi abusi non possono venir puniti.

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