“La disponibilità di cocaina è senza precedenti”
Una volta confinata agli ambienti degli artisti, dei manager o dell'alta moda, la cocaina è diventata una droga popolare. Come è cambiato il mercato e lo status di questo stupefacente? Lo abbiamo chiesto a Frank Zobel, uno dei maggiori esperti nel campo delle dipendenze e delle politiche sulle droghe in Svizzera.
SWI swissinfo.ch: Di fronte alla diffusione e alla progressiva normalizzazione del consumo di cocaina, si può ancora parlare di un consumatore tipo? La cocaina è ancora una droga d’élite per ristretti ambienti sociali?
Frank Zobel: L’idea di un consumatore tipo di cocaina si basa più su stereotipi che su dati concreti. Oggi si sa che il profilo dei consumatori e delle consumatrici è estremamente variato. Si va dalla persona dipendente, che consuma grandi quantità di cocaina al giorno a chi, invece di offrire agli amici un digestivo o una grappa dopo cena, propone di sniffare una riga. Vi sono inoltre professionisti come muratori o addetti alla ristorazione che ne fanno uso al termine di una giornata lavorativa. Il ventaglio dei consumatori è molto più ampio rispetto al passato.
L’uso di alcune droghe, penso all’ecstasy, alla canapa ma anche alla cocaina, non è più un comportamento esclusivo di alcuni gruppi di persone, ma è diventata una pratica sempre più normale, per lo più accettata e compatibile con i valori e i ritmi della nostra società visto che la sua assunzione permette di migliorare la performance sul posto di lavoro e di soddisfare il bisogno di divertirsi. Le droghe hanno un altro status sociale rispetto a tre o quattro decenni fa.
Se pensiamo alla cocaina, possiamo quindi parlare di una “droga popolare” visto che il suo costo è alla portata di quasi tutti i portafogli?
Sì, il prezzo non è più un vero ostacolo. Ad esempio, a Losanna il costo per una dose acquistata per strada si aggira intorno a dieci franchi e con meno di 100 franchi è possibile acquistare un grammo di cocaina. È quindi una sostanza alla portata di diverse fasce della popolazione e viene assunta non solo da persone con dipendenza, ma anche, tra l’altro, da chi la consuma occasionalmente a scopo ricreativo.
Attualmente la disponibilità di questa sostanza è senza precedenti. Inoltre, la cocaina venduta per strada ha una purezza spesso tra il 70% e l’80%. In Svizzera, la cocaina ha preso il posto dell’eroina come droga pesante. Tale tendenza viene osservata anche in Germania, Francia, Italia.
Vicedirettore e co-responsabile del settore ricerca di Dipendenze Svizzera, Frank Zobel vanta un’esperienza trentennale nel settore delle sostanze stupefacenti, sia a livello nazionale che internazionale. È uno dei maggiori esperti nel campo delle dipendenze e delle politiche sulle droghe in Svizzera.
Ha trascorso undici anni presso l’Istituto universitario di medicina sociale e preventiva di Losanna, poi sette anni presso l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze di Lisbona. Dal 2014 lavora presso Dipendenze Svizzera, dove si occupa principalmente di studi sulla politica, sul consumo e sul mercato delle droghe. È inoltre membro di diversi gruppi di esperti locali e nazionali.
Cosa implica avere cocaina così pura sul mercato? E quali effetti ha sulle persone che la consumano?
Un decennio fa, il tasso di purezza era intorno al 40-50% perché veniva tagliata con numerosi additivi. Queste sostanze non solo incrementano i profitti degli spacciatori, ma talvolta aumentano gli effetti psicoattivi della droga.
Negli ultimi 6-7 anni, si è verificato un netto aumento della purezza. Quali sono le ragioni di questa tendenza? Una spiegazione potrebbe essere che gli spacciatori usano meno sostanze di taglio preferendo vendere la cocaina subito senza perdere tempo a tagliarla. Oppure hanno difficoltà a reperire questi additivi, il cui prezzo è troppo elevato. Ciò significa che la cocaina contiene meno sostanze pericolose, ma anche che il suo effetto è più intenso. Va ricordato che una maggiore purezza comporta maggiori rischi per il sistema cardiovascolare, dato che l’effetto della cocaina sul cuore è maggiore. Inoltre, molti consumatori abituali ritengono che la qualità della cocaina venduta attualmente sia inferiore rispetto al passato, in quando erano avvezzi ad assumerla con l’aggiunta di vari additivi che provocano un altro tipo di effetto.
Altri sviluppi
Svizzera: crocevia insospettabile nel traffico internazionale di cocaina
Con la crescente quantità di cocaina importata in Europa dal Sudamerica si è notato anche un aumento del numero di persone che consumano? Ci sono dati statistici attuali?
Al momento, non disponiamo di dati sicuri che confermano un aumento del numero di consumatori di cocaina. Le analisi delle acque reflue indicano che, nel confronto europeo, nelle città svizzere viene consumata una quantità elevata di cocaina, ma non evidenziano un aumento significativo rispetto agli anni precedenti.
Di recente è stata pubblicata l’indagine sulla salute in Svizzera da parte dell’Ufficio federale di statistica da cui emerge che circa l’1% della popolazione adulta ha fatto uso di cocaina nel 2022. Tale percentuale è stabile rispetto a cinque anni fa. Per rispondere con precisione alla domanda, sarebbe necessario svolgere una ricerca approfondita. Oggi dovremmo riunire tutti i dati esistenti, condurre nuove indagini e raccogliere nuove informazioni per capire cosa stia realmente accadendo. Per questo motivo chiediamo all’Ufficio federale della sanità pubblica di svolgere un’analisi approfondita sul consumo di cocaina in Svizzera.
L’ultimo importante studio risale infatti a cinque anni fa, al 2018 ed è stato svolto da voi, da Dipendenze Svizzera. Stando alle vostre stime, cinque anni fa in Svizzera si consumavano 5 tonnellate di cocaina all’anno, che vanno spacciate e acquistate. Ci può illustrare come funziona il mercato della cocaina?
Il panorama del mercato della cocaina in Svizzera si caratterizza per la sua notevole varietà. La diversificazione dei canali di trasporto ha contribuito all’afflusso di grandi quantità di droga in Europa, come dimostrano gli importanti sequestri nei vari porti europei. L’abbondanza dell’offerta ha portato a una maggiore competizione sul mercato, incidendo sia sui prezzi che sulla disponibilità di cocaina.
Sappiamo che lo spaccio di droga è controllato da vari gruppi e organizzazioni criminali. Tra queste spiccano gruppi provenienti dall’Africa Occidentale, che sono attivi non solo in Svizzera ma anche in altri Paesi, e da organizzazioni balcaniche, soprattutto da Paesi di lingua albanese. Ci sono inoltre attori che operano soprattutto nell’ombra, come gli spacciatori sudamericani che distribuiscono la cocaina principalmente all’interno delle proprie comunità. Altri ancora sfruttano il dark net e i social media per vendere la cocaina. Anche cittadini svizzeri sono implicati in queste attività illegali. Pertanto, il traffico di cocaina coinvolge una vasta gamma di attori.
A differenza di quanto accade nel mercato dell’eroina, che mostra una struttura più tradizionale e controllata soprattutto da persone provenienti da Albania, Kosovo e altre aree dell’ex Jugoslavia, lo spaccio della cocaina si presenta molto più frammentato e variegato.
L’estate scorsa abbiamo assistito a un nuovo preoccupante fenomeno legato all’aumento del consumo di crack. Con l’arrivo del caldo, questa “scena aperta” della droga si ripresenterà in molte città svizzere. Nel frattempo, le città si sono preparate per gestire adeguatamente questa problematica?
Tale problematica legata al diffuso consumo di cocaina, fumata sotto forma di crack, da parte di persone dipendenti ha interessato sia i grandi centri, ma anche le città di dimensioni minori, quali Soletta, Lucerna, Lugano e Coira.
+ Nelle città svizzere si riaffaccia lo spettro della scena aperta della droga
Le autorità locali hanno promosso varie strategie e adottato misure specifiche per affrontare e gestire questa situazione. Tra le iniziative ricordo l’apertura di spazi sicuri destinati al consumo, l’aumento della presenza di operatori sociali nelle zone critiche e il rafforzamento della sorveglianza da parte delle forze dell’ordine. Con l’arrivo della primavera vedremo se tali interventi saranno efficaci e sufficienti per contenere il fenomeno. Se i problemi dovessero persistere o aggravarsi, sarà fondamentale valutare soluzioni e approcci alternativi e più innovativi, come i progetti pilota proposti da alcuni parlamentari delle città di Berna e Losanna che prevedono la distribuzione controllata della cocaina.
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