La generosità elvetica si conferma anche nel 2006
Nel 2006 gli svizzeri si sono mostrati particolarmente generosi verso le organizzazioni caritative e assistenziali. Il totale delle donazioni dovrebbe avvicinarsi alla cifra record del 2005.
Secondo la Catena della Solidarietà, i cittadini elvetici sarebbero più propensi a donare soldi in favore delle persone colpite da catastrofi naturali, piuttosto che alle vittime di conflitti armati.
Sebbene manchino ancora dati precisi, le donazioni effettuate nel 2006 dovrebbero avvicinarsi alla cifra record del 2005, un anno marcato dalla forte emozione suscitata dallo tsunami in Asia del 26 dicembre 2004.
Secondo un sondaggio dell’Istituto Gfs.Zurigo reso noto in aprile, l’anno scorso sono stati raccolti 1,34 miliardi di franchi.
«È una costante: gli svizzeri sono molto generosi», dichiara Marianne Tellenbach, responsabile della comunicazione presso l’Aiuto delle chiese evangeliche della Svizzera (ACES).
«Ogni anno rimango sorpresa dalla manna enorme che versano non solo per l’aiuto allo sviluppo o per quello umanitario, ma anche per altri ambiti come la protezione dell’ambiente», indica, aggiungendo che l’ammontare attuale delle donazioni giunte all’ACES si avvicina a quello dell’anno scorso (circa 23 milioni di franchi). E questo nonostante il 2006 non sia stato un anno di grandi catastrofi.
La fiducia dei donatori
L’organizzazione d’aiuto all’infanzia Terre des Hommes è dello stesso avviso: «Sì, gli svizzeri danno molto. Il mercato caritativo in questo paese dovrebbe raggiungere il miliardo di franchi», sostiene il portavoce Pierre Zwahlen.
«Si nota effettivamente una continuità nelle somme versate dai privati», aggiunge Zwahlen riguardo alle donazioni di quest’anno. Anche se i conti non sono ancora chiusi, egli ne valuta l’ammontare complessivo a circa 22,5 milioni, comprese quelle che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni.
Sia l’ACES che Terre des Hommes sottolineano la grande fiducia accordata loro dai donatori: «Senza questi soldi molte organizzazioni non governative non potrebbero funzionare efficacemente o addirittura funzionare del tutto», osserva Marianne Tellenbach.
A spiegazione del rinnovato impulso caritativo dei cittadini svizzeri nel 2006, le opere assistenziali sono concordi nell’affermare che il miglioramento della congiuntura economica ha reso molte persone più generose.
Buone annate per il WWF
Anche Claudio Solazzo, responsabile del marketing per la Svizzera romanda del WWF, giudica «buone annate» tanto il 2005 che il 2006.
Per il momento non può però ancora fornire cifre per quest’anno, visto che per l’organizzazione ambientalista l’esercizio contabile va da luglio a giugno.
A titolo di paragone, l’anno scorso i fondi raccolti dal WWF svizzero hanno raggiunto i 28-29 milioni di franchi. Un anno «normale» secondo Solazzo.
Meglio le catastrofi dei conflitti
La Catena della solidarietà – fondata dalla Società svizzera di Radiotelevisione – conferma che gli svizzeri sono fra i donatori più generosi al mondo.
Il suo portavoce Roland Jeanneret sottolinea tuttavia che aprono più volentieri i cordoni della borsa quando si tratta di catastrofi naturali: «La gente non vi vede alcun responsabile, contrariamente a quanto avviene con i conflitti armati dove si considera che le persone coinvolte potrebbero anche smetterla di darsi legnate».
Jeanneret cita a questo riguardo l’esempio del Darfur, in Sudan: «È triste a dirsi, ma la gente non sa neppure dove si trova il Sudan e, soprattutto, quasi nessuno capisce le ragioni di questo conflitto».
swissinfo e agenzie
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Catena della solidarietà
In Svizzera sono riconosciute oltre 430 organizzazioni caritative ed assistenziali.
Nel 2005, le donazioni hanno totalizzato il montante record di 1,34 miliardi di franchi (+30% rispetto all’anno precedente).
Per il 2006 si prevede una cifra simile.
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