La sanità svizzera, meta del turismo mondiale
30mila ricoveri ospedalieri all'anno, pari al due per cento dei pazienti, e ulteriori 150mila persone per le cure termali e di benessere.
Sono le cifre del turismo della salute in Svizzera, un settore che vale 900 milioni di franchi l’anno e che non accenna a declinare, insieme all’eccellente reputazione del sistema sanitario elvetico.
La tradizione del turismo della salute in Svizzera ha una lunga storia. Nell’Ottocento i viaggiatori benestanti ci venivano per “fare le acque”. Erano salubri, minerali e miracolose: promettevano di curare qualsiasi malattia.
Ai giorni nostri, cliniche private fanno la pubblicità al loro reparto di chirurgia sui giornali distribuiti sugli aerei, mentre agenzie specializzate nell’organizzazione di trattamenti medici per stranieri mettono a disposizione dei clienti un servizio di prima classe che comprende tutto, dall’interprete ai visti di ingresso nel paese.
I cosiddetti “centri wellness”, invece, più che la medicina mettono al centro il benessere e offrono un’esperienza salutare tutta da sentire, fra bagni minerali e ogni sorta di trattamento rilassante e di bellezza.
Eveline Lanz Kaufmann, che ha scritto un libro sul turismo del benessere in Svizzera, spiega che in genere le persone che lo fanno non sono malate.
“Anzi, al limite è il contrario: si tratta di gente sana, che sente di dover fare qualcosa per restarlo. Sono soprattutto donne fra i 40 e i 60 anni – anche se l’età media è attualmente in calo”.
Tendenza, in ogni caso, peculiare dell’area germanica: secondo Lanz Kaufmann, in Svizzera per fare wellness ci vengono soprattutto dall’Austria e dalla Germania.
Fattori decisivi
Cure mediche di ottima qualità e stabilimenti per il benessere non sono però gli unici fattori decisivi. Ci sono pazienti che ne approfittano per seguire affari personali in banca, andare a trovare i figli in collegio e magari fare escursioni propriamente turistiche.
Jan Sobhani lavora all’agenzia medica Swixmed e spiega la scelta della Svizzera è dettata da un ampio ventaglio di ragioni, che vanno dal prestigio al semplice bisogno.
“C’è chi finisce in Svizzera perché nel suo paese ci sono liste d’attesa infinite per un intervento chirurgico, o magari un sistema sanitario di buona qualità ma carente in alcune specialità”.
Fra questi ultimi, racconta Sobhani, ci sono sempre più coppie che vengono dall’Italia per sottoporsi a trattamenti per la fertilità: “Preferiscono il canton Ticino, per l’assenza di barriere linguistiche”.
“Ci sono anche persone che vengono da paesi che sostanzialmente non hanno un buon sistema sanitario, come i paesi dell’ex Unione Sovietica”. La Svizzera, d’altronde, può vantare due atout: il prestigio che circonda le cure ricevute nel paese e la tradizionale discrezione nazionale.
Fare rete
È un genere di affare nel quale contano parecchio le raccomandazioni e il passaparola. Le agenzie trovano pazienti grazie ad un giro di medici, ospedali e autorità sanitarie compiacenti – nonché dei membri di una famiglia.
“Mettiamo, per esempio, il caso di un’influente famiglia che vive in Arabia Saudita”, suggerisce Sobhani. “Parliamo di qualcosa come 600 persone e se ce ne è anche una sola contenta delle cure ricevute, lo raccomanderà ai suoi parenti”, conclude Sobhani.
La gente viene in Svizzera, d’altronde, per un’ampia serie di trattamenti e interventi, compresa la chirurgia plastica. Celebre esponente di quest’ultima categoria è il premier italiano Silvio Berlusconi, che ci venne due anni fa per una blefaroplastica. L’ultimo sovrano saudita Fahd invece, ha scelto la Svizzera per ragioni mediche.
Gli intermediari possono organizzare e curare in ogni dettaglio l’arrivo del paziente e della sua famiglia, occupandosi delle cartelle mediche e dei visti di ingresso nella Confederazione, ma anche di mettere a disposizione gli interpreti e di organizzare l’alloggio e i trasporti.
Secondo Beat Huber dell’associazione Swiss Leading Hospitals, il paziente straniero può dare anche grattacapi ai dottori. “Capita, per esempio, che la sua storia clinica non sia adeguatamente documentata. E ci sono pazienti che arrivano da noi con aspettative francamente irrealistiche”.
Le differenze culturali, infine, possono rivelarsi una vera sfida. Specialmente per le infermiere che, spiega Beat Huber, sono più di tutti in contatto con i pazienti.
(traduzione di Serena Tinari)
Il turismo della salute in Svizzera si divide in due settori: quello propriamente medico e quello del wellness.
Sono fino a 30mila ogni anno gli stranieri che si vengono a curare negli ospedali svizzeri, 150mila vengono invece per trattamenti di benessere.
I pazienti stranieri spesso hanno anche altre ragioni, personali e non solo di salute, per venire nella Confederazione.
Il sistema sanitario elvetico gode di un’eccellente reputazione, ma per acquisire nuovi turisti della salute è determinante il passaparola.
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