La Svizzera è sulla buona strada
Sabato a Zurigo, la nazionale svizzera di calcio ha concluso i propri incontri preparatori per la Coppa del mondo sconfiggendo per 4-1 la Cina.
Dopo i due pareggi rimediati contro Costa d’Avorio e Italia, la vittoria contro i cinesi permette alla Svizzera di fare il pieno di fiducia in vista delle appassionanti sfide tedesche.
Ormai ci siamo. I campionati del mondo si avvicinano a passi da gigante. La partita inaugurale tra i padroni di casa della Germania ed il Costa Rica è prevista per venerdì 9 giugno.
Da parte sua, la Svizzera scenderà per la prima volta in campo il 13 giugno a Stoccarda contro la grande Francia.
Dopo una lunga fase di preparazione e tre partite amichevoli nello spazio di una settimana, i ragazzi di Köbi Kuhn sembrano aver imboccato la strada giusta per ben figurare nel torneo.
Il pieno di gol
L’incontro di sabato contro la modesta rappresentativa cinese ha infatti permesso ai rossocrociati di sbloccarsi anche dal punto di vista offensivo, ritrovando due bomber come Alex Frei e Marco Streller (due reti a testa). I due sono reduci da lunghi infortuni e sembravano avere le polveri piuttosto bagnate.
La speranza è che dopo aver ritrovato la via della rete Frei e Streller sapranno pungere anche in Germania contro compagini ben più solide, come i già citati campioni francesi o i sud coreani, quarti quattro anni fa.
Nelle precedenti uscite contro Costa d’Avorio e Italia, la Svizzera aveva del resto dato prova di una buona organizzazione di gioco e, guidata da un giovane ma rodatissimo Philippe Senderos, di una struttura difensiva piuttosto solida.
Restano alcune incognite
Non bisogna tuttavia nascondere che la squadra di Kuhn non sembra ancora aver trovato una costanza di rendimento sull’arco dei novanta minuti.
Anche contro la Cina, prima della rete iniziale di Frei, che ha opportunisticamente sbloccato il risultato allo scadere del primo tempo, la Svizzera non stava brillando.
L’impostazione era macchinosa ed il centrocampo era spesso sovrastato dalle rapide ma confuse trame dei giocatori asiatici.
Alcuni problemi simili si erano notati anche nelle due precedenti amichevoli. In certe fasi degli incontri, l’attacco è rimasto praticamente prosciugato di palloni, forse anche a causa dell’assenza di un vero e proprio funambolo a metà campo. Sembra insomma mancare qualcuno che sappia innescare azioni offensive ficcanti sorprendendo gli avversari.
Questo potrebbe essere il ruolo di Hakan Yakin, prima scartato per motivi caratteriali (diceva Kuhn) e poi richiamato in fretta e furia dopo l’infortunio di Vonlanthen.
L’estroso giocatore dello Young Boys viene tuttavia utilizzato con il contagocce dall’allenatore ed è quindi verosimile che non farà parte dell’undici titolare in Germania.
Qualche giorno di riposo
La nazionale godrà ora di un paio di giorni di riposo prima dell’inizio della “campagna” tedesca. I 23 giocatori e lo staff tecnico si ritroveranno mercoledì e il giorno successivo partiranno per la Germania.
Le attese dei tifosi elvetici e di tutto l’ambiente sono piuttosto elevate. In tutto il paese l’entusiasmo per i mondiali e, in particolare, per la nazionale di Kuhn cresce di giorno in giorno.
Oggettivamente, l’obiettivo della qualifica agli ottavi di finali del torneo sembra essere alla portata dei rossocrociati. Per farcela, gli svizzeri dovranno riuscire a piazzarsi nei primi due posti della classifica del loro girone che comprende anche Francia, Corea del Sud e Togo.
Poi, eventualmente, si vedrà. L’avventura sta per iniziare. Buon divertimento a tutti.
swissinfo, Marzio Pescia
Gli incontri della Svizzera al mondiale 2006:
13 giugno: Francia-Svizzera a Stoccarda
19 giugno: Togo-Svizzera a Dortmund
23 giugno: Svizzera-Corea del Sud a Hannover
La Svizzera ha perso soltanto uno dei 12 incontri che ha disputato nel suo cammino per qualificarsi ai mondiali tedeschi. Dopo cinque vittorie e sei pareggi, ad Istanbul i rossocrociati avevano perso per 4-2 l’incontro di ritorno dello spareggio contro la Turchia (andata a Berna: 2-0 per la Svizzera).
Dopo 56 anni, Köbi Kuhn è il primo allenatore svizzero a condurre la nazionale ai mondiali. Prima di lui ci erano riusciti l’austriaco Karl Rappan (1954 e 1962), l’italiano Alfredo Foni (1966) e l’inglese Roy Hodgson (1994). Prima di Kuhn, l’unico allenatore svizzero a qualificarsi per i mondiali era stato Franco Andreoli nel 1950.
Nei suoi 22 incontri mondiali, la Svizzera non ha mai giocato contro compagini africane, asiatiche o dell’Oceania. Per 16 volte i rossocrociati hanno affrontato squadre europee. Nei restanti 6 incontri la Svizzera se l’é giocata contro squadre dell’America latina.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.