La Svizzera coinvolta nei piani per liberare gli ostaggi delle FARC
La Svizzera è stata invitata a partecipare all'operazione di liberazione di tre ostaggi delle FARC (Forze armate rivoluzionarie colombiane) in Colombia. La liberazione potrebbe avvenire questo finesettimana.
Un rappresentante svizzero accompagnerà la delegazione internazionale composta dai membri di otto paesi.
Confermando un’informazione del giornale colombiano «El Tiempo», il portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), Lars Knuchel, ha precisato che l’invito è venuto dalle autorità del Venezuela.
«La Svizzera agisce nella discrezione per ottenere la liberazione degli ostaggi e di tutti quelli che continuano ad essere privati della libertà», ha spiegato, ricordando che il governo elvetico è impegnato da oltre cinque anni, assieme a quelli di Spagna e Francia, nel tentativo di «facilitare» una soluzione umanitaria del conflitto in Colombia.
Secondo un piano del presidente venezuelano Hugo Chávez, tre aerei e due elicotteri del Venezuela, con emblema del Comitato internazionale della Croce rossa (CICR), devono trasportare verso l’aeroporto colombiano di Villavincencio una delegazione internazionale composta di esponenti di otto paesi (Argentina, Bolivia, Brasile, Cuba, Francia, Ecuador, Colombia e Svizzera).
Cinque delegati del CICR con sede a Caracas (Venezuela) e quattro residenti in Colombia sono pronti ad accompagnare il convoglio, ha indicato un portavoce dell’organizzazione umanitaria a Ginevra, Marçal Izard. Gli elicotteri dovrebbero prelevare gli ostaggi delle FARC nella foresta tropicale colombiana soltanto sabato.
72 ore di tempo
Secondo i media locali, il governo colombiano ha dato al presidente del Venezuela Hugo Chavez, che ha fatto da mediatore, 72 ore di tempo – fino a domenica pomeriggio – per condurre in porto l’operazione.
Le FARC hanno promesso lo scorso 18 dicembre di liberare tre dei loro ostaggi: Clara Rojas, principale collaboratrice della ex senatrice colombiana Ingrid Betancourt, assieme alla quale era stata sequestrata il 23 febbraio 2002, suo figlio di tre anni Emmanuel e la parlamentare colombiana Consuelo Gonzalez.
swissinfo e agenzie
La Svizzera è impegnata dal dicembre del 2005 insieme alla Francia e alla Spagna nella mediazione volta alla risoluzione del conflitto interno colombiano. I tre paesi hanno proposto la creazione di una zona smilitarizzata di 280 km2 per facilitare i negoziati tra governo e guerriglia, in particolare in vista di un accordo umanitario sugli ostaggi.
Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC) combattono da ormai quattro decenni contro il governo colombiano. Si tratta del principale gruppo guerrigliero attivo nel paese e dispone di 17’000 combattenti. È stato creato negli anni Sessanta e oggi controlla oltre il 40% del territorio colombiano.
Riconosciute come organizzazione terrorista da Stati Uniti e Unione europea, le FARC sostengono di rappresentare i poveri del mondo rurale contro le classi più ricche. Si finanziano attraverso una serie di attività, fra cui l’estorsione, i rapimenti e la partecipazione – diretta o indiretta – al mercato della droga.
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