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Le decisioni del Consiglio federale in breve

Oltre alla strategia fiscale della Confederazione, nella sua seduta del lunedì il Consiglio federale si è occupato, tra l'altro, della riforma universitaria e delle limitazioni di velocità all'interno degli abitati.

Nella sua settimanale seduta, anticipata al lunedì invece che al mercoledì per la concomitanza della seconda settimana dei lavori parlamentari della sessione primaverile delle Camere, il governo si è occupato dei seguenti argomenti:

RIFORMA UNIVERSITARIA: Prenderà il via il primo aprile la
riforma del sistema universitario svizzero. Il Consiglio federale
ha infatti deciso di mettere in vigore per quella data la nuova
legge sull’aiuto alle università e la rispettiva ordinanza.

LIMITE DI VELOCITÀ: Il Consiglio federale vuole mantenere il
limite di 50 km/h all’interno delle località e boccia di conseguenza l’iniziativa per i 30 km/h. Secondo il governo, la
proposta è «esagerata», poiché non tiene sufficientemente in
considerazione la qualità e il tipo di strade.

CONTROLLO FINANZE: Le raccomandazioni del Controllo federale
delle finanze per migliorare le operazioni di pagamento al
Dipartimento federale della difesa (DDPS) sono in fase di
realizzazione. Il Consiglio federale ha preso atto oggi del
rapporto sugli insegnamenti da trarre dall’affare Bellasi.

CAMPAGNA INGIURIOSA: La campagna di annunci «ingiuriosa» dei
sostenitori dell’iniziativa Denner «per accelerare la democrazia
diretta» sarà oggetto di un esame dal punto di vista giuridico e
della politica d’informazione. Uno studio a questo scopo è stato
richiesto infatti dal presidente della Confederazione Adolf Ogi.

NATURALIZZAZIONI:Il Consiglio federale intende accelerare le domande di naturalizzazione in sospeso. Per questo ha accolto una mozione della commissione della gestione del Consiglio nazionale, che definisce la situazione attuale inammissibile. L’applicazione della legge federale sull’acquisizione della nazionalità svizzera presenta gravi lacune, afferma la commissione. In media sono necessari da un anno e mezzo a due anni prima che una richiesta venga esaminata a livello federale. Il numero di domande in sospeso all’Ufficio federale degli stranieri raggiunge i 15 000 casi. La commissione propone che la Confederazione deleghi le competenze ai cantoni mantenendo popolo il diritto di ricorso o di veto.

swissinfo-agenzie

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