Manifestazioni anti WEF: Berna barricata

Pochi problemi durante le manifestazioni di sabato contro il World Economic Forum. Per controllarle, Berna ha chiamato in causa centinaia di poliziotti.
La polizia ha fermato una settantina di persone, ma malgrado qualche tensione, i cortei si sono svolti all’insegna della calma e della creatività.
La paura dei black block non ha certo risparmiato Berna, che negli scorsi anni aveva dovuto far fronte a danni ingenti dopo le manifestazioni di protesta contro il Forum economico di Davos (WEF).
Quest’anno le autorità cittadine volevano obbligare gli altermondialisti a manifestare sulla piazza antistante Palazzo federale, rifiutando l’autorizzazione ad un corteo.
Il mancato accordo tra le autorità e i promotori della manifestazione ha fatto temere delle azioni di disubbidienza civile violente. Un timore che spiega, almeno in parte, il massiccio numero di poliziotti presenti sabato alla stazione e nelle strade del centro di Berna.
La polizia ha controllato diverse centinaia di persone giunte in treno a Berna. I controlli d’identità hanno causato disagi anche ai passeggeri estranei alle manifestazioni anti WEF. La polizia ha fermato un’ottantina di persone che avevano su di sé degli oggetti ritenuti pericolosi. Molte persone sono state rilasciate poco dopo il fermo.
Corteo non autorizzato
L’unica manifestazione autorizzata dalla città è stata una sfilata con sei carri musicali che si è svolta nella calma lungo il fiume Aare, lontano, quindi, dal centro. Vi hanno partecipato 500 persone circa.
Un corteo non autorizzato ha tentato di sfilare nella citta vecchia di Berna. Circa 400 persone, con bandiere curde e comuniste, hanno lanciato appelli alla solidarietà internazionale.
La polizia ha prima invitato la manifestazione a sciogliersi poi ha deciso di bloccare i manifestanti sulla Kornhausplatz. Gli agenti antisommossa con veicoli blindati hanno circondato il corteo.
Dopo essersi sciolto una prima volta, il gruppo si è riformato. Manifestanti e polizia sembravano giocare al gatto e al topo. Non sono stati segnalati incidenti, anche se il traffico dei mezzi pubblici è stato fortemente perturbato. Gli ultimi gruppetti di manifestanti si sono sciolti verso le 18.
Anche a Davos, nel pomeriggio, una cinquantina di persone si è riunita per una manifestazione non autorizzata. Si è trattato di un’azione di sostegno alle manifestazioni che si svolgevano a Berna. Autorizzate, invece, le piccole azioni di protesta che si sono svolte a San Gallo.
Creatività e invito alla calma
Secondo alcuni testimoni, il numero dei poliziotti sembrava addirittura superare quello dei manifestanti. Daniele Jenni, rappresentante dei verdi che siede in Consiglio comunale, ha affermato che la presenza della polizia era eccessiva. I numerosi fermi e controlli d’identità non avrebbero nessuna giustificazione legale.
Gli organizzatori delle manifestazioni avevano chiesto di evitare le azioni violente o le provocazioni. Anche il partito socialista di Berna aveva lanciato un appello alla calma. Ma questo non è bastato a tranquillizzare le autorità e i commercianti, che nei giorni precedenti alla manifestazione avevano innalzato delle protezioni davanti alle loro sedi.
Dal canto loro, i manifestanti si sono fatti notare con degli sketch teatrali o con delle trovate umoristiche. La polizia, ad esempio, è stata messa alla berlina da un ciclista che aveva trasformato la sua bicicletta in panzer con la scritta “Siamo forti”.
Prese di mira anche le autorità cittadine che volevano “ingabbiare” la manifestazione: in città si è vista una gabbia gigante con un manifestante al posto dei canarini. E poiché un po’ di lavoro di pubbliche relazioni non guasta, una finta troupe televisiva faceva delle finte interviste a dei finti personaggi di spicco… ripresi da una troupe televisiva vera.
swissinfo e agenzie
La polizia bernese ha preso delle misure di sicurezza eccezionali in vista delle manifestazioni di sabato contro il Forum economico di Davos.
Ha ottenuto dei rinforzi dai due semicantoni di Basilea, e dai cantoni Soletta e Argovia.
400 manifestanti circa si sono riuniti a Berna per un corteo non autorizzato. Altre 500 persone hanno preso parte ad una sfilata con carri musicali, autorizzata in quanto lontana dal centro città.
Una cinquantina di manifestanti si sono ritrovati a Davos. Altre piccole azioni pacifiche di protesta si sono tenute a San Gallo.
Il Forum economico mondiale (WEF) si tiene a Davos dal 26 al 29 gennaio.

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