«Sono stati gli anni più gratificanti della mia vita»

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Martina Hingis durante la cerimonia per il 30esimo anniversario del Pan Pacific Open a Tokyo, nel settembre 2013. (Reuters/Toru Hanai) Reuters

L'undicenne Martina Hingis con la madre e allenatrice Melanie Molitor a Trübbach, il villaggio che l'ha vista crescere nel canton San Gallo. (Keystone/Arno Balzarini) Keystone

Ad appena 11 anni, Martina Hingis vince il titolo di campionessa svizzera di tennis nella categoria 13-14 anni. (Keystone/Arno Balzarini) Keystone

Martina Hingis batte Venus Williams (6-0, 6-4) nella finale degli US Open nel 1997. (AP Foto/Elise Amendola) Keystone

Martina Hingis alla prima di "Il domani non muore mai", 18esimo film della saga James Bond nel 1997, a fianco dell'allora Mister Svizzera Alessandro Augsburger (Keystone/Niklaus Stauss) Keystone

Martina Hingis conquista per la terza volta l'Australian Open nel 1999, battendo la francese Amélie Mauresmo 6-2, 6-3. (AP Foto/Steve Holland) Keystone

Delusione sul volto di Martina Hingis dopo la sconfitta 4-6, 3-6 contro l'americana Jennifer Capriati nella finale dell'Australia Open nel 2001. (AP Foto/Mogens Johansen) Keystone

Martina Hingis ospite a Berlino per la 40esima edizione del premio cinematografico "Golden camera", nel 2005. (DPA/Hubert Boesl) Keystone

Nel 2007, Martina Hingis vince per la quarta volta il Pan Pacific Open a Tokyo, battendo 6-4, 6-2 la serba Ana Ivanovic (Reuters/Kim Kyung-Hoon) Reuters

Martina Hingis affronta la stampa nel 2007, dopo essere stata trovata positiva alla cocaina durante il torneo di Wimbledon. La tennista svizzera si dichiara innocente, ma annuncia il suo ritiro dalle competizioni. Nel 2008, la Federazione internazionale di tennis la sospende per due anni. (Keystone/Walter Bieri) Keystone

Martina Hingis con Anna Kournikova a Wimbledon nel doppio femminile per invito contro Anne Hobbs e Samantha Smithnel, nel 2010. (Keystone) Keystone

Martina Hingis a Wimbledon nel 2014. (AP Foto/Ben Curtis) Keystone

La coppia svizzero-indiana, Martina Hingis (sinistra) e Sania Mirza, conquistano il terzo Slam consecutivo agli Australian Open nel 2016. (Reuters/Jason Reed) Reuters

A quasi 37 anni, Martina Hingis vince sia il doppio femminile (con Yung-Jan Chan) che il doppio misto (con Jamie Murry) agli US Open 2017, portando a 25 il suo bottino Slam. (Reuters/Andrew Kelly) Reuters

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La star svizzera del tennis si è ritirata. No, non Roger Federer! Martina Hingis, vincitrice di 25 tornei del Grande Slam, ha appeso la racchetta al chiodo (per la terza volta) all’età di 37 anni. Sguardo su una carriera variopinta, dentro e fuori dal campo.

Nata a Kosice, nell’allora Cecoslovacchia, Martina Hingis è giunta in Svizzera con la madre all’età di sette anni. Figlia di due tennisti, che l’hanno chiamata Martina in onore della Navratilova, ha impugnato la prima racchetta ad appena cinque anni.

Il debutto nel circuito professionistico arriva nel 1994, quando ad appena 14 anni partecipa al torneo di Zurigo. L’anno seguente gioca agli Australian Open, il suo primo torneo del Grande Slam. La consacrazione giunge nel 1997 quando a 16 anni e sei mesi diventa la più giovane numero uno della storia, superando Steffi Graf.

Nonostante i tanti successi accumulati – ha vinto cinque titoli di Grande Slam in singolare, 13 in doppio e sette in doppio misto – la tennista svizzera non è mai stata particolarmente popolare in patria. Certo, competere con Roger Federer non è facile, ma essere fischiata dal pubblico del Roland Garros (nella finale persa contro la Graf nel 1999) ed essere squalificata per assunzione cocaina nel 2007 (accusa che ha sempre negato) non sono atteggiamenti valorizzati nel mondo sportivo, e non solo.

Dopo il ritorno in campo nel 2013, Martina Hingis sembra però aver ritrovato il sorriso e il piacere di giocare, accumulando una lunga lista di successi: dieci titoli di Grande Slam in doppio o doppio misto.

«Quando penso che la mia carriera è iniziata 23 anni fa, mi sembra incredibile», ha dichiarato la tennista. «Sono stati gli anni più gratificanti della mia vita, sia personalmente che professionalmente. Ma penso sia giunto il momento di lasciare».