Mediazione elvetica tra India e Pakistan
La Banca mondiale ha incaricato lo svizzero Raymond Lafitte di una mediazione tra India e Pakistan per una questione legata all'acqua.
Il compito del professore sarà di trovare una soluzione al contenzioso concernente la costruzione di una diga da parte di Nuova Delhi nella regione del Kashmir.
«India e Pakistan stimano entrambe che il professor Lafitte sia la persona adeguata per svolgere il ruolo di esperto obiettivo», si legge nel comunicato della Banca mondiale.
Raymond Lafitte, professore onorario al Laboratorio di costruzioni idrauliche del Politecnico federale di Losanna, sarà incaricato di mediare fra India e Pakistan in un contenzioso che riguarda un progetto indiano di diga sul fiume Chenab, in Kashmir.
«L’esperto elvetico dovrà determinare le differenze fra le posizioni dei due governi», indica il comunicato.
Un trattato per l’acqua
Secondo Islamabad – che ad inizio anno aveva chiesto alla Banca mondiale di nominare un espero neutro per seguire la faccenda – la costruzione progettata dall’India sarebbe contraria al trattato idrografico concluso nel 1960 fra i due Paesi.
L’accordo, stipulato appunto dall’istituzione internazionale per lo sviluppo, consente all’India di sfruttare le acque dei fiumi Ravi, Sutlej e Bear, mentre il Pakistan gode di diritti sull’Indo, il Chenab e il Jhelum. Diritti che mal si conciliano con il progetto della nuova diga.
Il Pakistan è infatti fortemente dipendente dai fiumi che scorrono dalla regione indiana del Kashmir, in particolare per quel che concerne le sue centrali idroelettriche e il fabbisogno idrico dell’agricoltura.
Il disaccordo sul Kashmir
Il progetto Baglihar sul fiume Chenab – il quale fa parte del sistema fluviale dell’Indo – è una delle controversie attorno alle quali India e Pakistan stanno discutendo nell’ambito del processo di pace lanciato l’anno scorso.
La questione dell’acqua è in effetti motivo di contrasto fra le due superpotenze nucleari asiatiche, le quali si sono già dichiarate guerra a tre riprese dopo la separazione delle Indie britanniche nel 1947.
Tra i vari punti delicati, il capitolo che più solleva attriti è la sovranità sulla regione indiana del Kashmir, a maggioranza mussulmana.
swissinfo e agenzie
Le relazioni tra India (a maggioranza indù) e Pakistan (mussulmano) sono tese dall’epoca della partizione delle Indie britanniche nel 1947.
Il principale pomo della discordia tra i due Paesi è costituito dalla regione del Kashmir: il Pakistan contesta infatti la sovranità indiana sulla zona, a maggioranza mussulmana.
Ad accrescere la tensione, il sostegno di Islamabad fornito ai movimenti separatisti e terroristi del Kashmir.
I due Paesi sono giunti ad un cessate il fuoco nel novembre 2003; pochi mesi dopo hanno dichiarato la loro intenzione a dialogare.
Il conflitto è seguito da vicino dalla comunità internazionale: le due parti detengono infatti armi nucleari.
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