Micheline Calmy-Rey incontra Shimon Peres
Nei colloqui col vicepremier israeliano, la ministra degli esteri elvetica ha sottolineato l'importanza di garantire l'accesso umanitario alla striscia di Gaza.
Dopo l’incontro, Micheline Calmy-Rey ha visitato la controversa barriera di sicurezza in Cisgiordania.
Nel corso della sua visita nei Territori e in Israele, lunedì Micheline Calmy-Rey ha incontrato il vicepremier dello Stato ebraico Shimon Peres.
I colloqui sono stati incentrati soprattutto sul ritiro israeliano da Gaza, previsto nel corso di quest’anno.
Garantire l’accesso umanitario a Gaza
Affinché il piano sia coronato da successo, non bisognerà dimenticare l’aspetto umanitario dell’operazione, ha sottolineato la responsabile della diplomazia elvetica.
Secondo la consigliera federale è perciò necessario migliorare l’accesso a scopo umanitario a questo territorio.
A detta di Micheline Calmy-Rey, Shimon Peres si è mostrato «interessato» dalla posizione della Svizzera.
Visita al muro
Nel pomeriggio, la consigliera federale ha poi visitato il muro di separazione eretto da Israele attorno ai Territori.
Durante la visita a una porzione di muro costruita a sud e ad est di Gerusalemme, Micheline Calmy-Rey era accompagnata dal colonnello israeliano Danny Tirza, incaricato della pianificazione del tracciato della «barriera antiterrorista», secondo la terminologia utilizzata dal governo israeliano.
La ministra degli esteri elvetica non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.
I palestinesi definiscono la barriera il «muro dell’apartheid» e accusano Israele di creare di fatto nuove frontiere, inglobando all’interno del suo territorio diverse colonie della Cisgiordania.
Il muro è stato pure condannato dalla Corte internazionale di giustizia, che ne ha chiesto lo smantellamento. La Svizzera ha ricevuto l’incarico da parte dell’Assemblea generale dell’ONU di preparare un rapporto sul rispetto del diritto internazionale in relazione con questa costruzione.
Il Governo dello Stato ebraico, dal canto suo, afferma che lo scopo del muro è di proteggere Israele dagli attentati e a riprova del fatto sostiene che grazie a questa nuova barriera gli attacchi sono diminuiti dell’80%.
La sanzione di Sharon
Durante il suo soggiorno in Israele, Micheline Calmy-Rey non ha potuto incontrarsi con il premier Ariel Sharon.
Secondo un editorialista del giornale «Haaretz», il primo ministro israeliano ha così voluto esprimere il suo disappunto nei confronti della Svizzera per il sostegno dato da Berna all’iniziativa di Ginevra, un piano di pace non ufficiale fortemente criticato dallo Stato ebraico.
La visita della consigliera federale nella regione si concluderà martedì. Prima di far rientro in Svizzera, Micheline Calmy-Rey farà tappa al Cairo, dove mercoledì mattina incontrerà il suo omologo egiziano Ahmed Abul Gheit.
swissinfo e agenzie
Si tratta della prima visita di Micheline Calmy-Rey in Israele.
Il precedente viaggio di un ministro degli affari esteri elvetico nello Stato ebraico risale al marzo del 2001.
Il volume degli scambi fra la Svizzera e Israele raggiunge i 2,2 miliardi di franchi.
Nel suo secondo giorno di visita in Israele, Micheline Calmy-Rey ha incontrato il vicepremier Shimon Peres e ha fatto visita al controverso muro di sicurezza.
Il muro dovrebbe raggiungere 600 km di lunghezza su un’altezza di circa otto metri.
Nel febbraio dello scorso anno, la Svizzera aveva appoggiato la richiesta dell’Assemblea generale dell’ONU di domandare alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia di pronunciarsi sulla legalità di questa costruzione.
Il Tribunale ha sentenziato che il muro «costituisce una violazione di diversi obblighi relativi alla legge umanitaria internazionale» e ne ha chiesto lo smantellamento.
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