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Migliorare la prevenzione del cancro al seno

La prevenzione può ridurre del 30% la mortalità dovuta al cancro al seno RTS

Centinaia di donne muoiono ogni anno in Svizzera in seguito alla mancanza di un programma nazionale di monitoraggio del cancro al seno.

Secondo la Lega svizzera contro il cancro, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, questa malattia uccide ogni anno in Svizzera 1’300 donne.

Con 5000 nuovi casi all’anno, la Svizzera figura tra i paesi europei che registrano le più alte percentuali di cancro al seno, rispetto al numero della popolazione femminile. Eppure, ancora oggi, non esiste a livello nazionale una strategia di prevenzione contro questo tumore.

Nella Svizzera francese cinque Cantoni – Vaud, Vallese, Ginevra, Friburgo e Giura – hanno deciso di coordinare le loro forze nell’ambito di un programma di screening, con il ricorso a mammografie preventive.

Secondo la Lega svizzera contro il cancro, questo programma ha permesso negli ultimi anni di migliorare il tasso di sopravvivenza delle donne colpite dal cancro al seno, rispetto ai Cantoni della Svizzera tedesca e italiana che non dispongono ancora di misure di prevenzione paragonabili.

Recentemente, i responsabili dell’associazione nazionale contro il cancro Oncosuisse hanno lanciato un appello in favore dell’introduzione di un programma nazionale di monitoraggio.

“Il programma adottato nella Svizzera francese costa alcune centinaia di migliaia di franchi. Una somma irrisoria rispetto ai 50 miliardi di franchi che vengono spesi ogni anno per la salute in Svizzera. E oltretutto il suo impatto è alquanto notevole”, afferma il direttore di Oncosuisse Reto Obrist.

Solco tra Est ed Ovest

Le ragioni dell’assenza di un programma nazionale sono legate ancora una volta al sistema federale svizzero: la competenza in quest’ambito spetta ai Cantoni.

Per poter assumere questa competenza a livello nazionale occorrerebbe una nuova legge, spiega la portavoce dell’Ufficio federale della sanità pubblica Sandra Meier.

E intanto sussistono quindi grandi differenze tra le diverse regioni svizzere.

“Anche in alcuni Cantoni della Svizzera tedesca vengono effettuate delle mammografie a titolo preventivo, ma non si tratta di una pratica sistematica”, spiega Reto Obrist.

“Molte donne non usufruiscono quindi di questo strumento di prevenzione, dal momento che il ricorso alla mammografia dipende dalla volontà del medico nei confronti del paziente. A differenza della Svizzera francese, non disponiamo quindi negli altri Cantoni di statistiche sull’incidenza dello screening sui casi di cancro”, aggiunge il direttore di Oncosuisse.

A detta di Obrist, nelle regioni linguistiche si denota una percezione diversa del ruolo che spetta alle autorità cantonali. Nella Svizzera tedesca permane ancora oggi un grande scetticismo nei confronti del monitoraggio.

Limiti finanziari

Secondo la Lega contro il cancro, lo screening del tumore al seno permetterebbe di ridurre la mortalità del 30%. Ma il processo per giungere ad uno screening su scala nazionale è alquanto lungo e complesso.

“Il sistema federale rende molto difficile l’introduzione di programmi di controllo qualitativi. Ogni programma cantonale si basa su disposizioni legali diverse e su strumenti di finanziamento differenti”, rileva Stephanie Affolter della Lega svizzera contro il cancro.

Eppure, le autorità federali hanno lanciato nel 2004 un programma di prevenzione contro l’Aids sull’arco di quattro anni. Un programma simile era già stato avviato nel 2001 anche contro il consumo di tabacco.

“La prevenzione dell’Aids è regolata da una legge federale. Non esiste invece nessuna legge per quanto concerne l’intervento nazionale contro il cancro”, spiega Sandra Meier.

Il piano di risanamento delle casse della Confederazione ha ridotto ulteriormente le prospettive di intervento dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

Secondo Reto Obrist, l’idea di lanciare un programma nazionale di screening del cancro al seno gode di ampi sostegni. “Ma di questi tempi, in cui tutti cercano di fare risparmi, ci si può immaginare facilmente che nessuno è disposto a concedere qualcosa”.

Pressioni in favore di una legge

Le associazioni attive nella lotta contro il cancro stanno ora cercando di far pressione sui membri del Parlamento per adottare una legge che autorizzi l’Ufficio federale della sanità pubblica ad introdurre un programma nazionale.

A detta di Obrist bisognerà aspettare però ancora molti anni prima di giungere a questo risultato. “In Svizzera ci vogliono circa 10 anni per far passare una legge in Parlamento”.

“Forse, nel 2015 disporremo finalmente di una legge che permetta di applicare un programma nazionale di monitoraggio del cancro al seno”, si consola il direttore di Oncosuisse.

swissinfo, Morven Mc Lean
(traduzione Armando Mombelli)

Secondo la Lega svizzera contro il cancro, ogni anno si registrano circa 5000 nuovi casi di tumore al seno.
In Svizzera, il cancro al seno colpisce una donna su dieci.
Ogni anno questa malattia provoca la morte di circa 1300 donne.
Grazie ai nuovi strumenti di prevenzione e terapia, le speranze di sopravvivenza a questa forma di cancro sono salite al 70% dopo 5 anni dall’insorgere della malattia.

Nel 1994 l’Organizzazione mondiale della sanità ha invitato tutti i paesi ad adottare dei programmi nazionali di lotta contro il cancro.

Nel 2002, il Parlamento europeo ha proposto ai paesi membri di offrire ad ogni donna, di età tra i 50 e i 69 anni, la possibilità di fare una mammografia ogni due anni.

Finora, otto membri dell’Unione europea hanno introdotto dei programmi nazionali di screening del cancro al seno (Belgio, Finlandia, Francia, Ungheria, Lussemburgo, Olanda, Svezia e Gran Bretagna).

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